Di Marco Frosali
Domenica 13 Giugno…il giorno del tutto per tutto!
Dopo aver percorso quasi 300 km per giungere da Roma a San Benedetto del Tronto, i criminali della Zoccola Dura si sono ritrovati con un pugno di mosche: la ricerca del presunto attentatore alla salute della moto di Mauretto ancora non è stato stanato!
Dalle stanze dell’Hotel Cristall iniziano ad uscire i primi membri del clan, ancora stanchi e assonnati: i primi sono stati Paola ed Er Toppa, seguiti dal Secco.
Ma il ritardo di Malagrotta mette i suoi compagni in apprensione: starà ancora dormendo, oppure il pesce di ieri sera era davvero quello scaduto contrabbandato dal Barone?
I tre si appostano davanti alla porta della stanza del Malagrotta…il rumore dello sciacquone fa tirare loro un sospiro di sollievo, ma con la maschera anti gas: tutta colpa di quelle “ ‘ddu cozze e ‘na triglia in più” ingurgitate dal loro compagno la sera prima!
Tranquillizzati, i quattro fanno colazione e decidono di recarsi all’Hotel Altis dove pernottava il resto della banda e distante alcune centinaia di metri, facendo attenzione se lungo la strada si trovasse a passare il loro obiettivo!
Ma la giornata sembra non promettere nulla di buono: poca gente per strada e ancor meno in spiaggia…
…colpa della loro presenza oppure del cielo coperto che ha convinto i numerosi turisti a restare in albergo, memori dello sgrullone di ieri?
Continuando a passeggiare sul lungomare, i tre incrociano Equitalia e Don Fernando visibilmente contrariati…
…anche loro iniziano a sospettare che si sta prospettando un fiasco clamoroso e che il Presidente ancora non decide il da farsi, continuando a temporeggiare!
Pochi metri più avanti, l’intera squadra si ricongiunge…
…e inizia a discutere.
Ma una persona sospetta attira l’attenzione del Barone: un ragazzo stava facendo fare i bisognini ai suoi micro-cani troppo vicino al gruppetto e, temendo che potesse ascoltare informazioni scottanti decide di intervenire!
“A’ regazzì…vattene via da qua! Nun ce poi stà…” interviene minaccioso il Barone.
Ma il ragazzo ha il fegato di controbattere: “Perché no? Dove sta scritto?”
Il Barone allora lo ammonisce una seconda volta: “Allora nun ce semo capiti: te ne devi da annà…tu e quei ‘ddu sorci che te porti appresso!”
“No! Me ne vado quando mi pare!”
Azz’…questo non sa con chi ha a che fare!
Il Barone sbotta e chiama rinforzi: “Mo m’hai proprio rotto er ca..o! A Malagrò…viette a magnà sto sorcetto così fai pure colazione!”
L’intervento di Michela, la moglie di Philip Morris che, impietosita dalla brutta fine che stava per fare il povero sorc..ehm cagnolino! lo strappa dalle grinfie del Malagrotta che aveva già spalancato le fauci, riconsegnandolo al padrone che, vista la mala parata, si allontana pallido in viso: stavolta gli hanno risparmiato una bruttissima sofferenza!
E meno male che è intervenuta Michela… perché anche dei criminali incalliti a volte, commettono degli errori: e quale errore è più grosso del minacciare di morte un cagnolino inerme se non davanti al Lido del Carabiniere?
Ormai è tardi, del presunto guzzicida mancato non c’è nemmeno l’ombra e così il Presidente prende una decisione impopolare:
“A regà, visto che è tardi e me so’ rotto li cojoni de sta a cercà sto stronzo…annamo ar piazzale del raduno, senza iscriverce. Famo n’ultimo giro e si nun trovamo nessuno ce ne annamo…Mauretto s’a pija n’der c..o stavorta!”
E così, sconsolati per aver toppato clamorosamente, i membri della Zoccola Dura si recano al piazzale semi deserto ad ammirare le poche moto presenti, visto che gli altri partecipanti erano andati a fare un giro nei dintorni.
Ma la presenza di una Special alquanto particolare fa intuire a tutta la combriccola che il suo realizzatore, per realizzare un simile obbrobrio, deve per forza di cose odiare particolarmente le Guzzi.
