Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Marco Frosali
Tutti Dal Principe!
Come già detto anche quest’anno l’abbiamo sfangata; racconto dunque ciò che abbiamo fatto il giorno più importante delle “feste” appena trascorse, quella pasquetta che nessuno ammetterà mai essere il vero desiderio di coloro che credono ancora che la festa sia anti stress. La tradizionale gita fuori porta, l’abbiamo dedicata a quella parte di nobiltà che giocoforza si trova in ognuno di noi.
Nel caso specifico, per rispetto ad Enzo cui poco tempo a dietro è morto il papà Antonio, evitando il Resid Enz, ci siamo acquartierati presso la villa del Principe Giuseppe De Corvis, nel territorio di Corvovaglia in contrada Frattone.
Le foto di quest’anno tradiscono un errore commesso involontariamente dal nostro fotografo di fiducia Totore, aiutato nell’impresa da Marco: Hanno dimenticato di cambiare l’orario alla macchinetta solitaria per questa volta e quindi gli scatti riportano ancora l’ora solare.
La tenuta principesca che ti stiamo mostrando in foto, ci ha accolti poco dopo mezzogiorno, reduci dal bar Trasce e Jsce, visto che siamo stati cacciati da cafter, oserei dire per nostra fortuna, ma di questo sparlerò a fine farneticazione.
Il Principe De Corvis ha fatte le cose in grande: Oltre a chi ti tedia, a Totore e Marco, per completare al meglio la squadra, ha ricevuti in Pompa “Magna” anche Donato e Nicola che come il resto della combriccola, verranno mostrati a seguire in tutto il loro splendore.
Passate da poco le dodici e mezza, ecco che si attivano le cucine del maniero, con Totore che inizia a dare il meglio di sé come al solito.
Il sontuoso primo piatto è pronto
Ed i commensali danno piglio alla ragione prima della loro riunione: MAGNA’!!! Giustiziando parte di quanto ci fu donato a Capodanno, dopo aver commesso il reato per il quale siamo stati allontanati da quel cane morto di cafter, cosa che non ti rimetto oggi in link per rispetto al tuo stomaco, vale a dire per non farti rigettare o se preferisci: Vomitare.
Il pranzo dal Principe va avanti e come si faceva nel medioevo, ecco che iniziano ad avanzare i cibi che in questo caso, anziché venir buttati alla plebaglia già presente a tavola, vengono offerti agli animali del nostro Ospite, che gradiscono di cuore!
Va avanti anche la preparazione di quanto stiamo per ingurgitare e nel frattempo, prima Marco, poi il Principe in persona, danno sfoggio delle loro conoscenze in campo erboristico, facendo bottino del giusto quantitativo di asparagi che sarebbero serviti per la successiva, tradizionale frittata. Il Principe poi, si abbassa al nostro rango dando una mano in cucina!
La C G Pelle fino ad ora non è stata nominata? Bene: Lo facciamo alla grande, mostrandoti innanzitutto il vino, parte di quel nettare che prima il Principe, poi Totore, hanno portato in dote al convivio.
Ecco pronto anche parte del secondo e sono passate già le due!
E ze magna a rotta de colle!
Da dire che aleggia fra noi un senso di abbottamento di palle per il periodo in sé, ben mostrato da Totore in uno dei suoi momenti di riposo,
Ciò, nonostante non manchi il vino!
Verso le quattro meno dieci, ecco che arriva il primo ospite esterno: Antonio Quinto, (triest), detto anche “a Treglia”
adeguatamente accolto dal padrone di casa
Cosa ripetuta cinque minuti dopo nei confronti di Enzo che certo non può stare lontano da noi nonostante tutto e per questo si è già presentato un paio d’ore prima, portandoci dell’insalata proveniente dal suo orto.
Alle quattro e un quarto è pronta anche la salsiccia e salutata “a Treglia”, ci rimettiamo tutti a tavola per divorarla… NON A TREGLIA, (saremmo rimasti sazi), LA SALSICCIA!!!
