Di Marco Frosali
Premessa: lo scorso anno eravamo in ottica mondiali di calcio e ho raccontato la 2 giorni a San Benedetto in chiave calcistica, quest’anno mi sono sbizzarrito cavalcando l’onda dei telefilm polizieschi “all’Amatriciana”, in particolar modo alla serie “Romanzo Criminale”.
Spero che la trama e il contenuto sia di vostro gradimento (anche i nuovi soprannomi e i dialoghi di stampo malavitoso!)
La Zoccola Dura In “Manuale (D’Officina) Criminale!”
3 Maggio 2015, ore 16 circa del pomeriggio.
Dal suo garage al Tufello Mauretto (Jurassico), un potente affiliato alla cosca Guzzistica della mafia Romana, nota come Zoccola Dura e dedita all’organizzazione illegale di raduni, assalti a panza vuota e mano armata (di forchetta) ai ristoranti, oltre al contrabbando di pezzi di ricambio rubati, esce con la sua fiammante Moto Guzzi 850 T5 e si dirige verso il benzinaio vicino casa per fare benzina.
Ma alla successiva messa in moto la sua amata Deborah non dà più segni di vita! Solo fumo bianco dagli scarichi…Guzzicidio!
Affranto e sconsolato, il vecchio criminale riporta la moribonda nel suo garage per poterla curare e chiama a raccolta tutti i vari membri della Zoccola Dura che, utilizzando lo stand del Raduno di Montemario come copertura, decidono di organizzare una caccia all’infame che si è azzardato di un gesto così vile.
Il boss, meglio conosciuto nell’ambiente come Er Presidente (Sgam-One), si riunisce assieme ai suoi fidati ‘picciotti’ Er Barone (Alfa Rosso) e Belli Capelli (Vincenzo) e li informa dell’accaduto: (tono di voce rauca da Boss!) “A regà…quarche fijo de ‘na mignotta ha messo fuori uso c’a benzina annacquata Deborah, a’ moto de ‘Mauretto! Manco quest’anno può venì a San Benedetto.
Pe ‘mme, me sa che è quarcuno d’aa concorenza che nun ce vo’ fa vince a coppa puro quest’anno…o’ dovemo da trovà, corcarlo de botte e rompeje e’ mano!”
Rimasti scioccati da queste dichiarazioni, i suoi fidati rispondono all’unisono e sempre con voce rauca (da picciotti stavolta!): “A’ Presidè nun te preoccupà…dì a Mauretto che ce penzamo noi a faje ‘n bucio de culo così!!”
Sabato 13 Giugno 2015, ore 9 del mattino.
Al distributore di benzina Colle Tasso Sud sulla A24, tutti i membri della Zoccola Dura, ad eccezione del Barone ed altri che si sono recati in anticipo a San Benedetto del Tronto per questioni ‘logistiche’, si riuniscono in procinto di partire in missione col compito di scovare il presunto infamone e punirlo come si deve.
I 2 fedelissimi sono riusciti a mettere insieme una banda di loschi figuri da far tremare i polsi persino alla Banda della Magliana e Mafia Capitale messe insieme:
Er Chirurgo (Luigi), uno che insieme alla moglie Rita sa tagliare e cucire i nemici molto bene!
Er Malagrotta (Sandro), il Re delle discariche abusive, oltre ad essere uno che lascia sempre pulito il luogo del delitto…soprattutto i piatti!
Il Sicario (Michele), che assieme a sua moglie, va in giro per tutta Europa a svolgere delitti su commissione!
Equitalia (Renzo), l’esattore della Banda…uno che vede girare grosse somme di denaro sporco!
Il Toscano (Leonardo), la new entry di quest’anno: si narra che abbia truccato più volte l’esito del Palio di Siena!
Er Professore (Ube), che impartisce ‘lezioni’ a chi non fa bene i propri compiti e segna i voti dei suoi delitti su un registro nero che la moglie Paola porta sempre con se!
Don Fernando, che ha l’aria pacioccona da prete di campagna, ma se sgarri ti benedice per bene una volta per tutte!
Il Secco (e come mi sarei dovuto chiamare?) alle prime armi rispetto agli altri, ma che sta facendo pratica per diventare un ottimo Guzzista!
Philip Morris (Rosario), chiamato così perché…fuma come un turco ed è capace di fumare anche col casco integrale chiuso e affumicare la povera Michela che lo segue ovunque!
