Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Che Ridere… Alle Spalle Dei Fessi!
Quando qualcuno ride di te, il meno che può aspettarsi è che tu rida di lui e di quelli come lui. E’ in quest’ottica che oggi ti ripropongo una foto che mi feci scattare per sfida e che ti proposi quasi un anno fa qui a proposito di un’indecenza del potere italico, scatto oggi posto in testa a questa farneticazione in segno di sbeffeggiamento nei confronti di chi, a Gambatesa, crede di aver potere e poi mette in giro voci che vorrebbero che qualcuno in paese ora abbia paura di me.
Sono stato sempre del parere che chi teme il Prossimo ha la coscienza sporca; chi ha paura, ha sicuramente da nascondere qualcosa e se la storia della quale oggi mi piace sparlare è derivata dalla recente battaglia pro spazzini, in paese più di qualcuno è giusto che tremi e che riceva la giustificazione più valida qualora, stando fra la gente, dovesse iniziare ad emanare strani “odori” non proprio convenzionali. E’ ad esempio il caso di coloro che avevano mirato ai posti di lavoro di Totore e donato, dei loro sponsor e di chi, quel lavoro, momentaneamente lo gestisce, sia dal municipio, sia da Volturino, sede dell’ormai famosa ECOALBA.
Agli sciacalli, nomadi o stanziali, è stato fatto comprendere fin troppo chiaramente che è bene che trovino altre strade per sbarcare il lunario ed al momento pare che non vi siano rigurgiti di falsa potenza da esprimere; il municipio, se dal punto di vista politico per ora tace, da quello tecnico sarà bene che copi la precedente parte, evitando ad esempio di scimmiottare il lavoro del nostro fotografo, utile solo a noi per meglio deridere questi burocretini che in qualche caso hanno abusato anche del loro ufficio e che ora sono sotto il giusto controllo a noi necessario, (per dirla con il Grande Totò), per vedere questi stupidi dove vogliono arrivare.
Caso a sé è ECOALBA. Giusto una settimana fa, alla notizia della revoca del licenziamento di Totore, io fermai le macchine non senza difficoltà e decisi di non sparare sui morti; chi dice di aver paura di me, è bene che sappia che a me non piace far del male, ma io credo di aver ragione se agisco per evitare che altri, quel male lo facciano a me o come in questo caso ai miei amici. E’ questa la ragione dello stop di giovedì scorso, è questa la ragione della ripresa della resa dei conti in grande stile, qualora non si dovessero verificare le condizioni poste alla base del fermo di cui sopra, primo fra tutte, il rispetto di quanto disposto dalla [download id=”906″ format=”2″], in riferimento al lavoro ed alla salute di Donato Codianni e Salvatore Di Maria quando questi sono in servizio. E’ infatti ancora in forse la consegna delle scarpe antinfortunistiche a Totore; non è ancora chiaro all’ufficio d’igiene urbana che per esempio non è compito degli spazzini raccogliere le carogne degli animali morti dalle strade del paese, ecc.
Altre cose dovranno venir appianate a breve e la squadra d’azione è già pronta; ma deve esser chiaro un punto fermo che non può venir ignorato: Si è detto infatti in ambienti ben informati che siano stati ripresi gli spazzini perché al di là del loro orario di servizio hanno pensato ed operato in contrasto con i voleri dei cosiddetti attuali poteri. Si ricordi dunque che anche gli spazzini, come chiunque, anche durante lorario di lavoro, ma soprattutto al di fuori di questo, hanno dei diritti che non possono venir toccati da chi che sia, fra i quali quello di agire secondo la propria coscienza, assumendosi, là dove sia necessario, la responsabilità delle proprie azioni, eventualmente perseguite dalla Legge vigente ma non dall’ultimo arrivato che pensa di avere potere ma che di potere in merito non ne ha; questo diritto in particolare, non può venir infranto nemmeno dal primo cittadino con il dire o il consigliare, ciò perché per ragioni di Galateo, prima che per diritto, i consigli, al più si danno quando vengono richiesti e non in maniera gratuita e tendenziosa.
Dunque: Avete paura davvero di me?
Se sì, vorrà dire che io potrò vivere tranquillo, perché sarò al sicuro da tentativi di ricatti che non andranno mai in porto.
Tornando con i piedi per terra però, voglio dire a chiunque che il leone, quand’è affamato, va a caccia e lo fa secondo le Leggi della natura, non certo per prepotenza o quant’altro di simile; una volta che il leone si è sfamato e dissetato, si sdraia e pensa solo a dormire o tutt’al più ad incontrare qualche bella leonessa con cui procreare.
Perciò… Non svegliate il leone che dorme!
E non mi chiamo nemmeno Michele!