Di Stefano Venditti
E’ nata l’Accademia dello Sport Paralimpica: presentato, a Roma, il Protocollo d’Intesa tra il CIP e l’Università Telematica Pegaso
“Oggi presentiamo qualcosa di più di un accordo e di un pezzo di carta: questo Protocollo rappresenta la sintesi dell’idea che ho dello sport, da un lato la capacità di ottenere risultati e record e, dall’altra, l’attenzione alla centralità della persona umana”. Con queste parole Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ha presentato il Protocollo d’Intesa che sancisce la nascita dell’Accademia dello Sport Paralimpico, progetto nato dalla collaborazione tra l’Università Telematica Pegaso e il CIP e rivolto agli studenti e sportivi che aderiscono alle diverse federazioni paralimpiche.
L’evento, che si è svolto a Roma, presso la sede del CIP di Via Flaminia Nuova 830, ha visto la partecipazione, oltre che del padrone di casa Pancalli, del Presidente dell’Università Telematica Pegaso, Danilo Iervolino, del Segretario Generale del CIP, Marco Giunio De Sanctis, del Rettore dell’Università Pegaso, Alessandro Bianchi, del Direttore Generale della Università Pegaso, Elio Pariota e delle atlete paralimpiche Beatrice Vio e Annalisa Minetti.
“Al centro delle nostre azioni ci sono le persone disabili – ha aggiunto Pancalli – ragazzi e ragazze che, una volta smessi i panni di atleti, dovranno affrontare la gara della vita e che dovranno possedere i necessari strumenti formativi per intraprendere questo cammino”.
“Essere stati i primi ad aver dato vita all’Accademia dello Sport Paralimpico è un sogno che si realizza – ha spiegato Danilo Iervolino, Presidente della Università Pegaso – il nostro obiettivo è quello di fornire una formazione che possa coinvolgere gli atleti e dar loro un futuro”.
“Creare una comunità, è questo lo scopo della Università Pegaso – ha commentato ancora Iervolino – creare forme partecipative, collaborazioni tra studenti e sviluppare attività sociali”.
Un concetto, quello di comunità, ripreso anche dal Rettore della Università Pegaso, Alessandro Bianchi. “Costruire una comunità di persone durante i percorsi formativi vuol dire anche costruire percorsi di vita – ha osservato il Rettore – la nostra università ha la propensione a creare percorsi ad hoc, costruiti con l’utente e in cui lo studente possa esprimersi al meglio”.
“Il Comitato Italiano Paralimpico ha sempre investito sulla formazione – ha affermato il Segretario Generale del CIP, Marco Giunio De Sanctis – abbiamo predisposto questo accordo in soli dieci giorni e lo abbiamo fatto perché crediamo fermamente in questo progetto”. “Un accordo – ha sottolineato ancora De Sanctis – aperto a tutti i tipi di disabilità”.
La parola è quindi passata alle due testimonial dell’evento, Annalisa Minetti e Beatrice Vio. “Il CIP ha la capacità di sorprendermi sempre – ha dichiarato la Minetti – oggi il Comitato è sinonimo di crescita perché ribadisce che il futuro è un diritto di tutti”. “Credo fermamente che non vede chi non sa – ha proseguito la medaglia di bronzo a Londra nei 1500 di atletica – e oggi, tutti voi, mi permettete di vedere”. “Mi hanno sempre insegnato a vivere lo sport come hobby: prima lo studio e poi gli allenamenti – ha esordito Beatrice ‘Bebe’ Vio – mi auguro che questo accordo possa aiutare tante persone, perché c’è una vita fuori dallo sport”.
Significativo anche il messaggio che Alex Zanardi, assente per impegni, ha voluto mandare a tutti i presenti: “Un atleta paralimpico suda e fatica allo stesso modo di uno olimpico e lavora per arrivare, un giorno, a rappresentare il proprio Paese: ma il Presidente Pancalli non si è limitato a mettere gli atleti nelle condizioni di poter vincere. Con questo Protocollo ha voluto pensare al futuro dei suoi ragazzi”.