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Tornare Da Cafter? E’ Comunque Uno Sbaglio!

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Tanto Ha Pagato Donato!

Giulio, Davanti A Caffter, del 28 gennaio 2012

Forse peccherò di presunzione, ma quando dico una cosa difficilmente mi sbaglio. E’ per esempio il caso di ciò che penso sul gestore del bar dei cafter, un uomo davvero tutto d’un pezzo, non fa niente se poi si tratti di un pezzo di materiale particolare come la merda.

Ma che è successo?

I fatti. Ieri sera, come tutti i venerdì che Dio comanda, siamo usciti dopo cena, approfittando della presenza di Totore. Donato era già fuori e stava nel bar di cafter. Io e Totore per l’appunto, siamo passati di là per raggiungere il bar Trasce e Jsce che però nel frattempo stava chiudendo lasciandoci di stucco perché erano circa le dieci: Ma Rossana non era in forma e giustamente Pasquale ha preferito darle le giuste attenzioni, sacrificando parte della serata. Noi eravamo interdetti e Pasquale, per farsi perdonare, ci ha offerta una birra che noi abbiamo consumata fuori dal locale. Fatto quanto detto, io e Totore torniamo sulla villa in attesa di Donato. Questo, ad un certo punto esce dal bar dei cafter e perentoriamente c’invita ad entrare. Io faccio presente che quel luogo non era di mio gradimento e Donato mi risponde: “Prima o poi questa storia deve finire! Vieni dentro e vediamo come va a finire”. Io a quel punto sotterro l’ascia di guerra e faccio come dice Donato. Entrando, trovo il mio amico che già stava ordinando due birre, atteso che nel locale, oltre a me e Totore che stavamo entrando su invito di Donato, ci fossero già Giuseppe (zngarell) e Mario (melosh) che erano seduti accanto al tavolino all’ingresso del locale. Oltre a loro, c’era Mario Apicella che stava per conto suo, appoggiato al bancone. Subito si verifica ciò che io immaginavo, conoscendo la stupidità proverbiale di Salvatore cafter, ma mi sarei aspettata una sia pur timida reazione del genero Emilio, cosa che non è avvenuta: “Ecco la birra ma dovete andare a berla in fondo alla sala perché al bancone mi serve lo spazio”, come dire: “chi vi ha chiamati?”; sì, aveva ragione cafter, gli serviva spazio per distribuire meglio la sua idiozia, visto che in pratica in quel locale c’erano più baristi che clienti. Io ho bevuta la birra (a temperatura ambiente) che il buon Donato ci aveva offerta, facendo capire al mio amico che prima ce ne andavamo da quella bettola, meglio sarebbe finita la serata, come per altro poi è stato. Totore mi ha seguito a ruota e finito quel bicchiere di pisciazza, siamo usciti, ovviamente senza salutare gli astanti perché non lo meritavano. Donato ci ha seguiti ed alla fine siamo andati a chiudere al bar di Salvatore a Ccett, dove abbiamo trovata più gente, in gran parte giovane, con cui abbiamo chiacchierato amabilmente del più e del meno, davanti a bicchieri di birra, questa volta seriamente fresca.

E’ cambiato qualcosa da cafter in questi tre mesi d’assenza?

Come detto, la birra era calda come prima, il clima non poteva cambiare perché gli imbecilli, così come i morti, non hanno la facoltà di cambiare idea, chi ritenevo un po’ più intelligente ha seguito quanto descritto dal proverbio che dice che chi va con lo zoppo impara a zoppicare ed in questo caso il discepolo sta superando di gran lunga il maestro.

Ed il pomo della discordia: Il Cesso?

SEMPRE LO STESSO!