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Enews 407, domenica 27 dicembre 2015

Di Matteo Renzi

Innanzitutto rinnovo gli auguri di buone feste a tutti.

Una e-news riassunto e bilancio di questo 2015, anno che ha visto l’approvazione di leggi attese da molto tempo. E spesso passate sotto silenzio. Dall’articolo 18 alla legge elettorale, dalla tassa sulla prima casa all’Expo, dalla flessibilità al bicameralismo paritario, ci sono alcuni argomenti di cui i politici prima di noi hanno parlato per anni senza realizzare granchè. Noi ne abbiamo parlato poco. Ma adesso non se ne parla più o quasi. Vorrei mettere in fila i fatti. E mi piacerebbe che tutti potessero giudicare senza preconcetti o ideologie.

1. Un anno fa il PIL dell’Italia aveva il segno meno per il terzo anno consecutivo (2012 -2,3%; 2013 -1,9; 2014 -0,4). Quest’anno abbiamo cambiato verso: segno più. Più 0,8%.

2. Un anno fa dicevano che non avremmo mai realizzato il JobsAct. Quest’anno il JobsAct è legge. La disoccupazione è scesa dal 13,2% all’11,5 (ancora alta, ma in discesa, finalmente). E ci sono oltre trecentomila occupati in più. Molti sono contratti a tutela crescente. Non è un caso se i mutui sono cresciuti in questo anno del 94%!

3. Un anno fa dicevano che l’Italicum sembrava incagliato in Parlamento. Adesso abbiamo una legge elettorale che garantisce la scelta dei cittadini e la stabilità del Governo. Un impegno mantenuto.

4. Un anno fa si diceva a mezza voce che non avremmo mai eliminato la componente costo del lavoro dall’Irap e che sarebbe stato impossibile ottenere la copertura per gli 80 euro. Adesso non solo abbiamo confermato queste voci di bilancio, ma abbiamo anche eliminato le tasse sulla prima casa, le tasse agricole e gli 80 euro sono anche per tutte le forze dell’ordine. L’economia torna su, le tasse vanno giù.

5. Un anno fa la riforma costituzionale era alla prima lettura. Adesso è a un passo dal traguardo. Prima però saremo noi a chiedere il referendum perchè gli italiani possano esprimersi nel merito di questo lavoro di semplificazione.

6. Un anno fa la questione migrazione era un problema solo italiano e qualche specialista della paura parlava di invasione. Adesso scopriamo che è un problema europeo e che l’Europa – per la prima volta – prova (prova) ad affrontarlo, sulla base delle sollecitazioni del nostro Paese.

7. Un anno fa la riforma della Pubblica Amministrazione procedeva a rilento. Adesso è legge dello Stato. E i primi decreti di attuazione saranno all’attenzione del Consiglio dei Ministri a gennaio.

8. Un anno fa la Buona Scuola era in fase di consultazione. Nonostante le polemiche siamo andati avanti e adesso migliaia di professori hanno la certezza di poter insegnare, educare, approfondire con i propri ragazzi.

9. Un anno fa il dibattito sulla giustizia era sempre sulle solite questioni: falso in bilancio, responsabilità civile dei magistrati, corruzione, prescrizione, reati ambientali. Abbiamo trasformato in leggi queste discussioni eterne. E grazie al lavoro svolto, oggi abbiamo ridotto di circa il 20% le pendenze giudiziarie. L’arretrato, insomma.

10. Un anno fa la questione autonomia a venti musei sembrava una provocazione. Adesso ci sono venti dirigenti nuovi che gestiscono venti luoghi che tutto il mondo ci invidia. E abbiamo aumentato i soldi per la cultura, in tutti i settori, dal cinema ai giovani. Forse non si mangia, ma con la cultura ci si nutre.

