Di Matteo Renzi
Parigi e il clima.
Gli eventi di Parigi hanno messo in secondo piano il grande appuntamento che la Francia sta ospitando, l’incontro di tutti i principali paesi del mondo sull’ambiente e sul clima.
L’Italia vuole stare tra i protagonisti della lotta all’egoismo e all’irresponsabilità. La difesa dell’ambiente, della madre terra, del creato fa parte dei valori non negoziabili. Da qui al 2020 investiamo quattro miliardi di euro in questo settore e chiediamo a tutte le istituzioni – e anche alle grandi aziende, a cominciare da Eni e Enel – di fare la propria parte. Siamo tra i paesi leader nella ricerca, con scienziati di altissimo livello. Siamo tra quelli che investono di più nelle scuole e nella differenziata. Siamo tra i protagonisti della Green Economy (solare, biomasse, geotermia ci vedono sul podio mondiale. Le dighe made in Italy sono le migliori). Puntiamo alla leadership mondiale sull’efficienza energetica, cominciando dall’utilizzo più efficace della tecnologia con i contatori digitali di ultimo tipo, un unicum mondiale. Negli ultimi 20 anni abbiamo ridotto le emissioni del 23%, a differenza di vari Paesi extraeuropei. E anche di alcuni paesi europei che sono molto bravi con le parole e un po’ meno con i fatti.
Lavoriamo per un accordo alto e vincolante a Parigi. E nel frattempo continuiamo a fare la nostra parte. Anche questo è un settore dove l’Italia è molto più forte di come si racconta. A noi, tutti noi – nessuno escluso – il compito di fare sempre meglio. Ma in questo ambito l’Italia è una protagonista, non una comparsa.
Economia.
Alcune previsioni segnano un potenziale rallentamento della ripresa. Gli eventi di Parigi e la crisi dei paesi emergenti non sono propriamente due buone notizie nemmeno sotto il profilo economico. Ma i numeri sono più forti di qualsiasi valutazione: a ottobre del 2014 la disoccupazione era al 13%, oggi è scesa all’11,5%. Ci sono più di trecentomila italiani in più al lavoro da quando il Governo ha imboccato la strada del JobsAct.
Crescono i mutui, il PIL torna positivo, ripartono i consumi, la fiducia è ai livelli più alti degli ultimi 20 anni.
Ma al di là dell’elenco dei segni più, quello che a me colpisce è che l’Italia ha tutto per tornare a essere una locomotiva. Perché abbiamo stabilità, stiamo facendo riforme, abbiamo margini di miglioramento sull’efficienza organizzativa notevoli. Dopo tre anni di recessione siamo ripartiti. La velocità della crescita dipenderà adesso innanzitutto dai consumi interni e dagli investimenti. Ecco perché il mio invito a crederci non è generico ottimismo, ma precisa strategia economica.
Sicurezza&Cultura.
L’equazione un euro in sicurezza e polizia per un euro in educazione e cultura scandalizza qualcuno. Ma convince i più. Trovo però importante rispondere alle tante email che ho ricevuto su questo tema (molte anche dal popolo delle enews).
I. Lo sforzo dell’Italia non si esaurisce nella cultura ma parte innanzitutto dalla diplomazia. Non è un caso, credo, che proprio in queste ore le principali potenze internazionali si stiano dando appuntamento a Roma a metà dicembre per discutere di Libia.
