Di Stefano Venditti
Il turismo è diventato, nell’arco degli ultimi anni, un bisogno sociale primario. Rappresenta non solo un fattore economico di straordinaria importanza ma anche uno strumento di conoscenza ed emancipazione personale. Per tutti questi motivi è indispensabile garantire l’accesso all’esperienza turistica a tutti i cittadini, indipendentemente dalle condizioni personali, sociali, economiche e di qualsiasi altra natura che possano limitare la fruizione di questo bene.
In Italia è stata istituita la Commissione per la promozione e il sostegno del turismo accessibile, nata dall’esigenza di mettere ogni persona con i suoi bisogni al centro del sistema turistico. Il turismo accessibile è la massima espressione di questo obiettivo di civiltà e rappresenta anche una indubbia attrattiva per riportare in alto l’immagine del turismo italiano nel mondo. Per questo motivo l’Italia ha sviluppato la Carta dei diritti del turista. L’accessibilità, ossia l’assenza di barriere architettoniche, culturali e sensoriali, è la condizione indispensabile per consentire la fruizione del patrimonio turistico italiano. Il principio che l’azione della Commissione promuove è semplice e chiarissimo: l’individuo nella sua totalità, con i suoi bisogni, è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a ciò che paga. Seguendo questi principi abbiamo posto sotto la lente d’ingrandimento il Molise e due settori in particolare: i musei e i parchi naturali. Dall’indagine sono risultate solo due le strutture adatte ad un turismo accessibile: il museo di Venafro e la riserva di Monte di Mezzo.
Ma andiamo con ordine.
Andare al museo costituisce sicuramente un modo costruttivo e intelligente di impiegare il proprio tempo libero, o di approfondire i propri studi scolastici, ma è davvero sempre possibile farlo? Per tutti? Purtroppo ancora oggi non sono molti i musei italiani che hanno predisposto soluzioni valide per l’accessibilità dei loro spazi e la fruibilità e delle loro raccolte agli utenti disabili. E così un momento che poteva rivelarsi piacevole si trasforma in una frustrante odissea tra rampe infinite di scale, bagni stretti, vetrine troppo alte, pannelli esplicativi concepiti per docenti universitari, nessun ausilio per non vedenti. Il museo archeologico di Venafro, che ha sede nell’ex convento di Santa Chiara, è una delle poche strutture ricettive della regione che è accessibile. In esposizione circa duecento opere, tra le quali si segnalano la Venere di Venafro di età antonina (II sec. d.C.), la Tabula Aquaria, le “formelle” dell’Annunziata. Interessante anche l’area archeologica. Nella sede sono presenti: un ascensore a norma, servizi igienici per disabili e sono state abbattute tutte le possibili barriere architettoniche. Sulla stessa linea va vista anche l’accessibilità agli spazi veri e ai parchi o riserve statali o private. Il verde e la natura, infatti, sono di tutti, e il contatto con l’ambiente naturale deve rappresentare una risorsa alla quale tutti possano accedere. Per questo in Italia si lavora per attrezzare percorsi, sentieri didattici e strutture di accoglienza accessibili. In Molise l’unica riserva attrezzata e quella naturale orientata di Collemeluccio-Monte di Mezzo a Vastogirardi, inserita nell’affascinante scenografia della via di transumanza Celano- Foggia. A disposizione dei visitatori non vedenti c’è la guida audiotattile del percorso e riproduttori di cd rom con audio guida. A 300 metri dall’ingresso della riserva, le tre sale del centro visitatori, accolgono gli ospiti senza barriere architettoniche in un ambiente museale comunicativo e accessibile. Per venire sempre più incontro alle esigenze dei disabili, il sentiero è stato dotato anche di un percorso con elettroscooter, tale da poter consentire il proprio attraversamento anche alle persone con alti deficit motori.