Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Far Fruttare Il Nostro Lavoro Anche A Nostro Vantaggio
Mentre registro la sostanziale pax politica presso il municipio di gambatesa, probabilmente dovuta alle chiacchiere e non ai fatti, proposte dalle delibere dell’ultimo consiglio municipale dello scorso trenta gennaio, (di una di queste delibere tornerò a sparlare lunedì), e mentre riscontro la proroga del contratto che vede ECOALBA di Volturino, (cb o fg, fa tu), gestire la nostra raccolta differenziata per almeno altri tre mesi: (come da [download id=”978″ format=”2″]), volendo passare dalle chiacchiere ai fatti, ecco quanto oggi ti propongo in merito a qualcosa che potrebbe farci tutti più ricchi e collaborativi per il bene altrui.
Qualcuno un giorno mi ha detto: “Tu sai solo chiacchierare: Entra tu in politica e vediamo che sai fare”, ricevendo per risposta che far politica non è solo quello che accade al municipio. E’ in quest’ottica che oggi mi sento di proporre un uso diverso della raccolta differenziata, visibile ad esempio a Campobasso, cosa più volte da me espettorata su quest’inutile sito, ma riferita ad altri italici luoghi, molto ma molto più all’avanguardia rispetto a Gambatesa ed al Molise tout court in tema.
Che voglio dire?
Io ed i miei due amici spazzini, Donato Codianni, (sdanghin), e Salvatore Di Maria, (cancell), stavamo parlando del più e del meno l’altra sera, davanti a dei barattoli di birra che una volta svuotati, andavano in qualche maniera smaltiti. Mentre si pensava a come liberarci di quei rifiuti, ecco la proposta di Donato: “Date i barattoli a me perché la prima volta che vado a Campobasso li porto al centro di raccolta del supermercato Oasi, (ex Tigre)”. Non ce lo siamo lasciati ripetere ed i barattoli, opportunamente schiacciati per recuperare spazio, sono finiti nel cofano posteriore della macchina del nostro amico. Così facendo e volendo approfondire, abbiamo chiesti lumi a Donato che ha riferito il fatto che ognuno di quei barattoli vale due centesimi di euro, danaro che finisce in un bonus progressivo da spendere presso l’esercizio commerciale sopra citato, una volta raggiunto un gruzzolo degno di tal nome.
A Gambatesa, l’amministrazione municipale ha pensato di disfarsi di plastica e alluminio, carta e vetro, (ecc.), affidando rifiuti e conseguenti guadagni a chi gestisce la raccolta differenziata, (vedi [download id=”979″ format=”2″]), senza pensare di coinvolgere i locali esercizi commerciali che avrebbero potuto facilmente fidelizzare i cittadini del borgo e non solo, utilizzando il medesimo sistema posto in essere a Campobasso presso l’Oasi, cosa che per altro non è unica in regione.
Come fare?
Il commerciante raccoglie il materiale di scarto che decide di trattare e rilascia il buono che, una volta speso, viene rimborsato dal municipio o dalla società che gestisce la raccolta, che a sua volta rivende il materiale recuperato dai cittadini. Capisco che parte degli effetti della delibera 48 verrebbero meno, ma la torta va spartita per il bene di tutto il paese e non per i vantaggi esclusivi di qualcuno, problema che potrebbe venir risolto con una più oculata gestione delle entrate e delle uscite fra municipio e chi paga le tasse per tenerlo in vita.
E se a dir ciò è uno che con il comunismo non ha e non vuole aver niente a che fare…
Detto quanto sopra e richiamate le intenzioni più volte esposte dalla nostra Sindaca nei suoi discorsi, se veramente si vuol indirizzare la gente verso un aiuto alle attività commerciali gambatesane, con il sistema da me indicato per sommi capi avremmo posta in essere una fidelizzazione di chi, facendo la differenziata, si ritroverebbe un bonus da spendere esclusivamente nei negozi del paese, (ne più ne meno che come accade con i buoni dati dall’associazione culturale “I Maitunat” alle squadre che si esibiscono sul palco a capodanno), creando giovamento per i negozianti locali ed una valida e concreta motivazione per fare meglio una raccolta differenziata che vedrebbe una maggiore libertà di alienarsi i rifiuti, non tenendoli necessariamente in casa.
Perché non si pensa ad una simile soluzione?
Chi ci legge e fa parte dell’amministrazione… proverà a verificare la fattibilità di un discorso proposto dal pazzo che ti tedia?
Saremo riusciti a scalfire un monolite ideologico che resta tale in tutti i sensi se non si adatta alle situazioni cangianti?