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IL MOLISE CHE TI STUPISCE: Ospedale Dei Pupazzi

Di Stefano Venditti

Il rapporto medico-paziente: gli universitari di medicina incontrano gli alunni della prima elementare

ospedale dei pupazzi

Abbattere le barriere della paura che spesso legano il bambino all’ambiente ospedaliero e al camice bianco del medico. E’ questo lo scopo primario dell’iniziativa denominata l’ospedale dei pupazzi. Gli studenti della Facoltà di medicina dell’Università del Molise hanno incontrati gli alunni delle classi prime della scuola elementare del Convitto nazionale “Mario Pagano”. Ogni bambino ha portato il suo giocattolo o peluches preferito e si è immedesimato nel ruolo del medico e del genitore che accompagna il proprio figlio in ospedale.

Attraverso il gioco, dunque, si è tentato di limare il timore che, spesso, i bambini provano nei confronti di una visita medica. L’ospedale dei pupazzi consiste in un ambiente ospedaliero specializzato nell’assistenza a pupazzi, bambole o peluches, al cui interno si svolgono visite mediche, indagini diagnostiche e terapie specifiche. E’ organizzato e gestito da studenti del corso di laurea di medicina e chirurgia, ed eventualmente di altri corsi di laurea para-medici, membri del Sism (Segretariato italiano studenti medicina), opportunamente preparati all’esperienza, che incarnano il ruolo di “medici pupazzologi”. L’ospedale è allestito nelle scuole o in luoghi pubblici frequentati dai bambini. Il momento del gioco, che costituisce l’attività essenziale dello sviluppo fisico, emotivo e sociale del bambino,è stato così sfruttato per aiutare i più piccoli a conoscere meglio il contesto ospedaliero. Il contatto con il medico si trasforma così da un’esperienza che il bambino dovrebbe subire ad un momento di interazione ed attività. Inoltre, poiché il bambino assorbe conoscenze e sentimenti dal mondo che lo circonda, si deve promuovere una cultura sulle suddette tematiche, confidando nel supporto di genitori, insegnanti, medici e di tutte le figure che possono contribuire a far crescere nei piccoli una maggiore conoscenza e una migliore disposizione nei confronti della figura del medico e dell’ambiente ospedaliero in senso generale.