Di Vittorio Venditti
(Foto), Prese Da Internet
A Settant’Anni Esatti, Ricordando La Storia Democraticamente A Testa Alta
Visto che bisogna avere il coraggio delle proprie azioni, oggi mi permetto di ricordare quanto accadde esattamente settant’anni fa al culmine di una guerra, descritta da chi vinse come “organizzata da Mussolini ed i suoi gerarchi”, più verosimilmente voluta da chi, da quella guerra trasse profitto per poi riciclarsi come la più innocente verginella.
In queste ore, dopo una cattura abbastanza fortunosa e nemmeno voluta dagli alleati, si consumò la Morte di Benito Mussolini, che il giorno successivo poi venne portato a Milano, in Piazzale Loreto ed esposto alla pubblica gogna, in rappresaglia alla Strage di Piazzale Loreto, avvenuta ad opera delle brigate fasciste ed a danno dei partigiani, circa otto mesi prima.
Non voglio tornare a dire ciò che penso a proposito delle ore precedenti ai fatti appena esposti, ne della cosiddetta “mediazione” imposta dal cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, allora arcivescovo metropolita di Milano, se ti va, puoi vedere la cosa dal punto di vista del Duce leggendo quanto di seguito: ([download id=”803″ format=”2″]); voglio però soffermarmi ancora una volta sull’esser voltagabbana degli italiani, in qualsiasi momento della storia essi si trovino. Comprendendo infatti chi dai momenti di settant’anni fa ha patito, mi resta davvero difficile accettare che uno Stato che si dice democratico per colpa di quanto accaduto in quei tempi, lasci passare quanto puoi leggere da quest’articolo: Liberazione, a Roma un gigantesco striscione con Mussolini a testa in giù. E la scritta: “Noi il 25 aprile lo festeggiamo così”, lo stesso Stato che in nome della stessa democrazia, permette a chi evidentemente non patisce difficoltà, di agire come accaduto l’altro ieri, (Bomba carta al derby di Torino, dietrofront sull’ipotesi degli investigatori : “Proveniva dal settore juventino”), il tutto a spese di fascisti ed antifascisti che, lo si voglia o no, compongono la popolazione italiana.
A ciò, pongo rimedio consolandomi con l’abbastanza condivisibile Dire del Presidente della Repubblica Mattarella che puoi leggere in questa bella intervista che gli ha fatto Ezio Mauro, documento intriso di retorica ma chiaramente espettorato da un uomo che ha patito in prima persona le vicissitudini della politica italiana, appositamente costruita da sempre per chi vince, per lasciar solo chi, capro espiatorio del momento, deve soccombere.
Detto tutto ciò, concludo ricordando le parole del Duce che quasi alla fine dell’intervista che ho rimessa all’esame della tua intelligenza, in sostanza ci dice che a suo tempo arriverà qualcuno che riprenderà le redini dell’Italia e la ricondurrà su più sicure strade. Io credo che quel momento sia arrivato con la presenza di chi, in ogni modo sta cercando di rassettare un sistema di governo che fino ad ora, in nome della democrazia, ci ha visti sbeffeggiati da chiunque nel mondo, partendo dai bambini di ogni asilo. Oggi possiamo leggere titoli del genere che segue: Italicum alla Camera, Boschi: “E’ un buon punto di incontro”. Cento gli emendamenti al testo, cosa che spero ci riporti, se non proprio ad una dittatura guidata dai poteri forti, almeno a qualcosa di non troppo diverso, atteso che sia impossibile governare gli italiani senza manganello ed olio di ricino o cose non troppo differenti.