Lettera A Matteo Renzi
29 Aprile 2015
IL MOLISE CHE NON MI STUPISCE. Raccolta Differenziata A Gambatesa: Primi Problemi?
30 Aprile 2015
Mostra tutto

IL MOLISE CHE TI STUPISCE: Intervista A Liliana Scala

Di Stefano Venditti

La Miglior Traduttrice Dal Russo E’ Una Ragazza Termolese

Liliana Scala

Con il racconto “Un po’ di tepore in una sera di neve” Liliana Scala si è aggiudicata il primo posto al V Premio Raduga

E’ un legame che nasce da lontano quello tra la giovane termolese Liliana Scala e la cultura del popolo russo. Un legame profondo e di reciproco amore che affonda le sue radici nell’adolescenza di Liliana quando grazie ad un suo zio fu avvicinata alla letteratura russa. Da quelle prime letture Liliana scoprì un affetto decisamente fuori dal comune per la storia, la cultura, le tradizioni, la letteratura del popolo russo.

Così, crescendo, Liliana decise di far maturare questa sua passione e di iniziare un percorso di studi che le potesse permettere di ampliare la sua conoscenza della Russia e del suo immenso patrimonio umano e culturale. “Ho avuto modo, grazie a borse di studi in Russia, di poter vivere dal vivo quello che avevo letto nei romanzi quando ero bambina. Grazie a queste opportunità ho apprezzato la grande ed universale comprensione del popolo russo che va al di là dei confini nazionali. I russi hanno una gentilezza innata, una cordialità estrema ed una capacità invidiabile di accogliere lo straniero. La Russia è un paese dai confini territoriali quasi infiniti e questa vastità si rispecchia anche nella sua cultura – ha spiegato Liliana Scala – ”.

Liliana Scala, dopo un periodo di studi a Londra, ha frequentato il corso di Lingue e Culture Comparate all’Università L’Orientale di Napoli e numerosi corsi di perfezionamento come borsista. Ha partecipato alle giornate della traduzione letteraria (FUSP – Fondazione Universitaria San Pellegrino) e presto discuterà una tesi sul teatro russo d’avanguardia per la quale ha tradotto la “Veselaja Smert’” di Evreinov. Non è stato facile vincere l’edizione targata 2014 del Premio Raduga visto che è stata tra le più interessanti e valide degli ultimi anni per la compresenza di contendenti di altissimo livello qualitativo.

sala della cerimonia

I vincitori sono stati scelti tra più di 140 autori partecipanti che, aggiunti ai 27 traduttori, fanno del Premio Raduga 2014 l’edizione dei record a testimonianza del fatto che la nuova stagione nei rapporti interculturali tra Italia e Russia comincia anche dalla narrativa e dalle giovani penne che il concorso scopre ogni anno.

sala della cerimonia

L’obiettivo del Premio, infatti, è quello di lanciare nuovi talenti nel mondo editoriale, assicurando ai vincitori la pubblicazione sull’Almanacco Letterario, distribuito sia in Italia che in Russia. “Il premio è riservato ad esordienti, vale a dire a giovani scrittori e traduttori alle prime esperienze ed è realizzato grazie al supporto del Centro Russo di Scienza e Cultura di Roma (RosSotrudnichestvo), dell’Istituto Italiano di Cultura a Mosca, con il patrocinio di Rospechat’, dell’Agenzia Federale per la stampa e le comunicazioni di massa della Federazione Russa e il sostegno di Banca Intesa, del gruppo editoriale Azbooka-Atticus e di Giangiacomo Feltrinelli Editore.

Ad essere stati ammessi alla fase finale del concorso sono stati 5 racconti russi e 5 italiani. Questi racconti sono stati valutati dalle giurie dei due Paesi, composte da personalità dell’editoria e del panorama letterario e presiedute da Inge Feltrinelli, presidente Giangiacomo Feltrinelli Editore, per la sezione italiana e dal rettore dell’Istituto Gor’kij, Boris Tarasov per la sezione russa.

i vincitori

Alla fine sono stati premiati i migliori traduttori dal russo e dall’italiano.

la premiazione

Il mio racconto si intitolava “Un po’ di tepore in una sera di neve” della scrittrice russa Marina Stepnova, una scrittrice contemporanea. E’ un racconto molto toccante visto che narra di una donna malata di cancro allo stadio terminale che fino alla fine dei suoi giorni riesce a svolgere in maniera egregia ed energica il suo ruolo di mamma con i propri figli – ha detto Liliana Scala –“. Il futuro della giovane termolese, dunque, si prospetta in terra russa dove Liliana ha quasi trovato una seconda casa, una seconda patria dove poter mettere a frutto tutte le sue potenzialità e tutto il suo talento letterario. Non a caso ha anche vinto una borsa di studio che le ha aperto le porte anche di una regione molto interessante della Russia, la Siberia. “Il destino in passato mi ha fatto un brutto scherzo e dato che sono riuscita ad avere una seconda possibilità nella mia vita ho deciso di dar corpo alle mie passioni. Quello che mi auguro è di avere l’opportunità di avere un’esperienza ancor più coinvolgente in Russia magari attraverso un tirocinio nel mondo dell’editoria o nel campo dell’insegnamento. La vittoria del concorso mi ha regalato emozioni forti e difficili da spiegare a parole, ma mi auguro che questo sia solo un punto di partenza sul quale poter costruire il mio futuro lavorativo e professionale – ha concluso Liliana Scala –“.