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ORDINANZA n. 7, Del 5 Maggio 2015. Come Al Solito: Libera “Partecipazione” Ai Cittadini

Di Vittorio Venditti

Ed Il Cittadino Si Adegua!

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Prima di dire il male, mi sia consentito ringraziare l’amministrazione municipale per aver rese leggibili anche le ordinanze: almeno in questo facciamo progressi e ve ne sono dunque grato. Diverso è in merito a quanto segue, atteso il riscontro di quella forma di violenza verbale leggibile nell’ordinanza sopra esposta, cosa che condanno con tutte le mie forze e per la quale pretendo le scuse dell’amministrazione, scuse che credo, non arriveranno mai, visti gli ultimi fatti.

Ligio dunque al dovere, ogni gambatesano, chiamato a “partecipare”, si adegua ad una delle tante ordinanze che, com’è normale in Italia, generalmente non verrà rispettata a pieno e sicuramente verrà trattata in e con modalità diverse, a seconda del fatto che a disobbedire sia un amico o meglio parente, o chi è inviso ai “tutori dell’ordine”.

Andando al sodo però, mi preme rimarcare l’alto senso di inutile burocrazia, espresso nella forma utilizzata per la redazione del documento che ho rimesso all’esame della tua intelligenza. Da quel senso di minaccia che traspare, cosa che ovviamente induce alla mancanza del rispetto dovuto a quel documento, a forme di falsità, chiaramente leggibili ad esempio quando si parla del R. A. E., là dove si dice che la raccolta è gratuita, telefonando allo 0881, cifrario che, a meno di non telefonare a scrocco dall’ufficio del municipio e simili, è a carico dell’utente.

Poco male, se pensiamo che nell’ultimo pubblico dibattito, io chiesi alla Sindaca, cosa sarebbe successo nel caso in cui si fosse verificato che qualcuno a cui era inviso il vicino, alterasse il contenuto del mastello di quest’ultimo. Carmelina allora diede ad intendere che ciò era comunque a carico dell’utente danneggiato. Con lo scritto di oggi, la Nostra a ufficializzato quanto nei miei pensieri, ragion per cui si rende necessaria una diffida pubblica che suona più o meno come segue:

Il cittadino che si sentisse sia pur solamente limitato nelle proprie libertà d’azione, limitazione data dalla vigilanza al mastello imposta dal municipio, allo scopo di evitare a sé ed alla propria famiglia ulteriori problemi, nati dalla burocrazia municipale e dalla chiara voglia di chi che sia di danneggiare quest’ultimo, sentendosi esonerato dal rispetto delle Leggi che regolano la materia, senza preavviso alcuno, ha la possibilità d’installare dispositivi di difesa, (video o armi che dir si voglia), utili alla difesa per l’appunto, della propria persona e delle proprie cose.
E’ poi legittimo per ognuno che lo desideri, attuare ogni forma di reazione non collaborativa, (vedi quanto accade a Riccia), per costringere con la forza chi se ne frega delle doglianze dei cittadini, a cambiar verso ed a sentire quanto reclamato, magari dando una risposta ed adeguando le terminologie utilizzate per dare la risposta medesima.

Innsomma: A noi non piace che qualcuno pensi di comandarci e di modificare le nostre abitudini con la forza, perché questo non è il modo più civile di agire nei confronti di cittadini, fino a prova del contrario, liberi nella propria libertà, modalità d’azione imposte da chi, evidentemente, ritiene che la politica sia a suo servizio e non a servizio di tutti.

Ora Carmelina dirà: “Fai quello che ti pare perché a me non frega niente e tu sei responsabile delle tue azioni”. Io rispondo che probabilmente queste parole le avrà dette anche Micaela Fanelli a Riccia, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

E’ questo il risultato che volete ottenere?
Se sì, accomodatevi pure: vediamo chi l’avrà vinta!