Di Vittorio Venditti
(Foto), Un Po’ Di Tutti
A Gambatesa? La Solita Solfa!
Ed eccoci a farneticare sul paesello: Cosa dire di buono? Come evitare di sparlarne per forza in maniera negativa?
Proverò ad esser leggero, visto che se mi leggi con assiduità sai già tutto. Non potrò evitare di far incazzare qualcuno, ma come dice la loro guida spirituale, “questo non è un mio problema”. A seguire, qualche ulteriore nota di cronaca di questo San Silvestro e tal vigilia.
Gennaio. Avrai chiaro che questo è un ritornello, piaccia o meno a chi crede di comandare il borgo, solo perché organizza una festa che ormai, come detto e ripetuto, non ha più nulla a che vedere con le maidunate tout court.
Capodanno 2015: Breve Resoconto.
Febbraio ci riporta a qualcosa che generalmente accade a porco morto:
FURTI A GAMBATESA. La Delazione: Migliore Arma Di Sicura Difesa!
Avremo ancora i carabinieri a nostra difesa?
Iniziamo marzo con un’apertura di credito verso chi ci amministra:
Di Te Mi Fido.
Io dissi nel sottotitolo: Anche Noi Proviamo A Fidarci Di Voi. A proposito di cani liberi per il paese e di lasciti di questi ultimi per le nostre strade, cos’è cambiato da quel cinque marzo?
Aprile. Dalla primavera tornavamo all’inverno:
A Gambatesa Sta Nevicando!
Dovremmo abituarci a questo straordinario?
Il mese di maggio è l’incipit di qualcosa che attendevamo in paese da tempo e che è iniziata e sta tutt’ora continuando nel peggiore dei modi:
Gambatesa. Al Via La Raccolta Differenziata Porta A Porta: FINALMENTE?
Giugno si apre con il reportage che segue:
Matrimonio Di Pasquale Santella E Rossana Petrone.
Quanto puoi vedere nel link che ti ho appena proposto, in realtà è stato vissuto il trentun maggio; noi ne abbiamo rendicontato il due giugno, felici di averlo fatto perché invitati di cuore dagli sposi, alla faccia di chi, in grazia di Dio, ritiene anche di essere l’unico depositario a Gambatesa di arti che evidentemente vengono apprezzate anche se di scarsa qualità.
L’avevo detto che avrei fatto incazzare qualcuno, ho aggiunto che non me ne può fregare di meno: Con luglio devo mantenere la parola e mentre impazzava la discussione sul modo di fare la raccolta differenziata dei rifiuti in paese, eccoci a documentarne un po’, in tutti i sensi:
Cinquant’Anni Di Sacerdozio: Una Giornata D’Ipocrisia.
In tutto ciò, mi piace rimarcare i due pesi e le due misure utilizzati dalla locale amministrazione per risolvere il problema “raccolta differenziata”, ancora oggi scontento della maggior parte della popolazione.
Ho detto poco sull’amministrazione municipale e ci sarebbe da espettorare parecchio. Per ricordare lo scorso agosto, farnetico su un loro cavallo di battaglia, più volte portato alla nostra attenzione, sempre allo stesso stato:
Gambatesa: L’Acqua Continua A Mancare, L’Amministrazione Continua A Sognare.
Non che oggi siamo messi meglio! Se l’acqua manca solo di notte, non è tanto da attribuire all’inverno ed all’attuale assenza di pioggia, quanto al fatto che a Gambatesa, di gente, ne è venuta poca più del solito…
A settembre di stronzate ne sono accadute diverse: Il licenziamento di Totore con conseguente ed immediata riassunzione, la mia cacciata da fessbook, senza che io vi fossi entrato… E’ successo un altro bel matrimonio: quello di Davide e Valentina… A me piace invece ricordare l’inizio di un’avventura: La nascita di una piccola impresa che permette di essere autonomi a due giovani del paese:
LA CANTINELLA VAGABONDA: Resoconto Dell’Inaugurazione.
Anche in questo caso siamo stati invitati e presenziammo con piacere perché a noi piacciono le cose che funzionano e che lo fanno bene!
Per evitare ancora una volta di farneticare su cose negative, riferendomi al mese di ottobre, ti ripropongo qualcosa che mi ha divertito:
Gambatesa: Nel Municipio Si Annida Un Novello Starace?
Per la verità, la cosa era partita già da ottobre, ovvero da qualche anno prima, ma io preferisco prenderne visione in novembre, a metà percorso:
“Gambatesa Sempre Più Green”, Dimenticando Il Resto.
Chiudo l’anno come l’ho aperto: E’ colpa mia?