Completano l’elenco Belli Capelli (Vincenzo), il quale produce parrucchini con i capelli delle sue vittime, accompagnato da Sandra.
Il Presidente in compagnia di Michela, può stare sicuro che stavolta riuscirà a beccare l’infamone!
Siccome la fama della Zoccola Dura è diventata ormai internazionale, per giungere senza problemi a San Benedetto del Tronto e partecipare così al trentaquattresimo raduno Internazionale Moto Guzzi, organizzato dalla locale cosca Guzzistica delle Aquile Millenarie, dobbiamo cercare di camuffarci da semplici partecipanti all’evento ed evitare comportamenti fuori dalla legalità per cui…Equitalia da buon esattore, inizia a raccogliere i soldi tra il disappunto dei vari membri per evitare di rovinare la nostra copertura!
Alle 9.30 il Boss guarda l’orologio con trepidazione per poter ordinare la partenza…ma ancora manca qualcuno: il ritardatario stavolta è Er Toppa (Alfredo, detto così perché con la pelle delle sue vittime, rifodera le poltrone e i divani) a causa di un problema al bulbo dell’olio del suo nuovo bombardone che lo ha costretto ad una riparazione in extremis dal meccanico di fiducia del club, Felice (Er Rondella)!
E così, dopo il lieve ritardo del Toppa e di sua moglie Paola, la banda della Zoccola Dura si avvia minacciosa lungo l’autostrada, cambiando stavolta percorso a discapito della Salaria dato che, conoscendo le nostre abitudini, qualcuno avrebbe potuto tenderci un agguato!
Qui non si lascia nulla al caso!
Ma la voglia di delinquere è purtroppo una cosa innata nei criminali incalliti! Infatti, dopo circa 40 km, le Zoccole decidono di lasciare l’autostrada nei pressi di Carsoli e di proseguire lungo strade interne, dirigendosi verso la Marsica…
… dove si fermano al bar di un piccolo borgo, la frazione ‘Forme’ di Massa d’Albe e dove decidono di fare colazione a modo loro: senza pagare!
Equitalia, essendo nativo di queste zone e conoscendo il carattere mite degli abitanti, sussurra con pacatezza una velata minaccia al barista:
“Dacce tutto quello che ce puoi dà da magnà e da beve che c’avemo fame…sinnò te famo chiude er locale! E nun fà scherzi, sinnò l’amici mia te corcano de botte!”
Con una interpretazione degna del miglior Al Pacino, al povero barista non resta da fare altro che portare caffè, cornetti e succhi di frutta, ma non solo!
Equitalia è stato talmente convincente che è riuscito anche a farsi consegnare il ‘pizzo’ in cambio della loro protezione: uno scatolo pieno di croccanti alle mandorle prodotto localmente, che i criminali hanno gradito senza battere ciglio!
Intanto Philip Morris ha qualcuna delle sue solite noie al California: il telaietto reggiborse è leggermente crepato, tanto da mettere in atto un classico ‘accrocco’ con delle fascette da elettricista.
Lasciato Massa d’Albe con la promessa del barista di non rivelare nulla sennò sarebbero tornati, i malvagi criminali procedono sempre attraverso le brulle montagne Abruzzesi, giungendo così nel piccolo borgo di Paganica, dove con uno dei suoi stratagemmi, Equitalia si allontana dal gruppo (che attendeva in piazza facendo finta di niente), tornando poco dopo con 3 buste piene di panini ripieni di prodotti tipici locali (Prosciutto, Salame, Formaggio e Ricotta), Acqua e Birra!
Quali minacce avrà sussurrato al pizzicarolo locale?
E qui, assieme al Presidente, si decide di andare a consumare il pasto poco lontano senza destare sospetti: il luogo prescelto è il santuario della Madonna di Appari!
Un bel posto tranquillo e fresco, in una gola posta ai piedi del Gran Sasso (o ‘Gran Sercio’ per dirla alla Don Fernando!)
I malvagi criminali non erano soli: erano presenti infatti diversi invitati ad un matrimonio che si stava celebrando al santuario…ma non appena tra i partecipanti si è diffusa la notizia di quella inquietante presenza, al povero sacerdote non resta che terminare la funzione in largo anticipo e far fuggire i poveri fedeli per evitare una probabile carneficina!
“Anvedi…ce stava un matrimonio! Se ne stanno a annà” fa notare Malagrotta.
