Di Vittorio Venditti
(Loghi), Presi Da Internet Da Stefano Venditti
E Se La Soluzione Fosse Salomonica?
In questi giorni apprendiamo dai mezzi di comunicazione di massa che si è aperto un fronte di guerra fra Apple e la polizia Statunitense, la quale vorrebbe far sbloccare l’iPhone appartenuto ad un attentatore, poi morto.
In Brasile, per ragioni non dissimili, si è arrivati all’arresto intimidatorio del vicepresidente di fessbook, colpevole del reato di cui sopra per altra causa.
Premesso che le parti hanno ragione entrambe e considerato che la soluzione, prima di me, (ultima ruota del carro), sicuramente sarà venuta in mente anche a te e soprattutto a chi è in contesa, mi chiedo se la mancanza di volontà di risolvere il problema, non sia la parte principale di un gioco, teso a rendere in pubblicità gratuita, alla faccia di privacy o sicurezza tout court.
Quale sarebbe la soluzione?
Per Apple: Farsi consegnare l’iPhone incriminato e decriptarlo, riconsegnando poi solo i dati riferiti all’atto per cui sussiste la richiesta di sblocco, evitando quindi di fornire chiavi che potrebbero venir utilizzate in modo indiscriminato, ne più ne meno che come si è fatto in Italia contro Alexander Boettcher, Cui hanno sequestrato un iPhone 5, aperto da una società che si occupa di quel ramo.
Stesso sistema o quasi, per la soluzione del problema fessbook, ovvero WhatsApp. Io credo che alla presenza di fatti corredati da prove, non ci sia assolutamente nulla contro la privacy se vengono consegnati contenuti tratti da account che ovviamente possono restare tranquillamente riservati.
Come finirà quest’ennesima presa per i fondelli riservata all’opinione pubblica mondiale?