Gli stomaci cominciano ad esser pieni e si deve prendere un po’ d’aria, magari mostrando al mondo le bellezze che si possono ammirare dal maniero di Corvovaglia,
comodamente assisi sul principesco trono.
Le nobili cantine, saccheggiate da Marco per l’occasione, nel frattempo ci restituiscono la storia enologica di Gambatesa, presentandoci fra l’altro un rosso San Barbato del settant’otto. Mi chiedo: SONO UBRIACO O LO E’ CHI GESTISCE IL DOP, “DENOMINAZIONE D’ORIGINE PRINCIPESCA”, (GAMBATESANA)?
Starò farneticando… Ma…
Domanda: Avranno il coraggio di rispondere?
No: Perché…
Continua la sfilata dei vini del Principe e noi volta per volta ne stappiamo speranzosi le bottiglie per un totale di quarantotto, il cui contenuto, volta per volta, risultando assolutamente schifoso viene buttato senza pietà.
Compiuta questa sgradevole operazione per onore della C G Pelle che preferisce esclusivamente bevande d’ottima fattura,
Passiamo alla preparazione della frittata con gli asparagi di cui sopra,
pietanza sapientemente preparata sempre da Totore.
Nel mentre, io ed altri, giustiziamo delle bruschette preparate con il pane che praticamente durante il giorno non è quasi stato toccato per via dell’abbondanza delle libagioni, arrivando alle sèi e mezza.
Non so se si tratti di stanchezza o pelle, fatto sta che fuori da qualsiasi canone, ecco la nobile papagna che s’impossessa dell’onorevole padrone di casa,
Nonostante l’arrivo in tavola della frittata sopra citata
Seguita dall’ultima portata per oggi, il pollo alla brace.
Continuano gli effetti del pranzo sul resto della combriccola, sia pur passando a giustiziare i casciatelli ma risparmiando la colomba che morirà inesorabilmente l’ultimo sabato d’aprile
E verso le sette e mezza ci viene a trovare anche sorella oscurità che non è possibile contrastare, atteso che il nobile nostro Ospite sia anche talmente ecologista da non prevedere nel suo maniero un moderno contatore per la fornitura d’energia elettrica, tanto che il buon Pagnotta, armato di pazienza, deve riparare, aggiungendo alla lampada ufficiale un faretto portatile: A l’Enz per l’appunto,
in parte anche fulminato.
Alle otto e un quarto, per la ragione appena descritta dobbiamo capitolare battendo in ritirata. Lasciando al dono che Prometeo a suo tempo fece agli uomini ciò che non ci è più utile, riprendiamo le nostre “carrozze” rimettendoci in marcia verso Gambatesa ed incontrando sulla strada del ritorno coloro che a differenza nostra possono continuare i bagordi, in presenza della luce.
Torniamo in paese ed ecco la Novità: A differenza degli anni precedenti, dove si potevano notare le assenze per banchetto dei titolari dei bar Pallons e Trasce e Jsce, con il bar d’a Ccett aperto, questa volta il vero fatto da rimarcare è la chiusura anticipata del bar dei cafter. Se interpelli i titolari di quell’esercizio, probabilmente ti diranno che hanno scelta quella strategia per evitare di trovarsi nel locale gente ubriaca e molesta. Visti i precedenti che puoi leggere razzolando nel nostro archivio però, noi ne deduciamo che quel bar è stato chiuso per mancanza di clienti, atteso che noi fossimo gli unici a consumare qualcosa lì la sera di ogni pasquetta o ultimo sabato d’aprile che Dio comanda e che di conseguenza sarebbe stato inutile restare aperti a perdere tempo. Dal canto nostro, abbiamo due possibilità: La prima, quella di consumare la cassa di birra che ci è avanzata e che per ora viene archiviata in attesa di “giustizia”; la seconda, da noi preferita, andare a chiudere da Salvatore a Ccett in santa pace, bevendo lì un altro paio di birre e salutando la scialba giornata in attesa del lavoro che ci avrebbe impegnati a partire dal giorno successivo, riportandoci alla normalità tanto desiderata.
Così abbiamo fatto ed alla faccia dei detrattori:
TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI!!!!!!!