Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
(Collaborazione), Di Giovanni Abiuso
Non Solo A Gambatesa
Con l’aiuto di un nuovo amico di quest’inutile sito, mentre altri si cominciano a svegliare, noi continuiamo a disturbare te che leggi, proponendoti altro su cui riflettere e, magari, per cui agire.
Con Giovanni alla guida, domenica pomeriggio, mentre la giornata “sportiva” dava il meglio di sé, (anche in termini di vite umane), io ed il fido Totore, andavamo in giro per il circondario, scopo: documentare altre falle nel comportamento dei nostri “amati” politici.
Considerando il tragitto che il nostro Giovanni fa per andare a lavorare ogni santo giorno, eccoci prima di tutto sulla strada che collega Jelsi a Riccia, e più precisamente in contrada Morgia Mulano.
Qui, al cospetto di un anziano contadino intento a zappare la propria terra con la vecchia e mai tramontata zappa, (quella che dovrebbero utilizzare in parecchi, di coloro che si affannano a governarci), al cospetto di quest’uomo, Totore fotografa un tornante sguarnito di barriera, nonostante l’alta pericolosità insita nel luogo.
Se ci fai caso, la cunetta esterna, quella dove in genere tira la sterzata, è profonda quasi due metri.
Se ne deduce che, in caso di gelata, o di un abbordaggio della curva troppo ardito, l’automobile che andasse a cadere inesorabilmente in quella cunetta, risulterebbe invisibile ad eventuali altri passanti, con conseguenze deleterie per il malcapitato nell’incidente.
Quanto può costare installare lì una barriera di protezione ed un segnale di pericolo?
Andando avanti nel nostro tour, superata Riccia, c’immettiamo sulla strada veloce che porta verso il fondovalle.
Superata la seconda galleria, in prossimità dell’incrocio con la strada per piana delle noci, ecco un bel fosso trasversale
Che, se preso ad alta velocità, rischia di provocare danni non indifferenti alla malcapitata automobile.
In caso d’improvvisa frenatura poi, bisogna pregare Dio che chi ci segue, sia alla giusta distanza di sicurezza, pena un tamponamento che, per la velocità che si raggiunge in quel tratto, può essere tutt’altro che di lieve entità.
Immettendoci poi sulla strada di piana delle noci, ecco qualcosa che, se non crea problemi al momento, sarà sufficiente attendere il periodo invernale, per ottenere ciò che nessuno spera.
Le cunette non drenate, come in questo caso, sono sicuramente foriere di problemi, dati dall’acqua debordante che, d’inverno e con le temperature che normalmente si raggiungono dalle nostre parti, diventa una pericolosa lastra di ghiaccio, non certo utile al pattinaggio artistico…
Qualcosa di simile, da anni, è visibile anche in prossimità di Gambatesa, presso quel tornante da tutti chiamato “A curv d’i tronc”.
E… Gli stradini?
(I Cosiddetti cantonieri)?
Una volta li trovavi a giocare a carte sulle strade in piccoli gruppi:
ma almeno le cunette erano pulite!
Da quando l’anas ha cedute le strade a quell’ente inutile e a questo punto dannoso che risponde al nome di Provincia di Campobasso, gli stradini, assunti anche con recente concorso…….
Sono tutti imboscati negli uffici di palazzo Magno?
(nome che è tutto un programma?…
Decidiamo di rientrare a Gambatesa, passando per quell’accorciatoia che, sui navigatori con mappa TeleAtlas, è denominata “Strada Comunale Piana San Nicola”, una ripida e stretta strada che fa risparmiare qualche chilometro a chi ha necessità di raggiungere il nostro paesello.
Questa, come detto, è una strada stretta che però, a parte quando ci s’incontra frontalmente, non dà grossi problemi di transito.
Certo, se non si va ad impattare su quella pietra sporgente che si vede in foto.
A Gambatesa, già più di qualcuno ci ha rimesso l’avantreno della propria automobile.
A qualcuno, viene l’idea di asportare quella pietra?
O dobbiamo aspettare che qualcun altro si faccia male e poi, una volta di nuovo in forze, prenda qualcuno a caso e gli rompa le ossa?
Così! Per far provare a chi ci capita lo stesso dolore!
Era però troppo presto per rientrare; allora Giovanni, volendo esser nostra Guida fino in fondo, ci ha accompagnati ad ammirare un’altra bella curva, questa volta, sulla strada che collega Gambatesa a Tufara, all’altezza del pollaio di Giovanni Giorgio, (Be qua).
Come puoi notare, qui il paracarro fa la sua comparsa, non si sa bene in quale ruolo.
Sembra che si stia nascondendo alla vista di qualcuno:
L’automobilista di passaggio?
E se è così, perché è stato piazzato e sprecato proprio in quel punto?…
Nello scrivere queste cose, mi viene da ridere per non piangere.
Ma se parli con qualche politicante, puoi sentirti sparare in faccia la seguente risposta:
“Queste sono fesserie! Ci sono problemi più importanti da risolvere!”.
VANTATENE PURE, IMBECILLE!!!
Come se queste fesserie, che mettono a rischio la vita del prossimo, non potessero riguardare anche te!
Non so se qualcuno, nel leggere quanto scritto ora, avrà il buon senso di passarsi una mano sulla coscienza e prendere provvedimenti in merito, provvedimenti che, a ben vedere, in qualche caso sono anche a costo quasi zero.
Ci accontenteremmo pure di qualche barriera riciclata, magari recuperata sulla strada che porta a Castelmauro…
Per ora, approfitto di quest’occasione per segnalare che lo specchio riposizionato allo svincolo di Gambatesa, come per incanto, si sta spostando di nuovo.
Consiglio a chi ha riposizionato lo specchio, di tornare sui suoi passi e rifare l’operazione, magari dopo aver assunta una valida quantità di zabaione.