IL MOLISE CHE TI STUPISCE: Progetto Biodiversità
20 Agosto 2015
Ti Faccio Vedere Chi Lavora!
21 Agosto 2015
Mostra tutto

IL MOLISE CHE NON MI STUPISCE. Gambatesa: Quelli Che… Non Sanno Niente?

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
(Documenti), Forniti Dagli Spazzini

Fessi: VI ABBIAMO SGAMATI E SENZA NEMMENO FARE TROPPO LAVORO!!!

Il Nuovo Municipio, del 9 luglio 2014

Mentre Gambatesa che ha la faccia “pulita” “partecipa” alla manifestazione che puoi leggere qui o qui, è sempre radio Mosca che parla e mentre veniamo a conoscenza dell’assegnazione di un premio alla carriera dato durante la cosiddetta “partita del sorriso” dell’altro pomeriggio, (la fonte della notizia non è sicura e quindi non faccio il nome del premiato, pur dicendo che se è vero che quel premio generalmente non porti bene a chi lo riceve, in questo caso la tradizione salta, visto che il soggetto è schifato pure da Satana e che quest’ultimo pur di averla vinta stia cercando di corrompere Dio), noi che a Gambatesa abbiamo la faccia sporca, raggiungiamo finalmente un altro obiettivo ambito: Sappiamo con certezza che il municipio sa tutto e pilota la questione “spazzini” a proprio piacimento.

Come lo sappiamo?

Dire che presso il municipio di Gambatesa viva spesso gente che sta lì perché diversamente morirebbe di fame è cosa che ogni maidunata nel tempo ha portata a galla; gli stupidi però sono tali perché ritengono di essere un gradino più in alto degli altri e quindi si possono anche permettere di creare sviste che però danno al resto del mondo la possibilità di sbugiardare gli stupidi per l’appunto, mostrando così al mondo la loro pochezza. Sì, perché nei giorni scorsi, dopo una lunga attesa, è iniziato il fuoco di fila che, stando al pensiero del municipio tecnico e politico, per desistenza, dovrebbe portare all’allontanamento di Donato Codianni e Salvatore di Maria dal posto di spazzini, per rendere liberi i due luoghi di lavoro ed assegnarli a gente della cerchia dell’attuale amministrazione municipale, gente comunque vicina a chi dirige le fila del gioco dall’ufficio tecnico e di polizia municipale, insomma: amici degli amici, che dovrebbero poi portare all’armonizzazione del lavoro di “cosa nostra”, potendo per altro dire che se Donato e Totore hanno lasciato il lavoro è colpa loro e di nessun altro: operazione “Concettini”.

Ma Carmelina, che fai! Quelli lì ce li ha messi Gigino!
Già, ma allora lo stipendio era da pezzenti…

[download id=”890″ format=”2″], [download id=”891″ format=”2″] e [download id=”892″ format=”2″]

Si noti la data di due delle lettere esposte: otto luglio 2015 e le lettere parlano di fatti che secondo i rapporti della polizia municipale di Gambatesa, sono accaduti il cinque di agosto. Capisco l’errore su una lettera, ma perché perseverare?
Se questi di ECOALBA sono chiaroveggenti, perché non ci anticipano quando pagheranno gli straordinari maturati agli spazzini?
Anzi: perché non ci dicono quando pagheranno lo stipendio di luglio, visto che siamo abbondantemente fuori da ogni ragionevole tempo d’attesa?

A Proposito: Chissà se Luca D’Alessandro, (schiattarella), sta ridendo…

I documenti che ti sto mostrando, sono stati spediti ai miei amici ad arte proprio a cavallo del ferragosto. Manca una raccomandata che Totore ritirerà oggi, visto l’avviso di giacenza consegnato ieri ma è tutto secondo le regole di chi ha pensato di mandare ora le lettere perché anche il sindacato ha una settimana di ferie e quindi i miei amici non avrebbero avuta la possibilità di rispondere, così da spianare la strada a chi poi avrebbe dovuto procedere a costringerli a licenziarsi. La cosa non è andata così, atteso che sulla scorta del volere di Donato e Totore, io abbia compilate le controdeduzioni, poi inviate ad ECOALBA con relative diffide che hanno messo nero su bianco vari punti dei quali parleremo a seguire e dopo aver presi i relativi provvedimenti. Io ovviamente dispongo delle lettere di risposta, avendole dovute compilare e quindi potendole archiviare e senza dover chiedere autorizzazione alcuna, nei prossimi giorni le pubblicherò, dopo averne verificati gli effetti che avranno prodotto e comunque sulla base di una battaglia che sto per iniziare in favore di chi, diversamente, non saprebbe difendersi.

Si chiama “Desistenza” e viene applicata spesso dagli avvocati per sfiancare l’avversario; Domenico Giorgio, in qualità di tecnico comunale, applicò nei confronti della mia famiglia questo sistema ad inizio millennio, quando ci fu imposto un fermo durante la ricostruzione di casa nostra nel centro storico, fermo politico più che giudiziario, atteso che il giorno stesso, volendo rettificare il tutto, ci fu detto che ciò non era possibile. Insomma: quel due gennaio del duemilauno, capii che al di là degli atti amministrativi, c’era chi voleva approfittare della situazione. D’accordo con il mio avvocato, pur di velocizzare le pratiche di sblocco, decisi di perdere la causa penale che pur avrei potuto vincere, al prezzo del fermo per anni; mia madre, titolare della licenza di costruzione fu condannata e tutto si sarebbe dovuto risolvere con la relativa multa, prontamente da noi pagata al municipio ed a chi per esso. Le cose però non si sbloccavano ed il responsabile dell’ufficio tecnico tergiversava. A quel punto, il sette di marzo del duemilauno, minacciai di morte il Giorgio se, entro mezzogiorno di quel giorno, non avesse tolti i sigilli, cosa che avrei comunque fatto io durante il pomeriggio. Il Nostro capì che lo avrei ucciso per davvero e tolse i sigilli, permettendoci così di rientrare in possesso di casa nostra. Per inciso: Se avessi tolto dagli zebedèi Domenico Giorgio, posto che qualcuno avesse avuto il coraggio di condannarmi, a quest’ora sarei fuori, magari per buona condotta o come premio, avendo però accumulato quel rispetto che chi compie azioni del genere riceve dal resto della cittadinanza, non fosse altro che per paura che certi reati si ripetano.

Al di là di tutto, mi preme sottolineare che questa volta non ci sarà trippa per gatti perché i miei amici, a meno di loro decisioni insindacabili, di certo non lasceranno il loro lavoro, (schifato da tutti quando lo stipendio era di quattrocentocinquanta euro al mese mentre ora si parla di ottocento euro più contributi, cifra che a Gambatesa fa gola anche a qualche laureato, situazione cambiata in meglio grazie alle battaglie degli spazzini e non di politicucci di quarta scelta, bravi solo a fare campagna elettorale ed a far feste pagate da tutta la cittadinanza, anche da chi ora sta lavorando), anzi, visto che ci siamo, ne metteranno in luce gli aspetti negativi che dovranno portare ad un giro di vite nei confronti di chi approfitta di loro a tutti i livelli, sbeffeggiando lecchini e parenti di tal feccia, sciacalli ancora in giro a controllare se i Nostri lavorino e come lavorano, ovviamente non tenendo conto di straordinari e quant’altro spetti a Donato e Totore che ora, stufi dell’andazzo, hanno deciso di reagire nel modo che da loro non ti aspetti.

Ma di questo parleremo in futuro.