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Essere Diavoli E Comportarsi Da Santi

Di Vittorio Venditti

Resoconto Stomachevole Di Una Seduta Parlamentare

Ecco una di quelle edizioni straordinarie di disturbo che oso proporti con lo stomaco in subbuglio.
Non tanto perché ho pranzato male, (alla mensa presso l’ente in cui presto servizio si mangia da Re pagando poco, e non lavoro alla Camera dei deputati), quanto per il fatto che mi sono dovuto sorbire proprio una seduta della Camera mentre pranzavo, ed il mio sensibile, oltreché capiente stomaco, non sapeva se predisporsi alla digestione o al vomito per l’abbondanza di ipocrisia e malcelato lecchinaggio, sprigionati dai discorsi più o meno condivisibili proposti dai nostri parlamentari, a proposito dell’accettazione o meno dei propositi di governo, illustrati dal nuovo presidente del consiglio, il professor Mario Monti.

Premesso che, a partire dal dire di quest’ultimo, se prima avevo qualche dubbio, conoscendolo poco, ora ho sicura certezza del fatto che, a palazzo Chigi, avendo avuto un inquilino che ha pensato quasi esclusivamente ai propri interessi, ora abbiamo chi lo sostituisce che, tanto per cambiare, pensa ai fatti di chi lo ha eletto a tal ruolo, alla faccia di una democrazia, ormai solo di facciata.

Intendiamoci:

Io mi dichiaro comunque per la dittatura, ma avrei evitato volentieri quella delle banche e dei banchieri, utile esclusivamente a finire di strozzare i meno abbienti, per ingrassare coloro, (pochi), il cui corpaccione già cola grasso da tutti i lati.

Tornando all’indegno spettacolo, trasmesso dalla rai stravolgendo ogni palinsesto, ne ho sentite di tutti i colori.
Chi disegnava un prossimo mondo idilliaco, nel quale il nuovo messia Monti ci traghetterà, chi, al contrario, paventava foschi giorni e mesi futuri per la nostra Patria, ma tutti, lega compresa, spargevano una quantità industriale di saliva, che faceva pensare ad una riedizione dell’alluvione che ha colpito circa un mese fa buona parte della capitale, provocando anche un morto per annegamento.
Non sorridere però, e soprattutto non sperare:
Questi non annegano nemmeno con l’alluvione; si sa che certi “oggetti” restano comunque a galla.

Evitando d’infierire su questi trasformisti che, dal fare il salto alla cavallina attraverso tutto l’arco costituzionale, sono passati a farne uno ancor più ardito, trasformandosi da gladiatori imperterriti, partigiani ora per il governo, ora per l’opposizione, in miti ed interessati agnellini, quasi a voler dire ognuno all’altro e tutti al popolo: “Non è colpa mia se questa è la situazione di disgrazia in cui siamo”, passo a proporti tre rapide considerazioni che ti renderanno chiaro, se mai ce ne fosse bisogno, il motivo del mio “disagio” nei confronti di queste iene.

1°: Come detto, oggi la Camera dei deputati e l’ambiente politico in genere, si sono trasformati da qualcosa che somigliava all’arena del colosseo durante il periodo più lustro dell’impero romano, in qualcosa di simile ad un oratorio, in cui ci si preparava a servire la Messa.
Oggi si faceva a gara a chi sapesse meglio “servire” il popolo, vedendo questo nella persona del nuovo presidente del consiglio.
Peccato che la mia cattiveria ha visto in questi discorsi e nei relativi buoni propositi, una gara a chi sapesse meglio leccare i piedi al gruppo d’interesse rappresentato dall’attuale governo, per ottenerne futuri favori, in vista di una più che probabile, quanto imminente tornata elettorale.

2°: Ascoltando la replica di Monti, al dire dei vari gruppi politici che hanno accordata o meno la fiducia al governo, si respirava un clima di malinconica finta riappacificazione, tanto, da farmi rimpiangere le recenti azzuffate che quei caproni imbizzarriti mettevano in atto in ogni luogo ed in qualsiasi momento.
Solo Di pietro e i leghisti, sia pur in maniera ovattata, hanno dato un po’ di quello spettacolo, indegno ma alla loro altezza, cui eravamo abituati fino a ieri.
Da dire, in favore di Monti, che il nostro ha finalmente avuto il coraggio di affermare quanto da me farneticato da sempre, vale a dire che l’italiano medio, d’ora innanzi, farà bene a considerarsi parte in causa nel male che affligge la nostra Patria ed il mondo intero.
In questo, Monti è stato opportunisticamente appoggiato dall’antidivorzista-pluridivorziato (ma pur sempre cattolicissimo) Pierfurbinando Casini.

3°: Ultima, solo in ordine di tempo, è stata la bagianata proposta nel discorso di Gargamella, nella parte in cui il nostro, per ingraziarsi non so bene quale, delle innumerevoli associazioni che dicono di fare gli interessi dei disabili, ha detto esplicitamente al governo:
…“se doveste avere uno e un solo euro in cassa, vi prego: usatelo in favore dei disabili”…
In merito, io non dovrei neanche aprir bocca, per evitare un palese conflitto d’interesse.
Lo faccio comunque, non dovendo difendere associazioni di sorta, ma persone che, a differenza di me, non hanno il fegato o quel minimo di competenza per affrontare un simile problema.
E scusa la superbia!

Quanto proposto dalle parole di Bersani, (che forse prima del comizio aveva bevuto), cozza contro il fatto che i politici mondiali, da sempre, non solo si sono limitati a fare il minimo indispensabile per convincere il Mercato che i disabili, lo sono fino ad un certo punto, e che sarebbe sufficiente metterli in condizione d’agire, per far di loro persone più che abili, ma che, con i livelli di crisi che stiamo vivendo, agli stessi disabili vengono negati diritti e strumenti, al punto che gli stessi hanno dovuto accettare un regresso, in termini di applicazione della tecnologia, pari al dover retrocedere di almeno quindici anni.

Volendo essere più chiaro:

Non ce l’ho con l’uomo Bersani, ne con chi la pensa come lui; ma sarà il caso che prima di parlare per pulirsi la coscienza, ci si guardi intorno e magari si provi seriamente ad agire, stando in religioso quanto opportuno silenzio.
Ciò, proprio per evitare l’effetto contrario, cioè di offendere chi si vorrebbe aiutare, rendendo il clima ancor più esasperatamente ostile.

In definitiva:

Buon lavoro sporco, Presidente.

Ma fa presto, perché se guerra dev’essere, che guerra sia.