Tasse E Servizi: Perché Pagare Due Volte?

Di Vittorio Venditti
(Audio), Dai Dischi Di Vittorio Venditti

Vuoi Vedere Che Alla Fine Devo Dar Ragione A Mario?

Mentre registro con la massima insoddisfazione che la banda di Francavilla Fontana, ieri ci ha fatta venire la più grande papagna e che quando ha suonata l’unica vera allegra marcetta, (speroni e sciabole), lo ha fatto fermandosi alla fine del trio e mentre registro con soddisfazione che Open Office, (nella versione 4.1.1 che sto utilizzando per scrivere da ieri), ormai è divenuto accessibile a mezzo NVDA, (al momento utilizzo la versione 2015.1), anche per i non vedenti e finalmente mi sono potuto liberare di Microsoft Office, per iniziare la nuova settimana, oggi lasciamo le beghe paesane e ci permettiamo una farneticazione basata su un quasi pentimento che da qualche giorno mi tormenta: il non dover pagare due volte servizi non ricevuti e già pagati allo Stato mediante prelievo fiscale.

Quante volte la Mina Vagante ha detto che le tasse non vanno pagate ed io l’ho redarguito? Alla luce dei fatti e visto che alla fine nulla cambia, oggi mi sento di smentirmi e di dare ragione in parte a Mario, atteso che se ad esempio si paghino le tasse per avere un buon sistema sanitario, qualora il sistema non è buono e si debba ricorrere al privato, non è giusto che poi si debba ripagare nuovamente per raggiungere l’obiettivo di venir curati.

Come fare?

La mia proposta, è semplice e già per certi versi attuale: si paga la prestazione medica, evitando accuratamente di farsi rilasciare la fattura. In questo modo almeno si ottiene di pagare il giusto!

Questo è solo un esempio, ma si potrebbe fare in questo modo per ottenere il reso anche in altre condizioni e per altri servizi, pagati allo Stato e rigorosamente non dati a chi paga.

Che ne pensi se da oggi deliberiamo in tal senso?
Chi, veramente, ci potrebbe e se la sentirebbe di condannarci per tal comportamento?