“Mejo così…così potemo magnà senza rotture de cojoni!” risponde il Presidente in modo tale che, finalmente, i membri della Zoccola Dura possono spartirsi il bottino e pranzare tranquillamente!
Terminato il pasto, Don Fernando e il Secco decidono di visitare il vicino Santuario, ma il sacerdote non era della stessa idea, facendoglielo trovare chiuso!
Il povero Don Fernando si siede in disparte su una panchina, all’ombra delle fresche frasche, meditando la sua vendetta verso il sacerdote impertinente!
In che modo gli darà la ‘benedizione’?
Intanto giunge nella piazzola un anziano signore dall’aria disinteressata il quale, con la scusa di andare a bere alla vicina fontanella, inizia ad osservare con insistenza le moto della banda…un po’ troppo insistentemente.
Così il Presidente, temendo che potesse essere qualche informatore dell’infame che stavano cercando, lo minaccia col telefonino in mano:
“Ahò…mo si nun ce fai na foto a tutti e nun te stai zitto, a casa nun te ce famo tornà!”
L’anziano signore, spaventato da queste parole obbedisce scattando una foto a tutta la combriccola, come richiesto!
Ottenuto quello che voleva, la banda si rimette in marcia e si dirige verso la cima del Gran Sasso, fermandosi al bar della locale funivia, dove tutti prendono un caffè rigenerante…
…e dove si materializza l’incontro con un ‘Orso’ marsicano: un omone alto circa 2 metri, ma con almeno 4 metri di circonferenza panza e 200 kg di stazza, coperto da una specie di camicia simile ad un tendone da circo di colore giallo e rosso (ed era tifoso della Lazio!), che inizia a chiedere informazioni.
Il Presidente intuisce che c’è qualcosa che non quadra e ordina a tutti di dare risposte vaghe per confondergli le idee…cosa che effettivamente avviene, facendo allontanare Yoghi a bordo della sua moto che saluta strombazzando con il suo clacson a trombe con il ‘verso’ della camionetta dei vigili del fuoco.
L’incontro ha lasciato tutti un po’ perplessi per la stravaganza del tipo…ma l’ultima parola spetta sempre al Presidente:
“Che robba ahò…penzavo che Stefanone fosse la persona più grossa che conoscevo!
Questo nun solo è più grosso de Stefanone…ma riesce pure a annà in moto! Come ca..o fa a guidarla col culo sul portapacchi e a’ panza sul serbatoio? Nun ce se crede!”
E come dargli torto?
Lasciato il fresco del Gran Sasso e attraversate le montagne percorrendo una strada chiusa (al traffico, mica a dei criminali incalliti!), la banda si ricongiunge alla statale che, scendendo a valle, porta prima a Teramo e poi a Giulianova…
…e da qui procedendo lungo la litoranea, dopo circa 280 km la pericolosa banda di Guzzisti giunge nel luogo prestabilito: San Benedetto del Tronto.
E qui si aggiungono gli altri componenti già presenti sul posto dal giorno prima, in modo da sondare meglio il terreno e organizzare un supporto logistico ai nuovi arrivati:
Er Barone (Mario), che a San Benedetto gestisce i suoi loschi affari (traffico di pesce scaduto nei ristoranti e appalti truccati ai lavori pubblici), Er Torchia (Marco), detto così perché riesce a far parlare anche un pesce rosso mettendolo sotto torchio per ore, ed Er Mitraglia (Arrigo, braccio destro del Torchia), che stordisce il povero malcapitato da interrogare con una raffica di domande finché non ottiene la risposta che vuole (chiaro esempio sono le circa 20 telefonate effettuate al Presidente per sapere l’esatta localizzazione della banda!)
Dopo aver ricevuto le indicazioni dal Barone su dove fossero stati collocati i vari membri della Zoccola Dura, questi vanno a sistemarsi in albergo e si preparano per l’appuntamento serale, dove si sarebbe discusso nei minimi dettagli il piano per individuare colui che ha osato attentare alla vita della povera moto di Mauretto!
I primi ad arrivare nella piazza dove si stava svolgendo il raduno, sono stati Er Secco, Malagrotta e Er Toppa con Paola, ma appena arrivano il Barone con Er Torchia (in compagnìa di Adriana) ed Er Mitraglia (insieme a Fernanda), inizia a venire giù un temporale che butta giù secchiate di acqua assieme a tuoni, fulmini e raffiche di vento, costringendo i malcapitati a rifugiarsi nel vicino Hotel Calabresi, mentre gli altri membri attendevano la fine del temporale (o meglio: tromba d’aria!) all’asciutto del loro albergo!
