Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
Solo Populismo?
Di proposito, ho fatto passare qualche giorno, prima di tornare per l’ennesima volta sull’argomento “difesa fai da te”. Ho voluto aspettare per calmarmi, atteso che se tu mi leggi da sempre, sai che avrei potuto dire davvero tutto il dicibile su un argomento che per cultura bigotta ed autolesionista, in Italia ci porta ancora a considerare che la vittima debba esser tale fino in fondo e che se per una volta la corrida la vince il toro, sia peccato mortale e l’animale vincente debba venir abbattuto per non creare pericolosi precedenti.
«se qualcuno vuole ucciderti, uccidilo prima, accade così in tutto il mondo».
Commento di Mario:
“Italietta impara. Avete capito cari legislatori e delinquenti togati del perché la gente col testo di pubblica sicurezza che disciplina la detenzione di armi, (dai legislatori prodotto e dai delinquenti togati imposto) ci si pulisce il culo”?
Spara e uccide ladro in casa nel Milanese: 65enne indagato per omicidio volontario. Maroni: “Paghiamo noi l’avvocato”.
Commento di Mario:
“Tutta la vicinanza possibile a questo pensionato, “reo” di vivere in un paese di merda dove, le vittime diventano carnefici da perseguire e i carnefici vittime da risarcire”!
Quanto espettorato dalla Mina Vagante è la minima parte e la parte dicibile del pensiero della maggior parte degli italiani, magari derubati in piccolo o in grande; nessuno ne fa una questione di stranieri da colpire, atteso che in tante occasioni io per primo abbia espressa la mia opinione su ladri gambatesani che all’occorrenza e se presi in flagranza di reato, è bene che vengano uccisi con armi che infliggano a costoro anche l’ultima sofferenza. A proposito di armi poi, provo a riproporre l’osservazione già espettorata in tante occasioni che sarebbe anche difficile riproporre in collegamenti ipertestuali a questa farneticazione: Se io pago le tasse per comprare le armi in dotazione alle forze dell’ordine e queste non fanno in tempo a difendermi, ovvero non mi difendono, a che titolo dovrei registrare un’arma che avrò comprata per sopperire alla mancanza appena denunciata, registrazione da proporre proprio presso chi, con la sua negligenza, mi ha costretto ad un simile passo?
L’essere moralisti, è un dono che resta a vantaggio di chi non ha mai subita la violenza di un furto; io sono stato derubato e tolto il valore della merce asportata, mi sono sentito violentato nell’anima. E’ davvero così, quando sai che altri si sono intrufolati nel tuo personale ambiente, andando magari a vedere ciò che tu ritieni strettamente privato. E’ da qui che parte la rabbia che poi ci fa dire e confermare che se chi ruba viene preso, è bene che non possa compiere più azioni future.
A tal proposito, condanno senza mezzi termini la costrizione imposta allo sparatore milanese, obbligo che ha fatto dire al Nostro che aveva sentimenti a favore dei genitori del ladro accoppato. Se fossi stato al suo posto, avrei detto senza mezzi termini che quei genitori hanno il dovere di risarcire chi si è visto offeso dalle gesta del loro pargolo. Va detto infatti che la stupida scusante che ha imposto ai giudici di accusare il pensionato milanese di omicidio volontario, è nulla, atteso che lo sparatore paghi profumate tasse anche sul terreno antistante casa sua e che la penetrazione su quel suolo sia già violazione di domicilio.
Come detto, tanti anni fa ho subito un furto e se dovesse ripetersi nuovamente, sarà il caso che io non abbia a trovare sulla mia strada il o i ladri. Se dovesse accadere, dopo aver reagito e pubblicate le foto e magari le generalità di chi avrò fatto passare a miglior vita, eviterò accuratamente di assecondare l’apparato statal-moralista, facendo comprendere a colpi di pistola a costoro che il numero dei morti non ha importanza se si violano certi principi e che tutto quell’apparato è complice e da eliminare, senza attendere giustificative strumentalizzazioni da parti politiche ree allo stesso modo quando al governo. Voglio ribadire, (per esser chiaro fino in fondo), che se mai dovesse verificarsi quanto accaduto a Milano, io non mi sognerò mai di andare a rispondere in caserme o tribunali, (che moralisticamente poi agirebbero come di seguito: Milano, vigilante condannato per aver sparato al ladro: tentato omicidio, risultato così commentato sempre da Mario: “Se il ferito avesse stuprato o ucciso qualcuno quanto gli avrebbero inflitto”?), ma provvederò eventualmente a difendermi allo stesso modo, in considerazione del fatto che al tentato furto, si aggiungerebbe la beffa di dover venir condannato da deficienti da condannare, non fosse altro che per il loro non aver fatto fino in fondo il proprio dovere nella difesa dei cittadini, difesa pagata anticipatamente con le tasse di chi ha poi la colpa di possedere qualcosa da farsi rubare.