Di Marco Frosali, Lucia e Giovanna Calarese, Giuseppe Contento e Bruno Frosali
Salvatore Calarese (1903-1994)
Ebbene si!
Anche Gambatesa, nel suo piccolo ha avuto ed ha tuttora, persone che, per mestiere o per semplice passione, riescono a dare il meglio di se producendo oggetti, poesie e canzoni, degni dei migliori artisti.
In questo caso vorrei parlarvi di una persona molto conosciuta in tutta Gambatesa fino a circa 17 anni fa…
una persona unica nel suo genere e molto abile nella lavorazione del legno:
Sto parlando di mio nonno Salvatore Calarese
(Salvatore Arcangelo Antonio Calarese il nome completo!)
Classe 1903, mio nonno è stato un abile ‘artigiano del legno’ che, oltre a saper lavorare anche la bachelite, costruiva anche mobili e botti di pregevole fattura.
Con l’ingegno e la fantasia, ha costruito in gioventù una bicicletta completamente in legno, oltre ad una sdraio con comandi a pedale!
Su quest’ultima, lo ricordo intento a passare diverse ore pomeridiane ad esercitarsi nella sua più grande passione: suonare e provare i suoi violini!
Si, perchè mio nonno, tra le altre cose, è stato anche un formidabile liutaio!
Questa passione nacque negli anni ’20, quando iniziò la costruzione dei primi violini, in seguito alla scoperta di questo strumento a lui sconosciuto, avvenuta durante una festa patronale, durante la quale si esibì un orchestrina dove suonava, appunto, un violinista.
Talmente incantato dal suono di questo strumento, il giorno successivo, dopo averlo osservato attentamente, sottrasse un asse di legno al padre Giovanni, costruendo così il suo primo violino, scambiato negli anni ’30 con un manuale intitolato ‘Il Liutaio’ e riportante tutte le varie tecniche di costruzione e assemblaggio, oltre alle misure esatte degli Stradivari e Amato.
Tale manuale fa riferimento anche alle tecniche costruttive di un altro grande liutaio italiano: Gasparo Bertolotti conosciuto anche come Gasparo da Salò (Salò, 20 Maggio 1540 – Brescia, 14 Aprile 1609) .
Tale passione venne interrotta per motivi economici, ma venne ripresa attorno agli anni ’60, quando, durante un lavoro in montagna, mio nonno trovò un acero, il cui legno è indispensabile per la costruzione dei violini.
Partecipò anche a diverse esposizioni:
negli anni ’40 ad una mostra di artigianato presso la prefettura di Campobasso, mentre nel 1978 e negli anni ’80 alla mostra mercato mondiale del violino di Bagnacavallo (Ravenna).
Nel 1979 poi, partecipò ad una mostra a Cremona, dove un famoso liutaio insistette per farsi vendere il legno di acero usato da mio nonno, che venne ritenuto molto pregiato.
Nei primi anni ’80 scambiò 2 violini con 2 quadri del pittore Michel Casertano, nato a Gambatesa nel 1934.
Ad oggi, restano circa 20 violini tra completi ed incompleti, in possesso e custoditi gelosamente dai suoi familiari.
Piccole curiosità:
i primi violini vennero costruiti interamente da mio nonno, mentre in quelli successivi, archetti e piroli venivano acquistati dalla Germania.
La colla utilizzata per l’assemblaggio dei vari pezzi, così come la vernice, veniva preparata direttamente da mio nonno utilizzando degli ‘ingredienti’, nelle proporzioni indicate nel suddetto manuale.