Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti
Più Chiaro Di Così…
Venerdì scorso ti ho proposto il mio pensiero a proposito di quanto sarebbe accaduto di lì a due giorni in Italia, (qui quella farneticazione), nella segreta quanto quasi sicura speranza di aver espettorato il giusto. Oggi, con la consueta calma che mi contraddistingue e che dovresti aver imparata ad apprezzare visto che ti ostini a leggermi, parafrasando ironicamente il titolo dell’articolo già proposto nello scorso “Barile Raschiato”, vengo a chiudere la questione con una mia breve, quanto inutile analisi del “voto”.
“I votanti sono stati il 32,15 per cento, con una maggioranza di sì dell’85,8 per cento”. Mi chiedo: Ma se chi vota “Sì” è motivato ad andare al seggio mentre chi la pensa al contrario ha dalla sua l’opzione di risparmiare anche il tempo che si perde per raggiungere il luogo ove votare, a che titolo avrebbe dovuto vincere il “No”?
La mia considerazione potrà sembrare anche stupida; ma a me il proporre quanto tra virgolette ho rimesso sopra all’esame della tua intelligenza sembra ancor più puerile e può venir sintetizzato con il romano proverbio che dice: “Consolamose co l’aglietto”!
In definitiva: Siccome la maggior parte dell’arco costituzionale si è messa contro Renzi considerando il referendum sulle trivelle qualcosa di politico e di valido da sbattere in faccia come doglianza del popolo contro il governo, al di là dell’astensionismo fisiologico, mi piace pensare che il risultato ottenuto sia un via libera all’azione di Matteo e compagni, gente che da due anni ha almeno il merito di aver saputo rimestare lo stallo, (altrimenti detto stallatico), al quale i politici che ora si lamentano del trattamento ricevuto, ci avevano abituati, instillando in noi quel sentimento di rassegnazione, utile a loro per farsi legittimamente i fatti propri, un po’ meno legittimamente alle nostre spalle e sui nostri sacrifici.
Va beh, domani monnezza locale, dopodomani referendum anti ladro!