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Enews 401, venerdì 27 novembre 2015

Di Matteo Renzi

Davanti a questioni di portata storica come l’attacco del terrorismo, chi fa politica ha due scelte. Concentrarsi sul giorno dopo giorno, rincorrendo a ogni piè sospinto l’ultima dichiarazione, l’ultimo lancio di agenzia, l’ultima emergenza. O avere un profilo di medio periodo, concentrato più sulla strategia che non sulla sola reazione, con una visione che vada oltre la quotidianità. Perché la questione del fanatismo, temo, ci accompagnerà a lungo. E dobbiamo avere lucidità e nervi saldi, non ci sono alternative.

Abbiamo scelto questa seconda linea e ciò spiega la risposta dell’Italia agli eventi di Parigi:

1. La condivisione del dolore. Condividere il dolore con la meravigliosa famiglia di Valeria Solesin, innanzitutto. Ma farlo anche con i nostri fratelli e sorelle francesi: la solidarietà e la fraternità sono più vivi che mai.

2. Iniziativa diplomatica. Non ci giriamo intorno. E oggi tutti noi ci siamo sentiti francesi, stretti attorno al popolo di Parigi. La lotta al terrorismo, il controllo dell’immigrazione, il sostegno allo sviluppo funzionano molto meglio – è una banalità dirlo – se il processo di dialogo instaurato a Vienna per la Siria (e che l’Italia vuole replicare per la Libia) produrrà come è possibile risultati concreti.

3. Iniziativa militare. Dal Libano all’Afghanistan, dall’Iraq alla Somalia, fino ai Balcani, l’Italia è uno dei paesi con il maggior numero di soldati all’estero. Ma questa nostra presenza non può essere scollegata da una strategia. Abbiamo già visto ciò che è accaduto in Libia, quando si è bombardato senza pensare al dopo. Prima di decidere interventi militari, occorre avere una chiara strategia sul dopo. Ecco perché noi manteniamo i nostri impegni cercando di rafforzare il coordinamento di tutti gli alleati della coalizione internazionale.

4. Iniziativa interna. Sul piano interno il Governo ha proposto di aumentare gli investimenti in sicurezza: cybersecurity, difesa, soldi alle forze dell’ordine, mezzi. Ma per ogni euro speso in sicurezza, occorre investire un euro in cultura. Per ogni euro speso in polizia, occorre investire un euro in educazione. Per ogni nuova telecamera che ci controlla, occorre un campo di calcetto in periferia. Per ogni ristrutturazione di una caserma, vogliamo ristrutturare un teatro. Questa è la posizione italiana. Ecco perché investiamo risorse perché i diciottenni vadano a teatro, perché le nostre periferie siano tenute con cura, perché chi ha diritto a una borsa di studio la ottenga, perché ciò che vale per i partiti politici (bonus del due per mille) valga anche per le associazioni culturali. Ecco le nostre proposte

Nel luogo simbolo dove è nata la Comunità Europea, ho tenuto un discorso sulla risposta dell’Italia al terrore, illustrando la posizione italiana.

E alla Sorbona, in questo video, ho portato il nostro abbraccio alla Francia nel nome dell’umanesimo e della cultura.
Non accetteremo mai di vivere nella paura.

Italia, coraggio! Anche per questo il prossimo fine settimana, il 5 e il 6 dicembre, ho chiesto al PD di scendere in piazza con la manifestazione “Italia, coraggio!”

Non ci faremo rinchiudere dalla paura. Tutti fuori, con mille banchetti nelle piazze di tutta Italia per ascoltare i commenti dei cittadini, raccogliere idee e mostrare i tanti risultati dell’azione di Governo. Saranno due mattinate di lavori seguiti in diretta da www.unita.tv con centinaia di parlamentari, consiglieri regionali e sindaci che staranno in mezzo alla gente. A parlare. Ma anche ad ascoltare.

Italia, coraggio! A testa alta, senza paura. Per il momento abbiamo già previsto 659 banchetti: per aderire o organizzarne uno vi prego di scrivere una email a organizzazione@partitodemocratico.it

Terra degli Uomini. La Leopolda, invece, si terrà da venerdì 11 dicembre alle 21 fino a domenica 13 dicembre alle 13. Sarà una Leopolda divisa in tre parti: ieri, oggi e domani. E il titolo è preso in prestito da un meraviglioso testo di Antoine de Saint-Exupery “Terra degli Uomini” (per chi vuole qui c’è anche l’omonima bella canzone di Lorenzo Jovanotti). Ma ci sarà tempo per parlarne, mancano ancora ben due settimane!!! Chi si vuole prenotare intanto può farlo www.leopoldastazione.it

Pensierino della sera
Leggo commenti surreali, dai Cinque Stelle a certa destra, sul fatto che i provvedimenti del nostro Governo sarebbero fatti per comprarsi il voto degli italiani. Riduci le tasse sulla casa? Stai comprando il voto dei proprietari di immobili. Dai gli 80 euro a chi non arriva ai 1500 al mese o ai carabinieri? Stai comprando il voto della classe media e delle forze dell’ordine. Dai il bonus ai professori o ai diciottenni? Lo fai perché vuoi comprarti il loro consenso. Questo modo di pensare è offensivo. Ma non verso di me: offensivo verso gli italiani! Gli italiani non si fanno comprare. Votano sulla base delle proprie speranze e delle proprie emozioni, non sulla base di un bonus. Chi ritiene che gli italiani si facciano comprare, non insulta me, ma insulta gli italiani. E dimostra di non avere stima per i propri connazionali.

Quanto alle proposte del Governo, vorrei che si dicesse se ciò che facciamo è giusto o no. Tutto qui. Dopo anni di chiacchiere, finalmente c’è chi fa. Aiutateci a fare meglio, se vi va. Ma non offendete gli italiani. Loro non lo meritano, voi non ne avete diritto.

Un sorriso,
Matteo