Di Vittorio Venditti
Sarà Una “Tromba” Suonata Nella “Banda Larga”?
Tante volte mi sono scagliato contro i nostri politici, denominati da me e non solo, in vari modi, che evito di sintetizzare qui, per non offendere la tua Intelligenza.
Oggi, anche per variare, avvicino il loro modo di agire, alla più alta e meritoria musica, della quale, (costoro), conoscono esclusivamente la parte di rappresentanza, insomma: quella meno presentabile.
Il “Dato”, mi viene proposto dalla mancanza totale, (almeno fino a ieri mattina), delle liste, comprendenti i nomi degli aspiranti “magna-magna”, concorrenti ai posti presso la mangiatoria, denominata Consiglio Regionale del Molise, liste, da esporre in bella vista sulle bacheche predisposte dai vari municipi, altrimenti denominati Comizi.
In tanti, sedicenti Fascisti, o Comunisti della prima ora, o più semplicemente vicini al popolo, inquanto vicino a Cristo, (Democristiani), si affronteranno il prossimo sedici – diciassette ottobre, proponendoci le solite pantonime, basate su promesse che, si sa già, non solo non potranno, ma, comunque, pure se fosse possibile, non potrebbero mai mantenere.
Come difendersi allora?
Ad esempio, applicando la teoria “Emilio Venditti”:
Farsi pagare prima dell’esecuzione del lavoro richiesto.
Come fare?
1°: Fregandosene del detto tutto italiano:
“Votare? Un Diritto-Dovere!”.
2°: Mettendo in pratica il detto (tutto politico) secondo cui:
“la legge si fa per i nemici, s’interpreta per gli amici”
3°: Fregandosene altamente di chi, stipendiato per questo, dovrebbe far rispettare la legge, proprio agli amici:
Si rendono “amici” anche costoro….
(Liccio Gelli Docet).
Che voglio dire?
Voglio essere sovversivo:
Al punto di proporre un Tariffario da applicare ad ogni voto dato.
Ma non lo fa già la Camorra?
Sì, ma nel caso nostro emetteremmo fattura, con l’ovvio responso garantito.
Così… Saranno contenti anche coloro che, pubblicizzando l’ormai estinto “Evasore Fiscale”, mettono al riparo dal fisco i loro lauti guadagni!…
Ecco come fare.
Da premettere, che il prezzo del voto, va prestabilito esclusivamente fra il votante ed il votato.
Fatto ciò, si accetta il compenso pattuito, (da versare prima del “rapporto”, (come si fa con le “meretrici”), decidendo in comune segreto, (e ci sono una serie infinita di possibilità “innocenti” per ottenere tal risultato), Quanto da raggiungere per soddisfare il prezzo precedentemente pagato.
Raggiunto l'”accordo”, ogni risultato vien da sè.
Ma dobbiamo arrivare al punto di Prostituirci?
Ma perché, quando entriamo in quella cabina, non ci predisponiamo già a novanta gradi?
E allora: qual’è la differenza?
In questo caso però, se il politico avrà raggiunto il suo scopo, il “suddito” non avrà subita la solita onta, riassumibile nel proverbio:
“Passata la festa, gabbato lo santo”.
Visti i risultati, televisivi e non solo, che ci assillano “giorgio per giorgio”,
Non sarà questo uno dei più validi modi per tener testa alla “crisi”, presentata dai nostri politici come un mostro, ma, (non sò fino a che punto segretamente), da loro stessi voluta e pilotata?