Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Pasquale Santella
Con Il Vigile Che Fa Da Badge!
Oggi è il quindici di agosto e come ogni anno si fa la solita passeggiata per il paesello portando in giro una statua che se per i gambatesani rappresenta la figura della Madonna della Vittoria, per gente che è venuta da fuori tanti anni fa, significa un bel guadagno in termini di danaro entrante sotto la voce di bilancio: “Offerte”. Noi tralasciamo questa truffa e torniamo al mondo reale per raccontarti la serata di ieri, non troppo diversa dalle altre, ma soprattutto torniamo alla mattinata del venerdì appena trascorso per farti conoscere una novità che difficilmente troveresti nella vita ordinaria di altri luoghi al mondo: Il vigile urbano che fa da badge per gli spazzini.
Questa foto, scattata giusto due anni fa, dovrebbe dirla lunga sulla “persona” che oggi farà da capro espiatorio per riparare i danni fatti da impiegati comunali che manteniamo in quel luogo, pur volendo che si trasferiscano altrove, magari a quel paese. Antonio Mucci infatti, ieri mattina ha dato il meglio di sé, quando si è fatto trovare presso il magazzino, (la base dalla quale partono gli spazzini ogni mattina), per controllare che i Nostri si presentassero a lavoro alle sèi precise, nonostante il periodo che vede ogni gambatesano rientrare alle tre di notte per le feste ed ovviamente fregandosene che al ritardo mattiniero poi corrisponde un ritardo mooolto più accentuato nel lasciare il lavoro a pomeriggio più che inoltrato. Se è vero infatti che ad esempio Totore si è presentato alle sèi e venti, (colpa un attacco di diarrea), è altrettanto sacrosanto che il nostro cacasotto abbia lasciato il lavoro alle quattro del pomeriggio di ieri, (non certo alle dieci come ogni mattina), complice il dover ripulire il luogo del mercato settimanale, ieri trasformatosi in fiera, con conseguente raddoppio dei metri quadri da pulire, visto che al solito viale Veneto e piazza Riccardo, si è aggiunto viale 24 maggio e praticamente tutto il Toppo.
Ma chi sono questi integerrimi applicatori delle regole?
Evitando di riportarti indietro negli anni, lascio ai tuoi occhi il giudizio su scatti che restano indelebili nel nostro archivio. Però, non si dica che la cosa debba esser considerata per forza negativa!
Chiedo infatti ad ECOALBA di regolarizzare una volta e per tutte il problema dell’orario di lavoro degli spazzini, fornendo a questi ultimi due badge modificati come segue: al posto della banda magnetica, su entrambi i lati del tesserino, la cooperativa che giustamente ha il diritto di controllare se i suoi dipendenti sono al lavoro, apporrà due strisce di carta vetrata; lo spazzino in possesso di cotanto innovativo strumento poi, ogni mattina, si preoccuperà di fare la decisa strisciata che dichiarerà ufficialmente l’inizio del servizio, passando il badge fra le chiappe del vigile urbano addetto al controllo degli spazzini. I normali orologi marcatori a questo punto emettono un beep a conferma della strisciata; quando lo spazzino sentirà “AAAHHH!!!”, lamento emesso dal vigile penetrato, sarà sicuro di aver lasciato il giornaliero marchio indelebile che determinerà la marcatura d’inizio giornata. Dovrà poi il responsabile del servizio d’igiene urbana costringere il nostro controllore a sottoporsi anche alla marcatura di fine servizio, ma questa è una cosa da coordinare con ECOALBA, atteso che quando si va in municipio, difficilmente si trovino le persone delle quali sto trattando oggi sul posto di lavoro, cosa giustificata da mai meglio definite “uscite per perizie varie”.
E se l’”orologio” si dovesse guastare?
Niente paura: c’è sempre il solito trapano riparatore!
Ah, ma perché ho parlato di due badge anziché tre?
Semplice: perché il terzo operatore timbra giornalmente, strisciando la lingua là dove gli altri dovranno passare l’apposito tesserino…
Che ci vuoi fare: è abituato così…
Passiamo ora al lavoro che ha visti Totore e Donato impegnati
e che ha non visto sulla piazza, ne il lecchino, (si dice che quando non è con il camion, il Nostro debba aiutare gli altri due), ne il vigile controllore, (ovviamente fuori servizio…). Le foto che ti ho mostrate, oltre a chiarire ad ECOALBA l’orario di lavoro che per altro non verrà mai retribuito, la dicono lunga sul discorso “raccolta differenziata”, discorso messo in pratica dalla popolazione gambatesana con il relativo getto dei rifiuti nelle campagne dell’agro, come riportano tante foto postate su facebook, che parlano meglio di me di una soluzione che io ho paventata dallo scorso marzo e che la gente ha messa in pratica in religioso silenzio, fregandosene di chi se ne frega di loro in questi giorni.
Passando poi al modo di occupare il suolo municipale da parte di taluni commercianti in fiera, non posso non ricordare che soprattutto la seconda foto assomiglia a questo
scatto di qualche tempo fa, a dire di Totore immortalato nei pressi dell’abitazione di chi oggi non è più fra noi.
Lasciata la fiera e le sue beghe, passiamo alla prima serata che ha visto il ritorno fra noi di Marco Frosali, recante il dono croato che la C G Pelle attendeva.
Il cavatappi, prontamente da me preso in consegna, sarà il nuovo simbolo pratico di un partito goliardico che vive e continuerà a farlo, alla faccia dei gufi!
Sul tardi poi, la squadra che via via si componeva ha voluto visitare ed ascoltare ciò che il comitato della Madonna della Vittoria ci ha proposto, con le solite modalità che non cambieranno mai, atteso che la presenza del palco installato dalla Pro Loco in piazza Vittorio Emanuele, sia stata affiancata da un altro sito per le esibizioni, posto in piazza Riccardo, alla faccia del fatto che poi si dice che non ci sono soldi per fare le feste:
A che pro questo inutile spreco?
L’esibizione dei “Masters”, è stato un normalissimo spettacolo
nemmeno troppo seguito, atteso che ci fosse più vita davanti ai bar del borgo che in piazza Riccardo.
La serata volgeva al termine ed a mezzanotte in punto io ho voluto onorarla con i miei amici, iniziando a festeggiare il mio onomastico gambatesano. Se infatti San Vittorio martire cade il ventuno maggio, a Gambatesa la Madonna della Vittoria la fa da padrona e quindi: qual modo migliore per onorarla, nonostante l’ingombrante presenza di chi si arroga il diritto di gestirne il marchio mai registrato?
Senza perder tempo dunque, organizzo un giro di Bellini, da noi ribattezzato “Belloni” per via della quantità di liquido da ingerire.
La pelle sale e la soddisfazione per come si stava mettendo la serata lo fa parimenti.
Il C’ncion! È d’obbligo
al quale ne segue un altro per via dell’aggiunta di Giuseppe e Mario, arrivati fra noi solo a fine serata.
Questo è stato il rendiconto di una giornata cominciata col leccalecca e finita con una sana bevuta ristoratrice.
Come andrà oggi?
Ce lo dirà stasera Nduccio!