Di Stefano Venditti
Il comitato dell’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Roma, ha promosso, nell’ambito del progetto “Percorsi Imprenditoriali al femminile: cultura d’impresa e mentoring”, un’azione dedicata alla diffusione della cultura di impresa creativa nelle scuole, riconoscendone un alto valore. L’idea ha rappresentato anche un’occasione per riflettere sui talenti e le energie che potrebbero contribuire alla ripresa economica.
Il progetto individua e promuove le azioni e gli strumenti più idonei per migliorare e moltiplicare concretamente le opportunità per le donne di realizzare attività di impresa, contribuendo anche alla diffusione di quella cultura imprenditoriale necessaria alla crescita ed al consolidamento delle iniziative. La creatività, in particolare, oltre a contribuire alla realizzazione personale, costituisce una fonte primaria dell’innovazione, che a sua volta è riconosciuta come uno dei motori principali dello sviluppo economico sostenibile. Per il secondo anno consecutivo tra gli illustri relatori è stata inserita la manager artistica molisana Teresa Mariano.
«I miei obiettivi in quanto imprenditrice creativa sono attivare e promuovere il concetto di impresa creativa finalizzato al riutilizzo creativo di luoghi e borghi colpiti dallo spopolamento, formare imprenditori creativi capaci di attivare imprese pronte a generare un rilancio territoriale di tipo etico-sostenibileproduttivo, produrre azioni creative, opere d’arte, unitamente ad artisti, personaggi della cultura, della scienza del teatro, della musica, del cinema, della danza, dello sport con la ferma convinzione, ormai collaudata, che il talento e la visibilità dell’artista se messi al servizio del territorio hanno potere di riattivazione socioeconomica – ha spiegato Teresa Mariano -. La seconda edizione del progetto “L’impresa creativa va a scuola” ha coinvolto dieci classi di diversi istituti superiori di Roma e provincia. Il programma, ben specificato in fase progettuale, è pienamente realizzato, riuscendo a produrre dieci idee d’impresa creativa denominate Villaggio Ideale. Ogni ragazzo, attraverso esercitazioni anche di gruppo, riesce ad individuare in primis il proprio talento o la propria aspirazione. Subito dopo cataloga tutte le “risorse creative” esistenti in ogni classe convogliandole in un progetto unico di impresa creativa. Immaginando di dover riutilizzare aree o borghi dell’entroterra ormai allo spopolamento, si è riusciti a produrre dieci idee di riutilizzo. Ogni villaggio è stato titolato dai ragazzi e arricchito con una serie di attività e servizi attivabili a basso budget. Il sogno di ogni soggetto diviene possibile li dove apparentemente la vita e l’economia sono stagnanti, li dove possiamo disporre di immobili, ormai inutilizzati, che molto spesso risultano essere solo un costo per l’ente locale come ex scuole/palestre e locali comunali di vario genere. L’imprenditore creativo è colui pronto a ”fare ciò che può con ciò che ha dove si trova”; azione concretizzabile solo se si attinge alla creatività personale e collettiva. Come strategia di marketing promozionale si è individuata la formula dell’adozione simbolica di ogni villaggio ad opera di artisti e personaggi noti in vari settori. Con l’adozione simbolica si riesce a dare visibilità all’opera di riutilizzo di ogni villaggio ideale, facendone decollare l’intero potenziale economico. Durante l’evento finale sono previste le letture delle schede sintesi di villaggio ideale, realizzate durante i lavori in aula, alla presenza non solo delle istituzioni ma anche di ospiti onorari pronti a sostenere ed “adottare” i sogni di tutti i ragazzi coinvolti nei seminari – ha concluso Teresa Mariano -».