Di Giacinto Auriti
(Premessa), Di Riccardo D’Antonio
Una Mostruosità Storica Nata Nel 1694 Con La Banca D’Inghilterra
E’ ormai alla luce di tutti come i recenti eventi economici che stanno serrando in una morsa l’Italia (prima ancora la Grecia) rappresentino l’ultimo atto a conclusione di quella terrificante manovra messa in atto per creare dipendenza, dapprima politica e poi economica, dei singoli stati, nell’ottica di un governo unico mondiale.
I numerosi tentativi negli ultimi giorni da parte di speculatori finanziari di indurre l’Italia al fallimento (se ancora non è successo è solo perchè così è stato deciso) hanno attualizzato (in modo quasi profetico) un articolo di Giacinto Auriti, accademico, docente universitario, ideologo e giurista di chiara fama, passato a miglior vita nel 2006.
Filosofo e studioso geniale, Giacinto Auriti ha teorizzato il “VALORE INDOTTO della MONETA” che lo condurrà alla elaborazione di una proposta di legge sulla “PROPRIETÀ POPOLARE della MONETA” presentata al Senato della Repubblica.
Uomo di grande coraggio ha rivelato al mondo la grande truffa dei signori della moneta, gli usurai dai colletti bianchi, che si sono appropriati del diritto di stampare moneta a costo zero lucrando del corrispettivo valore creato dai cittadini che l’accettano come mezzo convenzionale di pagamento.
La fama del prof. Giacinto Auriti raggiunse ogni angolo della terra quando realizzò nel suo paese natale, Guardiagrele, cittadina dell’Abruzzo, il SIMEC (SIMbolo EConometrico), ovvero la “moneta locale”.
Avrebbe meritato il Nobel, invece subì l’avversione bancaria e giudiziaria: persecuzioni che non fiaccarono il suo spirito indomito, ma che certamente minarono lentamente il suo fisico.
Gli studi e le teorie scientifiche, contenuti in numerosi libri scritti dal prof. Giacinto Auriti, hanno avuto vasta divulgazione e pratica applicazione in diverse nazioni, in America e in Europa: in Germania sono quattro i Paesi che, indisturbati dal potere politico, hanno adottato la moneta locale.
Ma veniamo all’articolo.
Goethe affermava che «nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo».
Questo principio è particolarmente valido per il sistema monetario vigente.
Il cittadino si illude di essere proprietario dei soldi che ha in tasca, mentre ne è debitore.
La banca, infatti, emette la moneta solo prestandola, sicché la moneta circola gravata di debito.
Il segno della schiavitù monetaria è dato dal fatto che la proprietà nasce nelle mani della banca o, per meglio dire, del banchiere che emette prestando e prestare è prerogativa del proprietario.
La moneta, invece, deve nascere di proprietà del cittadino perché è lui che, accettandola, ne crea il valore; tanto è vero che, se si mette un governatore a stampare moneta in un isola deserta, il valore non nasce perché, mancando la collettività, viene meno la possibilità stessa della volontà collettiva che causa questo valore.
Come ogni unità di misura (e la moneta è la misura del valore) anche la moneta è una convenzione.
Quando la moneta era d’oro chi trovava una pepita se ne appropriava senza addebitarsi verso la miniera.
Oggi al posto della miniera c’è la Banca Centrale, al posto della pepita un pezzo di carta, al posto della proprietà il debito.
Non si può comprendere come sia stata possibile questa mostruosità storica (nata nel 1694 con la Banca d’Inghilterra e con l’emissione della sterlina) se non si muove dalla definizione della moneta strumento (sterco) del demonio.
La verità di questa definizione è stata avvertita anche da San Francesco d’Assisi quando vietava ai padri questuanti di ricevere oboli in moneta.
Noi ora ne dimostreremo la piena fondatezza sulla base delle stesse parole di Satana che stanno nel Vangelo.
Satana, nel Vangelo, parla tre volte.
Dopo il digiuno di Cristo nel deserto, Satana Gli dice:
«Tramuta le pietre in pane».
Per lo più queste parole sono interpretate nel senso di considerarle come tentazione in quanto Cristo era affamato e mangiare pane sarebbe stato motivo della tentazione.
Questa interpretazione non è accettabile perché la tentazione è sempre relativa ad un peccato e mangiare pane dopo quaranta giorni di digiuno è moralmente ineccepibile.
Dunque la giustificazione delle parole di Satana va intesa diversamente e chi ci dice come interpretare le parole di Satana è proprio Cristo quando, rispondendo a Satana, afferma (Matteo 4,4):
«Sta scritto, non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Ciò che sorprende in questa frase di Gesù è la novità della proposta, mai considerata dai teorici dell’interpretazione, di dedurre il significato delle parole non dalla loro espressione letterale, ma dalla bocca che le pronuncia.
Quelle parole erano uscite dalla bocca di Satana; sicché per interpretarle esattamente va considerata l’ipotesi, peraltro assurda, che Cristo avesse accettato l’invito di Satana e trasformato le pietre in pane.
