Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Anonima
Quando Si Ha Voglia Di Lavorare, Si Ha Successo!
Stacchiamo un po’ dalle beghe paesane, per raccontarti un fatto accaduto lunedì scorso al solito gruppuscolo di amici che in vario modo tirano avanti, anche nella generale invidia di chi vorrebbe vederli soffrire.
Lunedì dicevo, dopo che la Mina vagante mi aveva notificata la notizia che il nostro comune amico Michele Marzitelli, (il nome forse non ti dirà niente), aveva inaugurato un bar-pizzeria proprio a ridosso del panificio di famiglia, d’accordo con Totore e con il supporto di Donato, partiamo all’assaggio. Verso le quattro e trenta pomeridiane, ecco che i miei due amici vengono a recuperarmi in ufficio e, passati tutti insieme a raccattare anche Mario, si parte, dritti verso la meta.
Arriviamo al locale verso le cinque, per via del fatto che non conoscevamo bene la strada; subito veniamo accolti da un’aria familiare, cosa respirabile magari a Gambatesa, sicuramente quasi impossibile da trovare a Campobasso. Dopo qualche giro di bicchieri da 04 di birra Forst Kronen, spillata da uno spillatore integrato in frigo, (giri accompagnati da coppe di taralli del panificio, olive condite in vario modo, noccioline e tocchetti di mortadella conditi con limone e piccante), ecco che decidiamo di evolverci e nel farlo, prendiamo la prima ragazza che ci capita a tiro per farci scattare la foto che vedi in testa e che ho utilizzata anche per il compleanno del Duce, foto che non riusciva bene sotto forma di selfie, atteso che i bicchieri da litro fossero troppo ingombranti. Nella foga, dimentichiamo anche di farci dire il nome dell’improvvisata fotografa.
Avevamo deciso di omaggiare Michele e la sua famiglia, anche perché, nonostante io lavori a Campobasso, erano venticinque anni che non lo vedevo e desideravo di cuore incontrarlo, perché Michele è una delle poche persone serie e buone che io conosca. Ci siamo rivisti ed io, la prima cosa che ho chiesto è stata il perché lui non avesse scelto di lavorare come centralinista, avendo frequentato con noi il relativo corso, per altro con alto profitto. Michele mi ha risposto che dopo aver atteso per parecchio tempo che la burocrazia facesse il suo corso, visto che era stato impiegato fuori regione, ha deciso di mandare tutti a quel paese e continuare a lavorare presso il panificio di famiglia, azienda rinomata nel capoluogo regionale per il suo ottimo pane e per i suoi biscotti. Oggi, visto che grazie a Dio gli affari vanno bene, (la crisi non colpisce chi ha voglia di lavorare), Michele, che nel frattempo si è sposato ed ha messi al mondo due figli, uno meglio dell’altro, ha deciso di fare quest’ulteriore passo, centrando l’obiettivo. Noi lunedì scorso avevamo deciso di andare a salutarlo per farci un buon bicchiere di birra fresca e non gasata; una parola tira l’altra ed il fresco che si poteva godere seduti a quei tavoli all’aperto, ci ha permesso di produrre una quantità industriale di chiacchiere da bar, dandoci la possibilità di bere cinque litri di birra a testa, cosa che senza accorgercene, ci ha fatto arrivare a chiudere il locale con Michele. Siamo stati lì, dalle cinque del pomeriggio alle undici di sera. Posso garantirti che il giorno dopo sono andato regolarmente a lavorare: sembravo un gingillo.
Al di là del piacere che mi fa sapere che un amico come Michele stia bene, devo dire ancora una volta che io invidio chi può fare ciò che avrei voluto fare io, vale a dire, lavorare in autonomia e senza dover render conto a nessuno. Intendiamoci: Io ringrazio mille volte i miei genitori per avermi fatto studiare, cosa che mi permette di andare avanti nel mio lavoro che evolve giorno per giorno e che non ha più nulla a che vedere con il corso che mi ha permesso a suo tempo di annoverare fra i miei amici una persona come Michele Marzitelli, così come ringrazio Dio per aver illuminati i miei in tal senso e per la forza che mi dà di andare avanti; sono però convinto che il lavoro autonomo sia premiante rispetto al lavoro dipendente, soprattutto se chi è autonomo sa lavorare.
Il benpensante di turno ora dirà: “Se avessi lavorato in autonomia, saresti dovuto scendere a compromessi e magari non avresti potuto esser Voce fuori dal coro”. A costui rispondo con l’esempio della famiglia Marzitelli, alla quale certo non servono raccomandazioni o pubblicità per vendere i loro prodotti di ottima fattura e che per questo si vendono da soli. Io sono convinto che un vero imprenditore, e per vero intendo che lo sia innanzitutto professionalmente parlando, sia in grado anche di saper rintuzzare invidie e quant’altro di simile, proposte in un paese come Gambatesa, soprattutto se l’impresa in questione opera in un campo ove si ha poca concorrenza e sia in grado di evolvere secondo le esigenze del mercato. Facendo così, anche un imprenditore gambatesano, può decidere di pregare Dio perché lo ha creato e ringraziarlo per questo, senza l’ausilio dei servizi di terzi, avvezzi al ricatto.
In definitiva: Ho ritrovato un vero amico e l’ho visto soddisfatto per come va la sua vita. Questo mi è bastato per essere felice per una sera e per trarne quel giusto sprone che serve giorno per giorno a chi, nonostante detrattori e prevaricatori, vuole andare avanti e lo fa contando solo sulle sue forze e sull’aiuto di Dio, quello vero.
Di seguito, le indicazioni per poter visitare l’azienda della famiglia di Michele e trarne soddisfazione:
Panificio-Pizzeria Marzitelli Antonio
Via Sant’Antonio Abate n. 240/a 86100 Campobasso
tel. 0874 98073