II. Sul piano culturale, registro consensi sull’ipotesi di un fondo per le periferie e contro il degrado; trovo entusiasmo sul fatto che abbiamo proposto di aumentare i denari per le borse di studio; c’è molta discussione sulle modalità tecniche del finanziamento alle associazioni culturali con il due per mille. Il dibattito sul BonusCultura ai diciottenni suscita invece ancora qualche perplessità. Quasi tutta l’opposizione, a cominciare da Silvio Berlusconi, ha parlato di mancia elettorale (curiosamente lo stesso termine utilizzato per i bonus degli 80 euro da destinare anche alle forze dell’ordine): per chi non ha problemi economici infatti le piccole cifre sembrano sempre delle mance. Ma il BonusCultura vuole essere un modo per invitare i ragazzi a essere cittadini consapevoli. Nella formulazione che proporremo al Parlamento – che nella sua sovranità deciderà – noi inseriremo come spese possibili con i 500 euro spese realmente legate alla cultura. Segnatamente: teatro, musica, concerti, mostre, esibizioni, musica, spettacoli dal vivo. Se l’ideologia terrorista odia la musica, odia la cultura, odia la nostra identità, aiutare un diciottenne a essere un cittadino significa ricordargli che è coerede di un patrimonio unico. E che essere cittadino significa innanzitutto essere responsabile – o corresponsabile – di così tanta bellezza. Orgogliosi, insomma, di essere italiani. https://www.youtube.com/watch?v=Ga_uKWO1EI0.
Gradite, come sempre, critiche e idee (matteo@governo.it)
PD e banchetti.
Domani e domenica il PD abbraccia l’Italia. Oltre duemila banchetti, veri, sperando nella clemenza del meteo. Sul sito www.partitodemocratico.it trovate l’elenco delle località interessate. Qui scaricate il materiale – volantino che abbiamo stampato in oltre un milione di esemplari. domani potrete seguire anche la diretta su www.unita.tv
Noi del PD siamo spesso litigiosi, ma abbiamo anche tanti elementi di cui andare fieri. Noi non abbiamo padroni. Non abbiamo proprietari. Non abbiamo guru che ci spiegano che cosa fare da dietro un blog.
Ci hanno votato in oltre undici milioni alle ultime elezioni di valenza nazionale, le europee. Ci hanno finanziato in più di cinquecentomila con il Due per Mille. Ci onorano della loro fiducia (talvolta con un po’ di delusione e rabbia, ma sempre con tanta lealtà) migliaia di persone per bene, militanti e volontari che domattina prenderanno un po’ di freddo per una certa idea dell’Italia.
Siamo il PD. E domani diciamo all’Italia che è il tempo del coraggio, non della paura.
Con tutti i nostri difetti, con tutti i nostri limiti, però noi ci siamo. A viso aperto. Per restituire all’Italia il ruolo che le spetta. Ci vediamo domani, se vi va. In piazza
Leopolda.
Terra degli Uomini è un meraviglioso libro di Saint-Exupery.
Lo abbiamo scelto come titolo della Leopolda di quest’anno (qui il logo).
Chi ha letto il libro può immaginare quante lezioni contenga per tutti noi.
Ma anche chi non lo ha letto avrà modo di riflettere, discutere, ragionare insieme a tutti noi. La Leopolda ha aperto il sistema politico italiano, contribuendo a creare e formare una classe dirigente nuova. Sarà molto intrigante cercare adesso di capire cosa fare da grandi. E soprattutto come. Vi aspettiamo dunque da venerdì 11 all’ora di cena fino a domenica 13 all’ora di pranzo.
Il sito è www.leopoldastazione.it
Inutile dire che come sempre la Leopolda sarà una sorpresa (anche perché come sempre le scalette le decidiamo all’ultimo tuffo!). Per una settimana autorevoli commentatori hanno parlato di una Leopolda senza politici, quando è vero esattamente il contrario: la Leopolda è la casa della politica. Di una politica diversa da quella che i commentatori si aspettano, ma comunque politica. Anzi Politica, con la p maiuscola.
Pensierino della Sera. Sono tra coloro che ha vissuto con grande preoccupazione la scelta di Papa Francesco di visitare la Repubblica Centrafricana. Posso dire oggi, tuttavia, che si è trattato di un gesto strepitoso e potente nella sua umile semplicità. Aprire la porta santa a Bangui in quella chiesa, in quella nazione è, a mio avviso, un atto che segna la storia della Chiesa Universale. E che fa laicamente riflettere tutti gli uomini di buona volontà. Mi spiace che alla fine se ne sia parlato poco. Ma l’apertura di questo giubileo è stata davvero un fatto inedito e commovente
Un sorriso,
Matteo