Di Marco Frosali
Ingrippone 2015 – Settima Tappa (Il Percorso)
Ed eccoci giunti alla penultima tappa di questo viaggio lungo ed avvincente, tappa che oggi ci farà tornare in Italia e chissà cosa troveremo, dato che non ho seguito ne telegiornali, ne notizie varie da ormai 7 giorni!
Smontata la tenda e caricati i bagagli, mi reco al gazebo dove ieri si è tenuta la cena per fare colazione…e che colazione! La moglie di Aleksander che, insieme a lui e al neonato figlioletto di soli 3 mesi gestisce il campeggio, mi fa trovare una ricchissima colazione: 4 panini all’olio con semi di sesamo e girasole, margarina, marmellata, affettati della zona, succo di frutta all’arancia, latte e caffè. Io ne approfitto, lasciando solo le briciole dei panini (eh beh…così parto bello carico!). Pago il campeggio (35 euri: 13 di camping, 15 la cena di ieri e 7 di colazione), dopodiché si parte.
Tempo 20 minuti e io e Sara arriviamo a Gorizia, e ne approfittiamo per fare una visita fulminea al centro!
Attraversata Gorizia, procediamo verso Gradisca d’Isonzo e, da qui, giungiamo nella particolare città-fortezza di Palmanova, costruita dai Veneziani la cui caratteristica principale è la sua forma a stella a 9 punte determinata dalle mura esterne!
Da qui cerchiamo di imboccare l’autostrada…ma la presenza di un cantiere con conseguente deviazione, al primo tentativo ci fa proseguire fino a Cervignano del Friuli, salvo poi tornare indietro e poter così prendere la A4 in direzione Venezia, meta principale di giornata, dove arriviamo verso le 12 e ci dirigiamo verso un parcheggio a pagamento, in modo tale da poter osservare una piccola parte, ma comunque molto ricca di monumenti importanti da vedere, come Piazza San Marco, il Ponte di Rialto, il Ponte dei Sospiri e il Canal Grande…ma tutto purtroppo è rimasto nelle nostre intenzioni!
Giunto al parcheggio, chiedo al custode se ci fosse posto per Sara e lui mi risponde di si,ma…alla sua successiva domanda su quanto tempo fossi rimasto, alla mia risposta “Un paio di ore!”, il tizio mi risponde così: “E no…devi fare per forza il biglietto giornaliero. Sono 15 euro…qui funziona così ed è così anche negli altri parcheggi!” 15 euro…tutto il giorno…chist stà for e’ cap!
Provo a cercare un improbabile parcheggio nella piazzetta adiacente…piena di taxi, NCC e macchine, mentre il parcheggio per moto e scooter era talmente pieno che se sbagliavo manovra (probabile, viste le mie ingombranti borse laterali) facevo uno strike da record del mondo! Ma che si fa così? Io in tutti i garage in cui ho parcheggiato ho sempre pagato a ore…è come andare al ristorante, chiedere solo il primo e sentirsi rispondere che è obbligatorio anche il secondo, il contorno, il dessert e il caffè!
O Dio…a Venezia è possibile anche questo!
E vabbè, visto che i Veneziani vogliono turisti ricchi e io non lo sono, affranto, sconsolato e incazzato (se il custode mi avesse detto 15 euro l’ora magari lo avrei capito di più!) decido di cambiare obiettivo e di andare a visitare una cittadina molto carina e molto simile a Venezia…semmai dovessi decidere di tornare a Venezia con Sara, la parcheggio a Mestre e prendo il trenino!
‘to culu a Venessia e ai Venessiani, ostregheta!
Lasciata Venezia quindi, (scusate lo sfogo, ma quanno ce vò…ce vò!) riprendiamo la SS309 Romea che conferma stavolta la sua pericolosità: poco dopo Chioggia un tizio, nonostante il rettilineo, durante un sorpasso ha perso il controllo della sua auto finendo nella scarpata accanto alla strada, fortunatamente senza grosse conseguenze! E così, tra una fila di camion e un semaforo rosso, io e Sara giungiamo al cospetto della bella abbazia di Pomposa…
…dove anche qui sono stato in gita circa 20 anni fa. Tornare in questi posti mi ha fatto ritornare indietro nel tempo…sono un nostalgico, lo so!
Lasciata Pomposa, tempo 10 minuti e arriviamo nella ‘piccola Venezia’, ovvero Comacchio!
Tzè…qui c’è il Ponte dei Trepponti, mica cazzi! Altro che Ponte dei Sospiri e Ponte di Rialto!
