Di Stefano Venditti
Dai campobassani doc e dai turisti che percorrono i suoi vicoli il Borgo antico è considerato un vero e proprio tesoro da salvaguardare, tutelare e valorizzare. Il centro storico però può essere definito anche un prezioso scrigno che racchiude in se reperti storici di un certo rilievo.
La riprova è giunta da due ragazzi che abitano nel cosiddetto quartiere bulgaro di Sant’Andrea, un’ampia zona che si trova all’incirca tra via Ziccardi, uno degli accessi è posto di fronte porta Mancini, e San Paolo, dove intorno all’anno mille alcuni profughi bulgari, appunto, furono ospitati in questa parte del Borgo medievale. I due r a g a z z i si sono a v v e n – turati in uno dei sotterranei presenti al di sotto delle rispettive abitazioni e dopo un’appurata perlustrazione hanno ritrovato la lama di uno spadino che, secondo i primi studi, dovrebbe risalire intorno al ‘600-’700. La preziosa lama è stata affidata, successivamente, all’associazione Centro Storico che si è interessata del suo restauro. La lama, infatti, era talmente corrosa dalla ruggine che si è dovuti ricorrere ad un bagno speciale per bloccare in maniera definitiva il processo chimico di decomposizione.
«Ci siamo subito resi conto che lo spadino era in condizioni davvero precarie – ha ribadito il presidente Paolo Morettini – tanto è vero che c’era più ruggine che ferro. Per poterlo salvaguardare e farlo apprezzare dalle attuali e future generazioni ci siamo rivolti ad un restauratore di professione e così siamo riusciti a renderlo stabile e più solido. Ci è stato spiegato che alla datazione del pezzo si può arrivare grazie alla scanalatura presente al centro della lama. Se si fosse ritrovata anche l’elsa – ha affermato il presidente Morettini – sicuramente la scoperta avrebbe avuto un valore più rilevante. Ora vedremo cosa fare dello spadino, magari sarà una nuova attrattività per i turisti che giorno dopo giorno accompagniamo nelle passeggiate all’interno del nostro Borgo – ha concluso Morettini -».
Ormai da anni i sotterranei di Campobasso non sono più visitabili sia per la reticenza dei privati sia perché al loro posto sono sorti pub e ristoranti. Chissà se questa scoperta potrà riportare un certo interesse verso il cuore della città e la sua millenaria storia e cultura.