Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Questa Volta Il Palco Non Si E’ Spento!
Cominciamo dalla fine per raccontarti una giornata di ferragosto tutto sommato filata liscia e nello stesso tempo in modo normale. Anche Gambatesa, dopo trentotto anni, ha avuto l’onore di ospitare di nuovo Nduccio, (www.nduccio.com), il noto cantautore e cabarettista pescarese.
Noi però, dovendo rispettare la tradizione che vuole che ogni ferragosto, più che celebrarne parti ormai lontane dal nostro pensare, ieri sera abbiamo innanzitutto messo in campo i nostri stomaci per il solito arrembaggio al Musso e per assolvere a questo dovere, siamo andati in via Nazionale Sannitica, (altezza bar d’accett), e lì abbiamo incontrato il nostro amico Gigino da Casoria, Maestro mussaro di fiducia oltreché amico da anni ormai. Qui, imperterriti, abbiamo acquistati i soliti trenta euro di musso e come al solito ci siamo visti omaggiati dal nostro amico napoletano di una vaschetta a parte con quel cibo in versione piccante.
Salutato Gigino, quest’anno abbiamo assunta come base il bar dei cafter e lì, acquistate le solite birre che ci sono state servite a fiume, ci siamo acquartierati nel locale e con una voracità che non ha avuto precedenti, ci siamo buttati a corpo morto sulle due vaschette, ripulendole in men che non si dica.
Alle undici abbondantemente passate, eccoci in piazza Riccardo, dove Nduccio aveva già iniziato il suo spettacolo. Tutto è stato come in contrada Loie a Riccia lo scorso due agosto, dove siamo andati a sentire il Nostro comico, non sapendo che di lì a qualche giorno lui sarebbe venuto a Gambatesa. Da quanto riferisce Radio Fante, pare che quel due agosto ancora neppure il comitato sapesse dello spettacolo di ieri sera, ma poco importa. Le battute di Nduccio, anche se ripetute di lì a pochi giorni, sono state comunque esilaranti. A me piace ricordare però quando il cantautore pescarese, allora ventitreenne, venne a Gambatesa durante l’agosto e ci cantò da par suo tutto il disco che aveva come incipit “Sott’a la capanna”, facendoci divertire con la parodia del telegiornale e di carosello, contenenti improbabili marchi del tipo: “aranciata fratelli rutto” ecc’ ed una conclusione che invitava le donne che volessero avere figli belli e sani a rivolgersi a Nduccio. Allora il Nostro era accompagnato dall’orchestra di Gino e Gina Minelli, gruppo più volte ricordato con piacere ieri sera da un cabarettista che ormai non è quasi più cantante, la qual cosa mi ha sinceramente deluso.
Ieri, come detto, è andato tutto bene, ma devo tornare all’altra sera, visto che mentre noi lasciavamo piazza Riccardo per andare a brindare al mio onomastico, là si consumava qualcosa di altrettanto esilarante. Stando ad un dispaccio de “Il segreto Di Pulcinella” consegnatomi ieri verso mezzogiorno, quindi a pubblicazione avvenuta, sembrerebbe che verso l’una di un appena iniziato quindici di agosto, mentre il complesso “I Masters” si esibiva fra il quasi menefreghismo generale, il palco si sia spento per mancanza di energia elettrica. Premesso che qualche ora prima si era vista per Gambatesa una macchina dell’ENEL con due miei colleghi a bordo che chiedevano della Pro Loco e considerato che la corrente è mancata solo al palco, desumendo che non si fosse trattato di un guasto ne di un sabotaggio, lascio al giudizio della tua intelligenza ogni considerazione su ciò che può esser successo, volendo evitare di sparare sulla croce rossa, ma ricordando che molto probabilmente se Pro Loco e comitato della Madonna della Vittoria avessero agito di comune accordo, quanto accaduto non sarebbe stato nemmeno pensabile. Va detto infatti che per il lavoro che faccio, giovedì mattina mi sono permesso di verificare che tutti i collegamenti delle cabine di Gambatesa fossero perfettamente attivi, cosa fatta per evitare che si verificassero interruzioni dovute alla telegestione, cosa, a quanto pare, utile per l’azienda per la quale lavoro, purtroppo per ragioni terze che non andrò nemmeno ad indagare domani al mio ritorno in ufficio, tanto queste ragioni sono basse da considerare.
La palla ora torna alla Pro Loco che stasera ci dovrebbe proporre la consueta festa dell’emigrante, evento che ogni tanto cambia nome ma che alla fine della fiera è sempre lo stesso, festa che verrà svolta in un paese che è stato regolarmente rassettato da quegli spazzini che probabilmente, (ancora non sento Totore), anche stamattina hanno vista la presenza del loro badge di fiducia che risponde al nome di Antonio Mucci.
A domani!