Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
La Risposta
Mentre registro che è uscito il calendario per la differenziata del mese di Luglio, (se Dio vuole ne parlerò lunedì), e mentre anche l’occhio vuole la sua parte e si vede in paese un nuovo camion per l’immondizia con cabina celeste e cassone bianco, (meglio della schifezza che abbiamo visto fino ad ora), anche se con un po’ di ritardo, vado a rispondere punto per punto, sia pur in sintesi, a quanto proposto giovedì scorso da Marco Abiuso, aggiungendo qualcosa che ho registrato nel corso della fine settimana, cosa che deve far riflettere.
Plastica/alluminio. Nel confermare che si tratti di materiali diversi fra loro, e nel ribadire che non è la prima volta che vengono fuori obiezioni in merito, credendo alle parole di Marco, secondo cui, lui personalmente ha telefonato in discarica per saperne di più, e ritenendo che il dar la colpa a presunti fraintendimenti degli operatori sia quantomeno azzardato, visto che se il “fraintendimento” è proposto da più d’uno, non dovrebbe venir considerato del tutto tale, propongo, per salomonica trasparenza, ammesso che ancora l’amministrazione ci tenga, di pubblicare la strisciata di venerdì diciannove giugno scorso: così, per togliere ogni dubbio e chiudere la partita.
Raccolta porta a porta o stradale. Lo ha detto Marco che a causa dell’indisciplina di noi cittadini, dalla raccolta stradale si ottiene un minor risultato, a minor costo. A questo punto, sorge il dubbio che si voglia davvero educare la gente a fare la vera raccolta differenziata, punendo tutti e non solo chi è pigro. Va detto infatti che se nelle grandi città o nei paesi dove la raccolta differenziata è in atto da decenni è controllata al punto che difficilmente vengano combinate multe, là dove si procede con la raccolta porta a porta, a tutti è fatto obbligo di sacrificare spazi di casa, dovendo sopportare i miasmi dell’immondizia, per altro ad un costo maggiore rispetto a quello sostenuto per la gestione della raccolta stradale. Se poi il problema è visto in riferimento a ciò che offre la cooperativa operante in paese, va detto che non ci stiamo a che vengano a dirci come vivere da fuori, men che meno se poi chi viene fra noi lo fa con minacce più o meno subdole, più o meno esplicite. Con ciò, voglio ribadire ancora una volta che se chi è venuto fra noi vuole imporci regole sue a tutti i costi, può tranquillamente lasciare il campo: noi sapremo reagire, a meno di non dover pensare che dietro ci siano altri interessi, cosa che per ora evito di prendere in considerazione, nonostante sussistano tutti i presupposti per proporre un tal pensiero. Mi sia permesso poi dire a Marco Abiuso che se è distratto a leggere queste pagine, io gli voglio bene ugualmente perché noi non siamo Santa romana Chiesa che considera peccato grave la mancata presenza alla Messa; gambatesaweb, l’undici luglio dello scorso anno ha esposto quanto Marco vuol rendere noto a proposito dei Comuni Ricicloni 2014; se infatti clicchi il link appena proposto, ti trovi direttamente a leggere il rapporto richiamato dal mio interlocutore; ciò, per dire che noi, prima di parlare, (o come dice Luca D’Alessandro, “farneticare”), colleghiamo quel poco di cervello che resta nelle nostre teste. Finendo su questa parte del tema, posso solo dire che al di là di ciò che c’impone quell’inutilità denominata Europa, fare la raccolta differenziata dovrebbe e deve essere una forma di progresso, cosa che però non deve venir proposta a detrimento di ciò che si è già conquistato nel tempo, come la pulizia e l’igiene nelle abitazioni private, sacrificata per il bene e la faccia pulita di chi amministra.
A proposito infine della TARI, bene ribadire come viene composta, meglio far sì che costi meno, magari andando a toccare la gestione della raccolta dei rifiuti, proposta ad un prezzo maggiorato per stessa ammissione dell’amministrazione, a vantaggio di chi la gestisce, non certo di chi la paga.
Un’ultima cosa la devo dire al di là della risposta a Marco, a proposito di una domanda che mi è stata posta a fine settimana, domanda che mi ha lasciato sconcertato, innanzitutto per la ragione reale di tali parole, poi per il modo puerile nel quale si concepiscono certe azioni. Mi è stato chiesto, quando avrei iniziata la protesta che mi vedrebbe depositare l’immondizia di fronte al municipio. E’ evidente che a Gambatesa esistono ancora giovani che non sanno cosa voglia dire protestare; a questo punto mi tocca dire che la protesta è già iniziata, atteso che si protesti quando si chiedano modifiche allo status quo, richieste prese in considerazione dai destinatari, cui la protesta è indirizzata. Io non avrei pisciato sulla villa, se solo chi di dovere avesse tenuto in considerazione le mie reiterate richieste in merito a quel tema, io non getterò i miei rifiuti davanti al municipio, almeno finché avrò un interlocutore con il quale provare a modificare una situazione che non piace a me e che è indigesta a buona parte della popolazione, compresa una zia della Sindaca che quando viene a Gambatesa, abita dalle parti della vecchia caserma. Questa donna, un pomeriggio della scorsa settimana, mentre rientravo a casa dal lavoro, ha fermata mia madre per chiedere a lei come e dove si gettasse l’immondizia non vedendo più il locale cassonetto, al che, mia madre ha invitata la signora in questione a rivolgersi a sua nipote, per avere notizie di prima mano, lasciando quella donna nello sconcerto e nella rabbia.
Tante altre sono le obiezioni da porre a proposito della differenziata porta a porta, una fra tutte, quella che non è vero che i mastelli siano a prova di randagismo; quanto appena espettorato lo puoi vedere in testa alla farneticazione che stai leggendo, da una foto scattata dallo spazzino cattivo, in corso Roma, al mastello affidato a Felice Di Maria, (necio), uomo che, avendo più di ottant’anni, tutto potrebbe fare, tranne che strumentalizzare qualcosa a fini che lo riguardano fino ad un certo punto. Va detto a tal proposito che spesso gli animali sono molto più intelligenti degli umani e che evidentemente ci siamo trovati di fronte a qualche cane o a qualche gatto, superiore in intelligenza a chi dice agli spazzini di non pensare, visto che il materiale in foto, dalle mani di Donato e Vittorio, è dovuto gioco forza passare alle amorevoli cure di Totore che poi ha denunciata quella sconcezza.
Torneremo sul problema, proprio perché la protesta continua e deve restare civile, al di là di chi pensa di strumentalizzarla per altri più biechi fini. Per ora è tutto e domani, spostandoci di poco, mostreremo un’altra sfaccettatura di un Molise che non mi stupisce ma che va comunque svegliato dal suo torpore, al di là di cosa ne pensi chi ormai sa bene di non essere più l’unico a poter predicare.