Di Maria Stella Rossi
Eleonora Pimentel Fonseca-con civica espansione del cuore- rappresentazione teatrale in Palazzo Serra di Cassano sede dell’Istituto Italiano Studi Filosofici-Napoli
Per celebrare il ventennale dell’associazione Eleonora Pimentel, nata nel contesto dell’Istituto Italiano Studi Filosofici con sede in Palazzo Serra di Cassano, si ripropone per Marzo Donna 2016 la rappresentazione teatrale Eleonora Pimentel Fonseca- con civica espansione di cuore- regia e drammaturgia di Riccardo De Luca. Un’occasione di specifico interesse culturale e storico-civile che pone l’attenzione su questa figura di donna legata strettamente alla storia della città di Napoli e all’incontro delle culture italiana e portoghese.
L’evento teatrale riporta l’interesse non solo sul ruolo di spicco avuto nella rivoluzione napoletana ma anche sulla produzione e sulla formazione letteraria della Pimentel- la cui Famiglia era di origini portoghesi- che frequentò Voltaire, amava le scienze sociali, conosceva bene la poesia pariniana, desiderava utilizzare la letteratura come “ strumento politico”. Gli attori impegnati nella rappresentazione teatrale sono Annalisa Renzulli ( nella parte di Eleonora), Riccardo De Luca, Gino Grossi, Francesca Rondinella, Salvatore Veneruso, Maria Anna Barba, Dario Barbato, Lucrezia Delli Veneri, introduzione e testi poetici della filosofa Esther Basile, videoriprese Rosy Rubulotta, presiede Gerardo Marotta, fondatore e presidente dell’Istituto Filosofico.
Come scrive la Basile “ L’operazione teatrale dedicata alla de Fonseca Pimentel da un’autrice classica del femminismo italiano, cioè Maria Antonietta Macciocchi, ha potuto crescere anche grazie all’incoraggiamento di Luisa Muraro, impareggiabile direttrice di ricerca, autrice de L’ordine simbolico della madre e del saggio storico Guglielma e Maifreda: storia di un’eresia femminista”.
Il quattro marzo, alle ore 17.00 nel Salone degli Affreschi di Palazzo Serra di Cassano, che vide agire la figura di patriota e di politica della Pimentel, ritorna Donna Lionora come da storia orale veniva chiamata, e tuttora lo è, dai napoletani.