In Morte Di Una Tradizione…
Che farò stasera?
Bella domanda!
In questi casi si aspetta e poi se ne parla. Se da una parte infatti credo di essere estraneo a quanto sta per accadere, dall’altra, non posso certo diventare asociale per colpa di chi ha uccisa una tradizione com’era quella di capodanno. In squadra: Strimpello la fisarmonica, arrangio qualche maidunata e mi è capitato di essere anche caposquadra. Credo che mi atterrò, (per quanto possibile), alla volontà degli amici e di chi ancora ritiene che io, più che un appestato da scansare, sia uno che dice la verità dei fatti perché si è stufato di venir trattato come un burattino con cui giocare a “Io so io e voi nun siete un cazzo”. Stasera vedremo cosa succederà, nella segreta speranza di ripetere quanto accaduto a capodanno del duemilauno, quando, senza la presenza di quest’inutile sito, già vedevo che le cose iniziavano a prendere una brutta piega per le nostre amate maidunate. Allora, senza arte ne parte, per “imposizione” di Tonino Di Iorio, (precedente gestore dell’attuale bar Pallons), che noi da quel momento definiamo “lo Sponsor”, riuscimmo a costituire una squadretta che ci permise di passare una bellissima notte di capodanno, alla faccia di squadroni costituiti per vincere il porco, masse che ci passavano di fianco, suscitando la nostra compassione, proposta da chi si è divertito nella propria libertà, senza concedere nulla a chi poi, (forse), ci avrebbe ripagati con uno stupido, quanto inutile obolo.
Per inciso: Ieri verso l’una pomeridiane, incontrato Paolo Giorgio, (ptacciar), (da Chiavari), ex “commilitone”, a fine anni ottanta del secolo scorso, quando insieme facevamo parte della squadra “I Figli Del Sole”, nel ricordare i vecchi tempi ed i pantagruelici banchetti post capodanno, abbiamo convenuto che le maidunate cambiano e si deve cambiare con esse nel rapporto con la comunità che ci comprende. Paolo, accettando le mie perplessità su com’è stato modificato l’assetto dello spettacolo tout court, ha provato a spiegarmi che forse io dovrei adattarmi… Ma io non cedo a modificare le regole madri di questa tradizione!
Mentre parlavo con il mio amico ed ex compagno di squadra, a lui veniva in mente il compianto Maestro Salvatore Lorenzo Genovese, (Laurenz), da poco passato là dove tutto è più chiaro. Il creatore di Banda e plasmatore di molti dei Suonatori locali ed attuali, fra l’altro, ha insegnato a rispettare la Tradizione…
Paolo diceva questo, a me veniva in mente un altro pilastro della tradizione delle Maidunate: Antonio Macchiarola, (Totonn), che fra l’altro, ha avuta l’idea di presentarsi a casa di un bambino di sette anni e costringerlo a scrivere un breve sunto di ciò che è la “Tradizione di Gambatesa”. Il “discepolo” in questione, (forzato allora, Contento oggi), ha talmente appresa la Lezione di quel Maestro, da sentirsi in dovere di essere parte attiva della tradizione in oggetto; prima, prendendo le botte dal papà che quell’anno aveva poca voglia di fare la squadra, (lo volevo costringere e lui aveva i suoi problemi), poi, a sfregio di ogni regola, suonando con “alti” e “Bassi”, a partire dall’età di sedici anni ad oggi, (per trentatré anni, esclusi il 1998 ed il 2000, oltre allo scorso anno, “sperimentale e necessario”), a dispetto della fatica, ed a sfregio di ogni regola di rispetto alla propria salute
E’ capitato di voler sostituire la centoventi bassi che utilizzo normalmente con una più leggera quarant’otto bassi, più manipolabile. A mezzanotte di quell’anno, visti i risultati e le performance di quello strumento ridotto, chiesi il permesso alla allora squadra d’appartenenza di sostituire la fisarmonica per riprendere quella più pesante ma più performante…
Va beh, ma tornando a bomba:
E se non se ne farà niente?
Sinceramente, poco male! Tanto più che quel risultato vorrà dire che è solo un giorno di riposo per me, ormai abituato a bypassare di gran lunga anche il significato della più genuina maidunata, proponendo a chi mi legge ogni momento una di queste trasgressioni che se non hanno la copertura della tradizione, sono ancora più protette dalla produzione di prove alla mano che rendono legalmente inattaccabile ognuna di queste, alla stessa stregua delle più pungenti maidunate per l’appunto.
Dunque. Dopo le brevi di cronaca che esporrò di seguito:
Al duemilasedici!