In tal caso avrebbe potuto ben dire a Cristo: «Tu puoi mangiare pane per mio merito perché io Ti ho dato il consiglio di trasformare le pietre in pane».
Quindi Cristo sarebbe stato trasformato da padrone a debitore del Suo pane.
A ben guardare questa ipotesi si verifica puntualmente nell’emissione della moneta nominale.
Quando la Banca Centrale emette moneta prestandola, induce la collettività a crearne il valore accettandola, ma contestualmente la espropria ed indebita di altrettanto, esattamente come Satana avrebbe fatto se Cristo avesse accettato l’invito di trasformare la pietra in pane.
Se si mette al posto della pietra la carta, ed al posto del pane l’oro, al posto di Satana la banca, si riscontrano nella emissione della Sterlina oro-carta e di tutte le successive monete nominali, tutte le caratteristiche della tentazione di Satana.
Con la costituzione della Banca d’Inghilterra e del sistema delle Banche Centrali, tutti i popoli del mondo sono stati trasformati da proprietari in debitori ineluttabilmente insolventi del proprio denaro.
La banca, infatti, prestando il dovuto all’atto dell’emissione, carica il costo del denaro del 200%.
L’umanità è così precipitata in una condizione inferiore a quella della bestia.
La bestia, infatti, non ha la proprietà, ma nemmeno il debito.
È gran tempo ormai che si comprenda che tutti possono prestare denaro tranne chi lo emette.
Con la moneta debito l’umanità è stata talmente degradata che non a caso si è verificato il fenomeno del «suicidio da insolvenza» come malattia sociale che non ha precedenti nella storia.
Ciò conferma la Profezia di Fatima:
«I vivi invidieranno i morti».
Non si possono valutare esattamente le tentazioni di Satana se non le si considerano nel loro contesto globale.
Particolarmente significativa, in questo senso, è la terza tentazione (Matteo 4, 8-9):
«… Gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro magnificenza, poi disse a Gesù: tutto questo io Ti darò. Se Ti prostri e mi adori».
Adorare prostrati significa mettere Satana sull’altare al posto di Dio.
Ciò spiega perché gli adoratori di Satana contestano fondamentalmente e necessariamente l’Eucarestia Cattolica.
La circostanza che il Protestantesimo si sia basato sulla contestazione dell’Eucarestia Cattolica ed abbia promosso la costituzione delle Banche Centrali come promotrici della moneta-debito parla da sè.
Non a caso il parlamento inglese approva nel 1673 il Test Act: l’editto con cui viene dichiarata illegittima l’Eucarestia Cattolica e la Transustanziazione.
Non a caso nel 1694 viene fondata la Banca d’Inghilterra che emette la sterlina sulla regola di trasformare il simbolo di costo nullo in moneta, inaugurando l’era dell’oro-carta.
Non a caso nasce la subordinazione del potere religioso a quello politico quando il re d’Inghilterra diventa anche capo della religione protestante anglicana sovvertendo l’ordine gerarchico del Sacro Romano Impero per cui l’autorità politica era autonoma ed eticamente subordinata alla sovranità religiosa.
Non a caso quando il Protestantesimo entra in Europa continentale non fonda una chiesa, ma una banca: la Banca Protestante il cui presidente, il Neker, diventa consigliere di Luigi XIV.
Non a caso tutte le monarchie cattoliche della vecchia Europa si disintegrano perché si indebitano senza contropartita verso i banchieri per la moneta satanica da questi emessa a costo nullo e che gli stessi re avrebbero potuto emettere gratuitamente per proprio conto senza indebitarsi.
Non a caso in Svizzera vige la regola di essere ad un tempo «banchieri» e «protestanti».
Non a caso la differenza essenziale tra Sacro Romano Impero e Commonwealth Britannico è la moneta.
Lì il portatore è proprietario della moneta, qui è debitore.
Non a caso, dopo aver tolto Dio dall’altare con la negazione dell’Eucarestia Cattolica e fondata la Banca d’Inghilterra, il Commonwealth raggiunge nel 1855 una estensione di 22 milioni e 750 mila chilometri quadrati.
Oggi tutto il mondo è Commonwealth.
Tutto il mondo è «colonia monetaria».
Satana, principe di questo mondo, è una persona seria: mantiene le promesse fatte a fin di male.
Dopo che il male è stato fatto concede ai suoi adoratori il dominio su tutti i popoli del mondo.
Su queste premesse ci si spiega anche la tentazione di Satana quando esorta Cristo a gettarsi dalla cima del tempio della Città Santa.
Chi è padrone di tutto il mondo e di tutto il denaro del mondo, o perché lo possiede o perché ne è creditore, non desidera sovranità e ricchezza perché già le possiede, ma ha sete di vanagloria.
Si giustifica così anche questa tentazione.
Fonte: Abruzzopress (nr 33) del 19 aprile 2001