Approfondendo ulteriormente i suoi movimenti, Er Torchia ed Er Mitraglia scoprono che il tizio era a Roma nei giorni antecedenti al misfatto e così, grazie ai 2 nuovi arrivati da Roma, Er Filosofo (Maurizio, uno che quando mena fa ragionare anche le pietre) e Chuck Norris (Fabio…il soprannome dice tutto), mentre Er Secco scatta la classica foto di rito sul solito Ercole…
…lontani da occhi indiscreti, i due picchiatori pestano a sangue il malcapitato che, alla fine, risponde alle domande del Mitraglia:
“Parla a’ cornuto! Guarda che o’ sapemo che sei stato te a mette fuori uso a’ moto de Mauretto! Dicce a’ verità…’zozzo!”
“No, v’o ‘ggiuro…nun so’ stato io! Io stavo andando a pijà er Raccordo Anulare dopo esse stato dar Modifica a Mentana a famme rettificà er cardano!” si giustifica il sospettato!
Ma il Mitraglia stavolta si inceppa…e decide di telefonare al Modifica per avere delucidazioni a riguardo:
“Si! E’ venuto da me co la scusa de ‘n tajo de capelli…e dai capelli è passato al cardano! J’ho fatto ‘n bel lavoretto e sto stronzo e m’ha dato solo 10 euri! ‘cci sua!”
Ma continuando con le sue domande a raffica, Er Mitraglia trova la chiave di volta del mistero quando Er Modifica gli dice: “ Poi il giorno dopo è venuto Mauretto a rompe li cojoni…o’ sai che ha combinato?”
A queste affermazioni, Er Mitraglia fa una smorfia di dissenso e abbassa il telefono riferendo tutto al Barone e al Presidente i quali, senza scomporsi, ordinano: “Lasciatelo annà…e annamo a magnà che è mejo!”
Tutto questo fa la felicità del Torchia: “Meno male và…m’è proprio venuta fame!”
Ma tutte le peripezie affrontate dai criminali Romani crea un po’ di compassione negli organizzatori dell’evento: una foto ricordo al gruppo più numeroso, ma fuori concorso di quest’anno è d’obbligo!
E così Er Barone telefona all’agriturismo Case Rosse per prenotare il pranzo (ovviamente a modo suo), indossa una coppola da Barone…
…e assieme alla Baronessa, a bordo di una fiammante Giulietta Spider conduce tutti a pranzo!
Ma Er Toppa è incazzato: s’è beccato l’acqua con la moto nuova senza ottenere nulla!
E così tenta di vendicarsi sfregiando l’auto del Barone…
…salvo poi rientrare in se e desistere!
Seguendo il Barone attraverso le verdi campagne dell’Ascolano, l’allegra combriccola giunge all’agriturismo per rilassarsi e, soprattutto, rifocillarsi in vista del lungo viaggio di ritorno!
Per un momento Adriana, la moglie del Torchia, va in crisi: essendo presenti vari attrezzi utilizzati nella vita contadina fino a qualche anno fa…
…dato che quel burlone del marito aveva indossato una maglia color marrone scuro e pantaloni color nocciola e dato che l’altezza e la stazza erano del tutto identiche a quelle di un Torchio presente nel piazzale…
…per togliersi ogni dubbio, decide di scattare una foto con entrambi!
Ignari di tutto, i vari componenti della banda si accomodano a tavola…
…ed iniziano ad abbuffarsi!
Alla fine del pranzo luculliano, preso un bel caffè, i terribili criminali si rilassano all’aria aperta prima di partire…
…ma l’effetto dell’abbondante pranzo è devastante, soprattutto per il Toppa, che si addormenta al tavolo!
I pezzi grossi della banda intanto stanno confabulando tra loro: “J’e lo dimo o nun glie lo dimo?” chiede terrorizzato Belli Capelli.
“Ma che te sei rincojonito? Nun je dimo gnente sinnò questi se ‘ncazzano!” bisbigliano sottovoce Er Professore e il Presidente!
Nonostante ciò, il Secco ascolta queste parole ed inizia ad intuire qualcosa, ma anche lui non dice nulla agli altri per paura di ritorsioni!
Ma bisogna partire e così, salutato il Barone, la Baronessa, Adriana e il Torchia che avevano deciso di fermarsi in zona ancora qualche giorno, la combriccola riparte alla volta di Roma percorrendo la Salaria e affrontando il diluvio e la grandine per diversi km, ma sconfiggendo stavolta Giove Pluvio in maniera definitiva grazie alla loro grande esperienza e combattività…
…ma soprattutto dalla rabbia che si è scatenata in ognuno di loro, quando finalmente sono riusciti ad intuire la stessa cosa che aveva captato il Secco:
non c’è stato nessun sabotaggio alla moto di Mauretto!
Quel minchione si è confuso dal benzinaio e ha fatto il pieno di gasolio alla sua bella!!