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A Tutto C’E’ Un Limite

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

Oggi C’E’ Poco Da Ridere

Ghigliottina

Non ho mai interrotte le “Innocenti Curiosità”, rubrica che alla fine di ogni settimana ha il compito di farti sorridere, nemmeno quando la guerra mondiale che stiamo vivendo ha prodotti i suoi effetti in Europa, ma oggi devo farlo perché come ho detto nel titolo, a tutto c’è un limite e questa volta quel limite è stato abbondantemente superato, per fortuna per una volta non nel nostro “Bel Paese”.

Norvegia, Breivik vince causa contro Stato: violati i suoi diritti umani durante la detenzione.

Povera bestia! Ogni commento è superfluo ma ci sarebbe da divertirsi nel proporne a volontà. Io mi soffermo solo sul livello di civiltà che in questo caso come il troppo stroppia, mentre già vedo il benpensante di turno che sicuramente starà bofonchiando: “Ma questo… perché non si fa gli affari di casa sua, lasciando alla Norvegia i propri problemi?”. A quest’essere innominabile rispondo che purtroppo l’Italiano medio tende ad assimilare certe forme di “Civiltà” per l’appunto, soprattutto se provenienti da nazioni ritenute all’avanguardia per pura e semplice miopia, ovviamente finché i beneficiari di tali provvedimenti non vadano a toccare gli interessi di questa gente che fa dell’essere vigliacca la propria ragione di vita. Non esco fuori tema se mi riferisco alla farneticazione di ieri per dire che a tal proposito, sabato scorso nel bar Trasce e Jsce, discutendo del referendum pubblicizzato ieri giust’appunto, mi sono sentito dire da un giovane del paese che “sì, è giusto il quesito, ma io non firmo perché tanto lo fanno gli altri ed è meglio così”.

Tornando al tema odierno, io sono più che convinto che il tribunale norvegese che ha espettorata la sentenza di “Alta Civiltà” che fa vomitare chi ti tedia, abbia agito in questo liberissimo modo perché fra le vittime di quel brav’uomo che ha visti violati i propri diritti umani, non c’erano parenti di almeno uno dei componenti di quell’organo giudiziario. Diversamente, anche il norvegese medio avrebbe avuto più di qualche dubbio e si sarebbe guardato bene dallo sparare una cazzata come quella presentata nella pezza d’appoggio che ho utilizzata, magari prevedendo l’uso di dispositivi simili a quello che ti ho proposto in foto per evitare che il Nostro “maltrattato” avesse a patire quanto da lui denunciato, cosa altrimenti sbagliata perché la condanna a morte non ristora chi, violentato in simil modo, vuole giustizia costringendo alla più dura riflessione chi oggi addirittura viene quasi giustificato nel suo operare da parte di uno Stato che a questo punto risulta essere complice delle malefatte del bastardo che per ironia del destino, grazie alla sentenza in questione, sta passando dal torto alla ragione, per merito della cosiddetta “Alta Civiltà” del nord Europa.