Piazza San Marco e il suo campanile, non ci sono…ma c’è il duomo di San Cassiano con la sua torre campanaria!
E col Canal grande e le gondole come la mettiamo? Qui ci sono piccoli canali con piccole barchette che sono molto carini e caratteristici!
Una piccola, tranquilla cittadina comunque bella da vedere, posta nel delta del Po e che non ha nulla da invidiare a Venezia: i canaletti con le barchette e i vari ponticelli sono anche qui!
Prima di andare via, dato che Sara era parcheggiata davanti ad un bar (con 2 pensionati che le facevano la corte ronzandole attorno!), poiché dovevo pranzare ed erano le 14,30 e nel baretto facevano anche le piadine…una bella piadina con prosciutto crudo e stracchino, oltre ad un bel bicchiere di Coca Cola e via! I miei soldi li do volentieri ai Comacchiesi piuttosto che ai Veneziani…almeno stavolta!
Meglio mangiarseli che spenderli per un parcheggio…!
Lasciamo Comacchio e, dirigendoci verso Forlì, (anche qui sbagliamo strada, ma la riprendiamo nei pressi di Faenza), eccoci giungere nel paese di…PREDAPPIO! In onore di Vittorio, Totore e Mario, brutti fascistacci incalliti, vado a vedere (sempre da fuori…il tempo a mia disposizione mi consente solo questo), la casa natale di Benito Mussolini!
E qui, avendolo visitato 3 anni fa, noto una coincidenza ‘agghiacciante’ con il luogo in cui il Duce fu catturato e ucciso assieme a Claretta Petacci: la casa natale e la villetta di Giulino di Mezzegra davanti alla quale Mussolini venne fucilato, si trovano entrambe imboccando una stradina in salita che svolta a sinistra ed entrambe le case sono poi sulla destra!
Guardate qui?
Alla faccia delle coincidenze!
Il paesino è comunque molto carino e tranquillo e, nella piazza principale, c’è una chiesa molto grossa e interessante alla quale vorrei scattare qualche foto…ma nel piazzale antistante, vedo prima un nutrito gruppo di motociclisti e pensavo ad un raduno, ma quando ho visto che erano davanti al sagrato e la presenza di un carro funebre stava a testimoniare che, forse, stavano celebrando le esequie di uno di loro, ho preferito proseguire dopo aver fatto il segno della croce.
Da Predappio procediamo verso una strada che a mano a mano sale di altitudine verso l’Appennino, raggiungendo il piccolo centro di Santa Sofia, dove chiediamo indicazioni.
Giunti a Bagno di Romagna, non imbocchiamo la E45, ma proseguiamo verso l’Appennino Tosco-Emiliano e, percorrendo strade tortuose e panoramiche…
…io e Sara ci sbizzarriamo (per quelle che sono le nostre potenzialità) lungo i curvoni del passo dei Mandrioli…
…dove l’aria era bella ‘frizzante’, tanto da costringermi a mettere la giacca e la felpa!
Discesi dal passo dei Mandrioli, dopo circa 20 km giungiamo nel bellissimo centro di Poppi (Arezzo)…
…dove troviamo posto al vicino camping ‘La Pineta’, immerso nel verde appunto di una folta pineta e posto a circa 3 km dalla parte bassa del paese. Qui, dopo aver montato la tenda e fatto la doccia, mi avvio a piedi al vicino ristorante distante 2 km dal camping, munito di torcia per affrontare meglio l’oscurità al ritorno.
Quanta gente che c’era al ristorante…probabilmente si mangia bene!
E così ordino un antipasto a base di crostini toscani…
…una bella pizza marinara…
…accompagnata da 1 lt di acqua frizzante e un bicchiere 0,5 di birra doppio malto rossa: il bicchiere era della Forst, ma la birra non so di quale marca fosse, ma era buona!
Il tutto, di fronte ad una panoramica notturna suggestiva del centro di Poppi, su cui spiccava fra tutti il bellissimo castello!
Prima di pagare il conto…un altro C’ncion a base di sambuca con la mosca, per concludere meglio la serata e mettere altra benzina per affrontare il ritorno al buio verso il campeggio.
Mi avvio a piedi per fare ritorno al campeggio e lungo la strada, un signore in macchina si ferma e mi da un passaggio: abitava a 300 metri dal campeggio e mi ha evitato 1 km di scarpinata. Ringraziato il tizio, faccio rientro e vado a nanna…in vista dell’ultima tappa di domani!