Di Vittorio Venditti
Ma E’ Sicuro che…
A seguire, nel pomeriggio di ieri, come al solito esco per socializzare un po’, ammesso che nel mortorio denominato Gambatesa, tale volontà sia possibile attuarla.
Da casa mia, necessariamente passo per Corso Roma, volendo raggiungere il bar Pallons, sede di tanti miei racconti.
Tutto normale, in apparenza.
Entrato nel locale, dopo i convenevoli, mi siedo nel posto abituale e, insieme a Totore, ordiniamo la prima delle birre che, (è cosa normalissima), beviamo per passare il tempo.
Nel prendere posto, di sfuggita, sento discutere del sistema di videosorveglianza che, almeno fino a quel momento, mi sembrava un discorso fritto e rifritto.
Vengo anche coinvolto da uno degli astanti, ed esprimo una mia opinione in merito a questo spreco di pubblico danaro:
Tutto ciò, senza sapere qual’era il tema principe.
Il Fatto:
Stando alla testimonianza di chi era nel bar circa alle sei e trenta pomeridiane di ieri, parrebbe che tre ore e mezza prima, mentre io m’imbattevo in coloro che ho ritenuti falsi rilevatori del censimento, fosse stata svaligiata la tabaccheria di Luigi, proprio in corso Roma.
A parte qualche considerazione in merito al sistema di videosorveglianza, già farneticata da me su quest’inutile sito, che non sto qui a riproporre, la mia cattiveria innata, mi ha suggerito quanto sto per dire, per carità! Considerazioni spicciole di un pazzo.
Stando a quanto detto, ieri pomeriggio, uno o più lestofanti, avrebbero agito, indisturbati, razziando il razziabile in un negozio posto sotto il controllo incrociato di quattro, dicasi quattro, delle otto supertelecamere, poste a guardia della parte privilegiata di Gambatesa.
Se da una parte mi verrebbe da esprimere il più cordiale:
“Ben vi sta: pezzi di fessi”,
(e mi sono voluto mantenere leggero, come Obelix a cena, nel mangiare solo quattro cinghiali), dall’altra, mi viene il vago sospetto che il furto in questione, se non commissionato, sia stato sicuramente e validamente considerato possibile.
Atteso che ieri, martedì pomeriggio, come tutti i martedì pomeriggio non festivi che si rispettino, L’ambulatorio del Dottor Domenico Scocca, (per altro, mio validissimo e competente medico curante), ambulatorio sito lungo lo stesso marciapiede in cui si trova il negozio svaligiato, (i due punti in questione, volendoci tener larghi, distano al massimo cinquanta metri l’uno dall’altro), era aperto, e che proprio per questo, almeno dalle due, (se non da prima), le persone che andavano a visita, per generare la fila, erano già in zona, proprio per quanto premesso:
Possibile che nessuno abbia visto?
E possibile che il o i ladri abbiano potuto agire così indisturbati?
Senza tener minimamente conto delle mie piuttosto chiare farneticazioni, anzi, a tal proposito invito i carabinieri di Gambatesa a comportarsi in maniera diametralmente opposta a quanto già proposto nell’agosto duemila dieci, espongo qui le tre possibili soluzioni del caso:
1°: Le telecamere non hanno funzionato, così come accaduto per il furto nel tabacchino di Francesca a massarott;
2°: Le telecamere hanno funzionato alla perfezione e, finalmente, dopo aver catturato Pasquale Di Mauro nell’intento di buttare il risultato del suo lavoro di macellaio nei cassonetti, cosa non vista, in favore di chi, al toppo, in quei cassonetti avrebbe dovuto, dovrebbe e dovrà, buttare i rifiuti solidi urbani, finalmente, daranno la concreta possibilità di assicurare alla “giustizia” chi ha violato il negozio di Luigi e Pina;
3°: Il sistema di videosorveglianza in questione, ha funzionato ancor meglio, registrando la più totale quiete in corso Roma, durante le ore in cui si sarebbe dovuto perpetrare il colpo, alla presenza di chi era in attesa del medico, ed alla presenza di chi, pur sotto un’incessante, sia pur debole pioggia, stava, come al solito sulla fontana, ad esercitare il lavoro più inflazionato di Gambatesa:
Farsi i fatti altrui.
Forse più compiutamente e gratuitamente di un sistema di videosorveglianza, pagato quattordicimila euro.
Quelli in chiaro.