Di Antonio Tomassone
L’Associazione Via dei Contrabbandieri “modello” di design sistemico. Dal Politecnico di Torino per studiare il modello di sviluppo sostenibile portato avanti in Molise.
Carlos Costa, studente portoghese presso il DAD del Politecnico di Torino, in questi giorni è ospite dell’Associazione Via dei Contrabbandieri di Pietracatella per scrivere la sua tesi di laurea, a valenza sperimentale, sul design sistemico; ossia sul modello di progettazione delle relazioni tra le persone, le attività e le risorse di un territorio al fine di valorizzare la cultura e l’identità locali e produrre sviluppo e benessere collettivo. Ha conosciuto l’Associazione Via dei Contrabbandieri a Torino e ha riscontrato nello scopo sociale di quest’ultima un terreno fertile per raccogliere dati utili allo sviluppo del suo studio.
L’associazione, nata dall’idea di Tonio Campolieti, Francesco Santopolo e Giovanni Coscia Porrazzi, ha sede a Pietracatella nei pressi del Lago di Occhito. Essa condivide e sperimenta forme di innovazione sociale dirette alla promozione di un consumo consapevole e di uno stile di vita rispettoso della biodiversità. I soci operano nell’ambito dell’agricoltura occupandosi di cultura rurale e pratiche agricole sostenibili, con uno sguardo particolarmente rivolto all’olivicoltura che li ha già visti vincitori di tre premi Goccia d’Oro.
Il lavoro di ricerca di Carlos si concentrerà sulle modalità dei processi produttivi messi in campo dall’associazione, nonché sull’impatto ambientale e sociale che gli stessi producono. La finalità della ricerca è quella di raccogliere dati utili allo studio e all’implementazione di processi produttivi diretti a favorire lo sviluppo e il benessere collettivo nel rispetto delle risorse del territorio, dell’identità culturale e delle relazioni sociali.