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Una Pisciata Per Protesta

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Luca D’Alessandro, (Forse), E Salvatore Di Maria

Il Ricatto Mancato

Inizio Della Protesta

“Ora sei ricattabile!”, è stato questo il dire di un avvinazzato Luca D’Alessandro durante la festa di matrimonio di Pasquale E Rossana, tenutasi domenica scorsa.

Primi Effetti Della Protesta

Non ne avrei voluto parlare, ma visto che a Gambatesa c’è ancora gente che non comprende quello che dice

Effetti Della Protesta In Dettaglio

e soprattutto considerato che poi con quel dire si pensa di poter controllare chi dà fastidio, andiamo a spiegare perché è accaduto quanto vedi in queste prime quattro foto,per altro vigliaccamente manipolate nella data da chi me le ha mandate, non curandosi neppure di rinominarle, il che la dice lunga sulla voglia di lavorare di questo nostro amministratore.

Primo Risultato Della Protesta

Già dallo scorso anno, in considerazione di quanto detto avverso alla precedente amministrazione in tema di mancanza di bagni pubblici in paese, mi ripromisi di riportare il problema a galla, magari parlandone con coloro che a suo tempo c’invitavano a “partecipare”, magari segnalando cosa non va. Le cose, come sai, sono radicalmente cambiate; l’amministrazione non solo non risponde più alle segnalazioni, ma, (lo vedrai nei prossimi giorni), addirittura induce il cittadino all’errore, senza poi preoccuparsi di esprimere una sia pur timida richiesta di scuse a chi viene danneggiato, tutto ciò, a solo un anno dalle elezioni.

Che ci dovremmo aspettare in seguito?

E’ in quest’ottica che si è resa necessaria un’azione di protesta che ho dovuto ben calcolare per ottenere che qualche consigliere ci cadesse con tutte le scarpe e si mettesse in ridicolo. Ho calcolato che bisognava assumere un atteggiamento almeno da brillo e che si doveva operare in un momento nel quale la cosa, se pur ingiustificabile, potesse avere una parvenza di giustificazione. Ho agito dunque a bar chiusi perché non si potesse dire che potevo utilizzare i servizi del locale frequentato. Ho agito pur abitando a duecento metri circa dal centro e ciò dovrebbe far comprendere che l’azione era mirata, cosa non compresa da Luca che ha pensato bene invece di provocarmi, anziché di chiedermi il perché dell’azione, magari davanti ad un bicchiere di birra.

O Monsignore, ma Santa romana Chiesa non ti ha insegnato niente in termini di furbo silenzio?

Io ho agito e come vedi ti mostro anche l’azione, senza alcuna vergogna, ma con il riproporre la domanda:

O Luca, quante volte hai lamentata la mancanza di bagni pubblici in paese quand’era al governo la precedente amministrazione?
Quante pagine hai scritto in merito?
Ora che ci governi e che ricevi da chi legittimamente te ne chiede conto, dei soldi per farlo, ([download id=”825″ format=”2″], [download id=”826″ format=”2″] E non mi pare che tu ti sia tirato indietro nell’acquisire quei soldi, legittimi, per carità!), ora che le cose vanno come detto: dov’è finita la tua voglia di cambiare lo status quo?

Se c’è una cosa che non sopporto è l’arroganza di chi agisce e parla senza collegare il cervello. Io ho portata a termine un’azione di protesta per segnalare quanto descritto ed ho avuta la soddisfazione di sentire il lamento di chi dice che queste cose non si fanno; aggiungo io, a meno di non trovarsi nei vicoli del centro storico dove tutto è permesso, quel centro storico del quale ogni amministrazione che si è avvicendata al municipio di Gambatesa ha considerato solo ed esclusivamente durante la campagna elettorale per poi abbandonarlo al suo destino, cosa che anche ora sta avvenendo.

Circa cinque anni fa, quando progettavamo questo fastidio, imposi a Riccardo di non mettere in home page alcuna foto che si riferisse alla zona privilegiata, ciò proprio per dar luce a quanto sto dicendo sul centro storico; la soddisfazione più grande me la sono tolta vedendo che Luca, qualche tempo dopo, ha copiato il mio schema prendendo da facebook una foto simile a quella che ti mostro ogni giorno e mettendola sulla sua pagina iniziale.

Per farla breve: O Luca, tu dici che io sono ricattabile ed ora voglio proprio vedere come; io penso che il ricattabile sia tu, in virtù del fatto che dici di amministrarci e per questo ricevi soldi presi anche dalle mie tasse.

Mi sembra che io abbia più potere di te ne ricattare: Che ne pensi?

Io non ricatto nessuno, ne mi aspetto ritorsioni dall’azione proposta, perché diversamente, o Luca, dovrai giustificare gli effetti della [download id=”827″ format=”2″] e della [download id=”828″ format=”2″].

Auto Del Vigile Urbano Di Gambatesa Nel Parcheggio Dei Motorini, del 27 febbraio 2013

Auto Del Tecnico Comunale In Divieto Di Sosta, del 14 febbraio 2015

Inoltre, qualora voleste punirmi, dovrete pubblicamente dichiarare quali sono stati i provvedimenti presi nei confronti dei proprietari delle macchine appena mostrate, gente che pur pensando di esser privilegiata, ha gli stessi diritti ed i medesimi doveri che abbiamo io e te nei confronti della Legge. Lo dovrai fare, pena la richiesta a mezzo via legale e sai che non scherzo.

Mi aspetto invece, dopo quest’azione che è e resta deliberatamente di protesta, che si prendano i dovuti provvedimenti in materia di bagni pubblici durante i periodi festivi, per evitare che chi ci onora della sua presenza, sia costretto a lasciare i propri bisogni nei vicoli del centro storico o parti similari del paese. Come dici tu, io sono il paladino… ma de che! Io sono un cittadino che fa le stesse cose che facevi tu prima di diventare amministratore. A te questo status sta dando alla testa, ma noi, comuni mortali, ancora ti perdoniamo. Tu dici nelle tue ultime pagine, di “accendere la lampadina”: te lo dico, non da blogger rompicoglioni, ma da dipendente Enel: per accendere una lampadina, oltre all’interruttore ed alla voglia di farlo, necessitano il cavo di alimentazione e soprattutto una presa che fornisca corrente idonea per il funzionamento della lampadina medesima, corrente giusta in quantità e potenza. Uscendo dalla metafora, se vuoi che la gente venga a Gambatesa, devi metterla in condizione di vivere bene il paese, (e non la città, come avete scritto sul sito municipale). Se la gente viene qui e non vive bene, mette in pratica il proverbio che dice: “La capra, la prima volta se la fa fare, la seconda ci para la coda”.

Dunque, prima di sparare stronzate al vento come quella di dire che qualcuno sia ricattabile, pensa bene che a ricattarti possono essere i tuoi concittadini e per questo pensa a far in modo che la lampadina che tu chiedi di accendere, si illumini prima nella tua mente.

Spero di essere stato chiaro.