Tutto questo, oltre a sommergere quasi le moto e a scalzare il gazebo degli organizzatori (quanta acqua hanno beccato!)…
…e a far preoccupare i presenti per la sorte delle loro moto (soprattutto Er Toppa, dato che la sua nuova fiamma era sul cavalletto laterale!), una volta terminato il diluvio universale ha portato alla luce la qualità dei lavori dati in appalto al Barone: una vera chiavica!
Dopo aver contattato i membri della Zoccola Dura rimasti in albergo informandosi sul da farsi, con un abile gioco di prestigio fatto di minacce, il Barone riesce a scambiare i ristoranti: quello dove sarebbero dovuti andare la sera stessa è stato scambiato con quello del giorno dopo, e viceversa.
Il Secco sente tutta la conversazione e fa tesoro di queste parole: “Pronto, so’ Er Barone! Ce stanno qua certi amici mia che hanno trovato cattivo tempo…C’hai presente i posti prenotati pe’ domani? I’ voglio trovà stasera…Aaah, siete occupati? Nun me frega gnente…venimo fra un’ora e nun me fate scherzi sinnò o’ sapete che ve succede! Dentro o fòri? Mettetece ‘do ca…o ve pare, basta che ce trovate posto!”
Il Secco se vuole fare strada deve imparare…e per diventare come il Barone, di strada ne deve fare ancora tanta!
Rassicurata tutta la banda che l’impegno preso in precedenza verrà rispettato, i motociclisti criminali si preparano …
…e attraversando le strade completamente allagate di San Benedetto sfruttando le doti anfibie delle Guzzi e guadando veri e propri stagni in cui l’acqua raggiungeva e superava anche i 30 cm di altezza tra l’imbarazzo del Barone (lui e i suoi maledetti lavori ‘in economia’!), la combriccola riesce finalmente a raggiungere il ristorante e a prendere subito posto al grande tavolo imbandito velocemente dopo le velate minacce del Barone!
E qui i camerieri iniziano a portarci le varie pietanze, accompagnate da ottimo vino bianco della zona…
…riscontrando il gradimento di tutti i commensali.
Soprattutto di Malagrotta!
D’altra parte, quel nome denota anche il suo appetito…tanto da indurre Er Presidente a richiamarlo all’ordine: “A Sa…ma tu non c’hai un verme solitario: c’hai un pitone co’ 4 figli! Li mortacci e quanto magni!”
Ma il povero Malagrotta cerca di giustificarsi: “E quante storie pe ‘ddu cozze e ‘na triglia in più…!”
Resta un dubbio legato alla qualità del pesce: se è quello contrabbandato dal Barone potrebbe anche scapparci il morto! Meglio non contraddirlo: potrebbe scapparci lo stesso e per il momento, per il bene della banda, non possono permetterselo per non far saltare la copertura!
Il vino intanto continua a scorrere a fiumi…
…e, in maniera inversamente proporzionale, più il vino diminuisce e più la pelle aumenta!
E qui il Barone parla, parla, parla…altro che Mitraglia!
Il Problema è che gli altri non lo seguono…come faranno ad individuare l’obiettivo in mezzo a tanta gente se non sanno nemmeno chi è?
Dopo il caffè finale e la classica fumata di sigaretta…
…il più della banda va a letto a riposarsi in vista del secondo giorno di ricerche, dato che il primo non ha portato ad alcun risultato, mentre il resto va al vicino Sabya per vedere se eventualmente qualcuno avesse avuto informazioni utili alla causa.
Per un attimo, in mezzo ai pochi presenti, una special esposta al pubblico aveva fatto presagire la presenza di una persona molto abile da tenere d’occhio…
…ma vista la mancanza dell’esperto restauratore del gruppo, Er Modifica (Starsky), dopo una attenta valutazione delle condizioni fisiche del Toppa da parte del Barone …
…anche il resto della banda ha deciso che era giunto il momento di andare a riposare.
Il Barone è un po’ preoccupato…dopo tanto girare ancora non sono riusciti a cavare un ragno dal buco!
Non sarà che questa volta i trucidi centauri della Zoccola Dura rischiano di prendere un fiasco?
La notte porta consiglio…dopotutto domani, è un altro giorno!