Di Vittorio Venditti
103 lavoratori in mobilità: dipendenti call center 3g in sciopero
Ecco quanto si poteva leggere una decina di giorni fa sui media locali a proposito di un altro pezzo di tessuto produttivo molisano che gioco forza deve venir eliminato per riportare un altro po’ di disperazione in una regione che da mezzo secolo non è riuscita mai a decollare per il bene dei suoi abitanti, operazione invece più che andata in porto a vantaggio di politici spesso neppure molisani che hanno fatto a gara per colonizzarci e mangiare sulle nostre spalle.
3G SRL, Campobasso – CB – Telemarketing e call centers. Così si presenta in rete l’azienda che evidentemente, o falsifica la sua carta d’identità, o crede ancora di riuscire a prendere in giro lettori ed utenti, facendo pagare ciò ai lavoratori, tali ma colpevoli di aver creduto di poter svoltare, semplicemente seguendo le parole di chi ne ha permessa l’assunzione, ben sapendo che il sogno era tale e che prima o poi bisognava risvegliarsi.
Risultato?
3G Campobasso, Ugl: “Istituzioni intervengano”.
Ma se sono proprio le istituzioni, causa di quanto sta accadendo!
Presa in giro su presa in giro?
Non sono bastate la SAM che ha cambiati diecimila nomi per restare a galla, la PANTREM, (oggi I: T. R.), che ha seguite le orme dell’azienda precedente e che probabilmente resisterà ancora per poco, lo zuccherificio di Termoli, realtà che viene spinta sempre di più e meglio verso la morte per interessi terzi, senza che freghi niente a nessuno di chi vi lavora dentro e nell’indotto?
E’ ancora poco l’aver visto distruggere il sistema dei trasporti, mai veramente entrato a regime per quanto riguarda le ferrovie, portato al disastro se ci riferiamo al trasporto su gomma, proprio per l’aver voluto a tutti i costi l’integrazione fra industria e politica locale?
Nel frattempo il popolino che deve mangiare crede ancora di poter risolvere i suoi problemi con la preghiera o con l’affidarsi a chi poi, su giornali e TV, si dice rammaricato e preso in giro a sua volta:
Una bella azione stile “attacco all’Air France” no?
Già, ma lì siamo a Parigi, patria della rivoluzione e dell’illuminismo, qui siamo in un luogo che sta perdendo anche la propria identità, avvolto dal più totale e becero oscurantismo, arma che hanno in mano quei pochi che poi costringono il resto del pecorame a sperare pregando, con l’educazione che vorrebbe sia giusto che l’uomo faccia perennemente atto di contrizione, ovviamente per dare ai pochi di cui detto la possibilità e la gioia di vivere al meglio, deridendo i “sofferenti derelitti”.
Noi siamo fiduciosi perché prima o poi anche il peggior leccapiedi che alberga in ciò che resta di questa regione che se dio vuole a breve verrà smembrata, pur leccando, dovrà fare i conti con lo stomaco vuoto e quindi dovrà ribellarsi per mangiare. Continuiamo ad aspettarci azioni di sciacallaggio per rubare il lavoro ad altri ed alimentare una guerra fra poveri che vedrà vincere chi avrà più polvere vera da sparare, ma crediamo anche che fra questa gente vi sia chi, risvegliato quel poco di orgoglio che anche gli esseri inutili hanno in serbo, inizierà una riscossa che riporti un minimo di dignità in una terra di nessuno che se pur povera, è desiderata da tanti galoppini e faccendieri, come luogo ove venire a riposarsi dopo la fatica fatta per risolvere le proprie beghe alle spalle di chi vorrebbe solo avere la possibilità di riuscire a vivere, ovvero a sopravvivere.