11. Un anno fa l’Italia assisteva ai colloqui di Vienna sull’Iran dalla televisione, perchè non eravamo invitati. Adesso siamo protagonisti sia a Vienna sulla Siria, che a Roma e New York sulla Libia. Un italiano sta per assumere la guida dell’alto commissariato per i profughi, un’italiana sta per assumere la guida del Cern. L’Italia è tornata.

12. Un anno fa chiedevamo flessibilità all’Unione Europea. Adesso la flessibilità fa parte delle regole e vale fino all’1% del PIL, per l’Italia oltre 16 miliardi di euro.

13. Un anno fa rischiavamo di perdere miliardi di euro per i fondi europei, a cominciare da Pompei. Adesso abbiamo inaugurato sei domus e ci siamo dati appuntamento al 24 agosto 2017 per chiudere tutta la parte di restauro eccezionale.

14. Un anno fa i gufi preconizzavano (e forse auspicavano) il fallimento dell’Expo. Adesso possiamo dire che è stato un successo. E l’agroalimentare italiano vola come export più del doppio degli altri prodotti che esportiamo.

15. Un anno fa (anche meno) ci accusavano di esserci dimenticati il sud. Adesso si sono dimenticati delle loro critiche di allora. Perchè nessuno ha mai fatto tanto per il Mezzogiorno come questo Governo: credito di imposta, Terra dei fuochi, Bagnoli, Ilva, Salerno Reggio Calabria, Continuità territoriale, Abruzzo post-sisma, Napoli Bari, tavoli di crisi. Si può discutere dei risultati, come sempre. Ma non si può negare che ci sia un impegno inedito per affrontare la questione Mezzogiorno.

Ho segnato le prime quindici cose che mi sono venute in mente. Ma effettivamente l’elenco potrebbe essere molto più numeroso. è solo per dire che quest’anno abbiamo messo mano a tantissimi dossier che erano impantanati da anni.

Questo non significa che abbiamo fatto tutto bene o che non c’è altro da fare. Anzi. Siamo ancora in pista per i diritti civili (ius soli, civil partnership, servizio civile e terzo settore), per i decreti legislativi di attuazione alla riforma della Pubblica Amministrazione e della Scuola, per le misure di sostegno al credito.
Ma la verità è che l’Italia non è più incagliata nelle secche, che la svolta in questo 2015 c’è stata (lo abbiamo visto fin dai primi giorni con l’elezione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, splendidamente realizzata dallo stesso Parlamento che aveva fallito l’obiettivo due anni prima). E che c’è tanta fame di Italia nel mondo. Dovremo rendere sempre più semplice questo nostro bellissimo Paese. E vedrete che a quel punto non ce ne sarà per nessuno.

Gli eventi della settimana, per chi se li fosse persi: variante, Libano, Pompei

•Abbiamo inaugurato la variante di valico. Era una scommessa con l’AD di Autostrade, fatta l’8 novembre 2014. Dopo tanti ritardi, ci siamo messi a correre. E avere un obiettivo sfidante ha permesso di rispettare l’impegno: apertura prima di Natale per dare un piccolo segno di attenzione agli automobilisti. Meno curve, meno benzina, meno code.
•Abbiamo visitato i nostri ragazzi in Libano. Augurando loro buon Natale, visto che lo passeranno lontano da casa. Ma abbiamo anche inaugurato una scuola che Unicef ha attrezzato con i soldi della cooperazione italiana, scuola che accoglie al mattino i bambini libanesi, al pomeriggio i figli dei profughi. Confesso di essermi emozionato.
•Abbiamo inaugurato sei domus a Pompei. Un luogo che faceva notizia per i crolli e che adesso fa notizia per i restauri. Anche questo è cambiare verso.

Un sorriso e di cuore buon 2016 a tutti e a ciascuno.

Grazie per la vostra amicizia e il vostro sostegno, spesso a distanza.
Per me sentirmi parte di una grande comunità di persone che vogliono talmente bene all’Italia da provare a cambiarla è molto importante. Grazie davvero, cari amici delle Enews!

Matteo