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“Tu Scendi Dalle Stelle!”

Di Elena Salvatore

I bambini della scuola dell’infanzia hanno incontrato per la seconda volta gli anziani della comunità alloggio. La prima volta era stata in occasione del Carnevale.

Le Mani Del Tempo... Senza Tempo!

Una delegazione di undici bambini, guidati dalla madre superiora e direttrice della scuola, suor Faustina. I bambini sembravano a casa propria e la direttrice li ha condotti con grande delicatezza, in maniera quasi impercettibile. Gli undici campioni si sono esibiti in poesie, canti e balletti.

Il momento più toccante è stato quello in cui hanno danzato sulle note di “Tu scendi dalle stelle”: tutti gli anziani cantavano! In un accordo straordinario, come uno spettacolo della stessa compagnia! Anche un ateo che non avesse riconosciuto nel bambinello al centro della danza un Dio, si sarebbe commosso nella magia creata intorno a quei fili dorati. E qualcosa di “magico” è accaduto nella sintonia di questo canto danzato: bambini ed anziani alla fine erano insolitamente calmi, circolavano voci pacate e nessuno reclamava le ricorrenti richieste.
Ogni bambino ha fatto due giri per consegnare ad ogni anziano la stella-culla con Gesù Bambino e ha ricevuto un piccolo regalo e un uovo di cioccolato: “mi dai un bacio?” – e qui emerge che l’età a volte fa anche un po’ paura se non si è abituati a contattarla da vicino… qualcuno avrebbe voluto dire “no”, ma l’atmosfera presente lo ha tranquillizzato e l’abbraccio non è stato forzato.
“Ma tu poi , quando hai tanti anni, te ne vai in Cielo?” – “Sai, dal Cielo non si torna, allora ci andiamo il più tardi possibile!”; “Perché si tiene la mano sulla pancia?” – “Ascolta il suo respiro! Prova pure tu!”… tra ingenue espressioni che vedono il Cielo come la meta di un viaggio, attente osservazioni di posizioni troppo rilassate, è bello vedere che, come un meraviglioso cerchio della vita, età così distanti dialogano, si ascoltano, si sorprendono e si incontrano. “Chiccolina addove vai? – sotto terra, non lo sai?…”: nel clima rilassato e domestico che si è creato, Giovannina è partita con una delle sue filastrocche, seduta poco distante dal grande albero, mentre i bimbi vi siedono intorno – una scena incantevole!
Come in un naturale bosco, dominato dal grande albero, viene condivisa la merenda, consumata passeggiando tra un “nonno” e l’altro che chiede informazioni per capire “la famiglia” e loro sostano curiosi, quasi camminatori davanti a innumerevoli sentieri nuovi… Quante domande si esprimono: “perché la pipì è in una busta?” – chissà quante ne circolano in quelle testoline e quanti sentimenti in questo incontro di cuori! Da qualcuno dei piccoli riparte un semplice accordo di “Tu scendi dalle stelle”… e via, qui gli anziani sono proprio maestri, non hanno bisogno della memoria loro, il canto fluisce direttamente dal cuore!

Forse è stato proprio questo fluire di canto, un sapere senza tempo e senza bisogno di memoria, a creare un clima comune, come un accordo sonoro, intonato su una stessa melodia. I bimbi muovono il corpo in questo canto, gli anziani muovono il ricordo nel vocalizzare tutte le parole intonandolo: ognuno attiva il proprio canale più forte e ci si incontra in un comune linguaggio, quello del sentire, che porta il sorriso, in un tempo senza tempo, che si vorrebbe arrestare quando si coglie che “è ora” e bisogna che si torni ad “andare”, ognuno al suo ritmo… aspettando un ritorno vicino!

Grazie ai bambini, alle suore e anche ai genitori che sono stati così generosi da autorizzare i propri figli all’uscita e da offrire un immenso cesto di doni alla comunità di anziani.