Di Vittorio Venditti
(Audio), Preso Da Internet
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Prese Da Internet
Ovvero: L’Orgoglio Di Seguire Ogni Giorno Questo Consiglio
Mentre a proposito della raccolta differenziata a Gambatesa registro con soddisfazione che i cassonetti poi sono stati eliminati tutti e da tutto il paesello, (lo scritto di ieri è stato pubblicato a metà mattina ed all’una pomeridiana il problema è stato risolto), vengo alla catechesi di oggi, che tratta dell’eterno dilemma: piangere e compiangersi o vivere al meglio la vita che Dio ci ha donata.
Partendo dallo spunto che la Mina Vagante mi offre imperterrito, Bergoglio: i cristiani devono sopportare le tribolazioni con coraggio, pezza da Mario così commentata: “Beleno primo, la versione Santasedana del Capo del Governo italiettano. Il nonnominchia che dovrebbe con la sua attività di marketing risollevare l’azienda Chiesa… Il tredici maggio si avvicina e capita quest’anno anche di mercoledì…”, arrivo intanto a dire a Mario che se uno è bravo nel suo mestiere non va ostracizzato, indipendentemente da chi sia la persona capace e poi, che non dovendo mangiare il fegato di nessuno, soprattutto di quei pochi in grado di farsi valere, passo al sodo per trattare del dire di Francesco.
O Francesco, ricordo a me stesso che i tuoi predecessori hanno costretto alla più dura delle tribolazioni l’uomo mostrato in foto, di cui mi piace emulare il coraggio senza aspirare a santificazioni di sorta.
A ciò, aggiungi che in questa piccola periferia a te sconosciuta, abbiamo lo stesso problema da circa quarantacinque anni o poco più e se non fosse per il considerare giusto il consiglio di avere coraggio, avremmo già applicata la soluzione del caso che invece lasciamo tranquillamente alla Volontà divina.
Amici del Vento – La ballata del compagno (1977)
Considerato però il riassunto del testo della canzone appena rimessa all’intelligenza di chi legge, mi piace pensare, (al di là di ciò che tu ed i tuoi colleghi che dirigono le altre religioni vorreste imporci), che il buon Dio ci abbia data la vita e ci abbia forniti di una testa per gestire il tratto terreno della vita medesima. A noi spetta evitare dunque di soffrire, (magari non obbligando gli altri a farlo per colpa nostra), pena le fiamme eterne. E’ per questo che, preso ad esempio l’uomo da voi prima maltrattato e poi rapinato, provo a vivere la mia vita senza per forza dover pensare a soffrire per compiacervi, lasciando a Dio il diritto di decidere se condannarmi o assolvermi, esonerando te ed i tuoi colleghi e sottoposti dal compiere un’azione della quale vi arrogate il diritto dell’esclusiva.
Scusa Francesco: i tempi cambiano ed i fessi diminuiscono!
E’ volontà di Dio!
Perché non crederlo?