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PSR 2014-2020: Incontro A Gambatesa Con L’Assessore Facciolla. Resoconto

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

CHE ABBUTTAMENTE DE PALLE!!!

Tavolo Dei Relatori Con Vittorino Facciolla

Il sottotitolo racchiude il sentimento imperante fra coloro cui ho posta la domanda che avrebbe dovuto sintetizzare quanto appreso dall’incontro che come annunciato si è tenuto ieri pomeriggio nell’auditorium della scuola di gambatesa, presenti la sindaca Carmelina genovese, il consigliere Primiano Genovese e l’ospite, l’assessore regionale all’agricoltura Vittorino Facciolla, intenti a spiegare ai convenuti il piano di sviluppo rurale 2014-2020.

L’appuntamento era per le diciotto ed in una sala gremita, i relatori hanno iniziato i lavori circa mezz’ora dopo. Ero lì perché invitato da Marco Abiuso, e mi ero portato anche gli spazzini Donato e Totore, quest’ultimo in veste di fotografo di quest’inutile sito. Ho scoperto poi, che l’invito era arrivato alla maggior parte dei convenuti, cosa che in parte immaginavo, atteso che in mattinata lo stesso Marco mi avesse accennato che stava invitando più di qualcuno. Fra noi del pubblico, i veri interessati perché agricoltori erano si e no il venti per cento, e fra questi spiccava la presenza dei consiglieri municipali di maggioranza con la vistosa assenza del loro portavoce, Luca d’Alessandro, (schiattarella), cui spetterebbe di fare un resoconto meglio di quello che stai leggendo, ma si chiamerebbe lavoro…

Come detto, alle sèi e ventitré, ecco l’incipit della padrona di casa, la Sindaca Carmelina Genovese che in breve lascia la parola a Vittorino Facciolla, il quale dalle sèi e mezza inizia a snocciolare una serie di numeri tesi a mettere in risalto il cambiamento di verso che con questo PSR si dovrebbe ottenere in quella regione Molise che io continuo a ritenere abusiva. Il Nostro, fra l’altro ripete più di una volta che il piano in tema è stato preparato da giovani molisani, (ottimo), e che il documento in questione si è fatto valere rispetto a bozze simili, presentate da altre regioni, fra le quali la Puglia, rimandata a fare i compiti a casa con una sonora bocciatura: Ma non si dice che chi si loda si sbroda?

Dalle sèi e cinquantatré, si cambia registro: Il Facciolla, esibendo un’aria informale, se pur in veste ufficiale, inizia finalmente a presentare gli effetti del piano, quasi fosse un Renzi di molisana fattura; fra le altre cose, il Nostro arriva a dimostrare che quanto in presentazione sarà la manna che salverà una regione agonizzante per lui, (per me già morta e sepolta, bisognerà vedere solo chi sarà la iena che spolperà la carogna), regione che a dire dell’assessore, “sta tornando a volare”, mentre a me veniva l’idea che si stesse andando a schiantare. Fra i miracoli di questa “magna carta”, a dire di Facciolla, ci sarebbe il quasi completamento della banda larga a cento mega e sempre ascoltando le parole del Nostro, sono venuto a scoprire che ormai mancherebbe solo l’allaccio diretto alle utenze e tutto diverrà veloce. Io resto dell’idea che qui, almeno a breve termine, non avremo la banda larga nemmeno se in massa ingrassate tutti come me ed imparate a suonare… Io sono renziano della prima ora, di quell’ora nella quale perdemmo le primarie; perdonami, ma forse sbaglierò io: Fatto sta che vedo un’enorme differenza fra quello che Matteo ha fatto a Firenze prima di cercare di cambiar verso all’Italia e l’operato di politici regionali, provenienti, loro malgrado, dalla storia della politica che ha contraddistinto il Molise dalla metà del secolo scorso, se non dal tempo dei borboni, storia che ci ha visti sempre come l’ultima ruota del carro, se non come la pompa per rigonfiare anche quest’ultima, storia intrisa di clientelismo portato all’ultimo stadio, prova ne siano le domande che i presenti hanno poste ai relatori, retaggio dell’antico saper chiedere l’elemosina, votando per la paradisiaca croce o per qualcosa che in fatto di mangiatoia le somigliasse il più possibile, se pur di colore diverso.

Una cosa in parte comica, mi ha risvegliato dal torpore che mi ha avviluppato durante il convegno: Verso le sette e mezza, finita la tortura della spiegazione che non m’interessava, (non tanto perché non sono agricoltore, quanto per via del fatto che già stavo vedendo dove si nascondono le varie fregature non viste solo da chi spera, nonostante tutto, ancora di poter raggranellare qualcosa da quella tavola in disarmo che tiene insieme Molise ed Europa, due enti vuoti ed inutili, come più volte da me espettorato), finita quella papagna, come anticipato sopra, si è passati alle domande dei presenti. Fra questi è intervenuto Domenico Giorgio, il tecnico comunale di gambatesa; la cosa si è fatta interessante, quando nel battibecco fra il Nostro e l’assessore, quest’ultimo ha chiosato: “quando si scopre di non saper fare il proprio lavoro, bisogna cambiare mestiere! Ciò non vale solo per i politici, ma anche per i tecnici”. Non sapevo se scoppiare a ridere, mettermi a piangere o applaudire fragorosamente l’uscita di Facciolla, fra le cose più apprezzate della serata.

Verso le otto, io, Totore ed un assonnato Donato che poi ha candidamente confessato di essersi addormentato, cosa riferita anche da altri, abbiamo deciso di abbandonare le nostre posizioni. Andando via, abbiamo visto in platea Salvatore Amorosa, (il socio), bersaglio di ieri mattina, personaggio così di dubbio gusto che ha abbaiato per tutta la mattinata per gli strali ricevuti da me e coadiuvati dalle foto di Totore, tanto che invece di prendersela direttamente con noi due, ha pensato bene di attaccare prima donato che non sapeva nemmeno della farneticazione in questione, poi Giuseppe (zngarell) che ne sa ancora di meno, dimostrando che alla fine, il can che abbaia non morde, anzi rischia di venir sbranato.

Ovviamente il socio si è guardato bene dall’aprir bocca…

Come abbiamo chiuso l’importante convegno?
Ma con più di una birra ristoratrice da Michele Piscialett!

L’unica cosa davvero risolutiva di una serata passata a perder tempo!