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L’Astensione E’ La Virtù Dei Forti

Di Vittorio Venditti

Ed Io Mi Astengo

Dopo quanto proposto ieri nel quattrocentosettantesimo articolo che ho pubblicato su quest’inutile sito, (cosa che avrei preferito non scrivere e che spero di non dover riproporre utilizzando altri sfortunati nomi), torniamo alle becere cose terrene.

Eccoci dunque all’epilogo di questa ennesima campagna elettorale, nata come tutte e morta come tutte, in attesa del risultato proposto dalle urne, non diverso dal solito, visto che siamo in Molise e che, per le solite ragioni gattopardesche, avendo proposto il cambiamento di tutto, in realtà non cambierà assolutamente niente.
Intanto, al termine di questa campagna ecco le prime certezze, ovviamente uguali a quelle proposte dalle precedenti campagne.

La prima, (inter pares), è che il molisano medio, che giorno per giorno si lamenta del cattivo andamento della propria vita, addossandone le colpe al Prossimo, ancora una volta ha dimenticato di essere lui stesso la causa del suo male.
Stiamo parlando di quel molisano che, unito all’italiano medio, dopo aver raggiunto il risultato che si era proposto con elezioni precedenti, elezioni ancora precedenti e così via, a ritroso nel tempo, fa la vittima in manifestazioni come quella di ieri pomeriggio a Roma, dove tutti sapevano come sarebbe andata a finire, tutti mettevano la “polvere” sotto il proverbiale “tappeto” e (chissà in quanti), hanno protetto e continuano tutt’ora a proteggere i veri protagonisti della manifestazione stessa:

I Violenti.

Quei violenti che, chissà perché, sono sempre nel posto giusto al momento giusto e poi, dopo aver svolto il loro “lavoro”, svaniscono nel nulla, come per “magia”…

Tornando a bomba, in effetti, se hai prestata la giusta attenzione allo svolgersi della campagna elettorale, avrai notato che il solito mercimonio consistente nello scambio fra voti e supposti favori, alla faccia della legge che lo vieta e, soprattutto, alla faccia del livello di vita che abbiamo raggiunto, quel mercimonio, è lungi dal morire, anzi, se vogliamo, è ancor più sfacciatamente accentuato nel venir proposto, da candidati uscenti ed esordienti, ovviamente appartenenti a tutte le compagini in lizza.

A seguire, un’altra certezza non meno importante, consiste nell’ipocrisia di chi, se fino a ieri si è lamentato dell’attuale amministrazione, oggi, oltre a votarla, (per le ragioni sopra esposte), ne crea il risultato vincente, aiutandola nella conquista di voti, magari di nuova provenienza.

Mi fa schifo, ad esempio, il comportamento di un gambatesano che, fino a ieri ha sparlato di chiunque fosse destrorso, venendo quasi alle mani per questo motivo, in una discussione alla quale ho personalmente assistito, e che oggi, a fronte della promessa di un posto di lavoro, (posto che, per altro, questo mio concittadino, già occupa presso un’azienda operante in un’altra regione), dicevo: a fronte di questa promessa, si è permesso di chiedermi “una mano”, senza neanche avere il ritegno di giustificare una così abominevole richiesta…

Spostando un po’ il tiro per volare un po’ più in alto, mi preme rimarcare quanto già a suo tempo detto, in una discussione avuta con il consigliere Antonio Chieffo, l’unico, (va detto), che si è degnato di parlarmi di politica, e di cui ti ho già reso il conto su quest’inutile sito.
Fra i vari scambi di vedute, rimarco una sua proposta, che già a suo tempo rifiutai:
Il mio ingresso nella politica attiva.

Il ben pensante di turno, mi starà già accusando di saper ben predicare, razzolando male allo stesso tempo.
A costui, non do risposte, vista la considerazione in cui lo tengo.
A te invece, sicuramente da considerare più intelligente, pongo questa domanda, che è alla base del mio rifiuto di fare un passo del genere:

Perché entrare in politica?
Per essere costretto ad adeguarmi allo status quo?

Senza volerti tediare con lunghi discorsi di filosofia spicciola, mi permetto di porre alla tua attenzione un solo esempio, chhe la dice lunga sulla riluttanza mia, e di chi è onesto, (cattolico o no), ad abbassarsi al livello di ladro.

A parte altri privilegi, perché dovrei ricorrere ad esempio all’uso di un’auto blu, sapendo di persone che non ne hanno neppure una “bianca”, da utilizzare per andare al lavoro?

Mi spiego meglio:

Se io fossi fra gli eletti, dovrei approfittare di quelle automobili, magari per dare una parvenza di lavoro a gente, (gli autisti di queste macchine), che nella vita ama non far niente ed essere perciò retribuita.

Potrei non utilizzarla?

Sì, ma gli altri lo farebbero, ed io farei solo la figura del fesso, con buona pace di chi, avendomi votato anche per questo, starebbe a guardare senza poter far altro.

Per inciso:

Ma perché poi questi nostri politici, oltre ad aver bisogno di un’auto blu, pretendono anche che questa sia di grossa cilindrata?
In una normalissima panda non riuscirebbero ad entrare?

Qualcuno potrebbe obbiettare che il politico, (escluso Fassino e pochi altri), normalmente è di grossa stazza, tanto che, unendolo a tutti gli altri, potrebbe formare la famosa “Banda Larga”, ti ricordi? Quella che ci era stata promessa a fine dello scorso febbraio!…
A costoro, posso rispondere senza remore che questi nostri politici, (che stanno tentando d’imporre la stessa cosa a noi, comuni mortali), potrebbero cominciare a pensare ad una drastica dieta, questa volta utile a ridurre la loro circonferenza corporea…

In definitiva:

Perché continuare ad avallare con il nostro voto quest’andazzo?

Io, in conformità con quanto già blatterato più volte, oggi e domani penserò a smaltire la sbornia del sabato sera, che ieri, come tutti i sabato che Dio ha creato, regolarmente ho acquisita, in qualità di Presidente della C G Pelle, oggi lunico partito veramente credibile.
Ciò, non foss’altro che per estraniarmi, almeno artificialmente, da un mondo di gente che, giorno per giorno, passerei sempre più volentieri per le armi.

Lontano obbiettivo?