Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Giuseppe Iacovelli
Ci Dovevamo “Liberare” Anche Noi!
Già accennato del fatto che ormai di questa giornata l’unica cosa che c’interessa è il banchetto che somiglia alla pasquetta, eccomi a rendicontarti di quanto abbiamo combinato l’altro ieri presso il Resid-Enz.
Superato mezzogiorno, con Enzo che aveva in precedenza preparata la brace per l’arrosto, unica pietanza che avrebbe riempiti i nostri stomaci per questa tornata, ecco la nostra squadra in versione ridotta per alcune assenze, pronta per la giornata di bagordi.
In loco abbiamo ritrovato chi ci vive da sempre, Stella che insieme a Ciro ed agli altri animali che ti ho mostrati la volta scorsa ci hanno dovuto sopportare anche questo sabato.
Per fare l’arrosto come Dio comanda, tu m’insegni che ci vuole il condimento e Giuseppe lo ha preparato con maestria.
Intanto Mario riposava cercando di smaltire la pelle della sera precedente,
Mentre Totore iniziava i preparativi, utilizzando il condimento messo a disposizione da Giuseppe come di prassi.
Avevamo spedito Donato ed Enzo a comprare le cose dimenticate ed i Nostri sono rientrati con il bottino che ti ho appena mostrato, ciò, perché se deve essere pelle, che pelle sia!
Noi ovviamente aspettavamo solo la scusa giusta per iniziare a carburare e la scusa non si è fatta attendere!
Bevendo il primo degl’innumerevoli bicchieri della giornata, a Totore viene in mente di scattare una foto al lago, ben visibile dal Resid-Enz, così, per vedere se anche quest’anno qualche giornale locale ce la frega.
All’arrosto che vedrai in seguito, bisognava accompagnare il contorno e siccome noi abbiamo come al solito voluto strafare, ci siamo permessi di raddoppiare il contorno medesimo, prima preparando l’insalata e poi come vedrai a seguire.
Ridendo e scherzando era già quasi l’una e mezza e lo stomaco iniziava a reclamare, per cui il buon Giuseppe ha iniziato a portare in tavola
La tavolata l’hai vista ma giustamente Totore che scattava le foto ha dovuto far in modo che si vedesse anche lui, facendosi l’autoscatto appena mostrato.
Come detto, il contorno lo abbiamo raddoppiato con le patate cotte alla brace, ora mostrate ancora crude.
Non poteva mancare il saluto presidenziale e del padrone di casa, con l’aggiunta di uno dei vari baci della morte che ho dovuto sopportare.
In tutto ciò, c’è stato anche chi ha fatto peccato, facendo cadere il vino sulla tavola: VERGOGNA!!!
Da dire che prima d’iniziare a mangiare, avevamo spiluccato con una busta di arachidi così come mostrato in precedenza. Le bucce, da vere persone educate, le avevamo buttate per terra ed Enzo, con tanta pazienza, ha dovuto ramazzare per evitare di far vedere quella latrina a chi, di lì a poco, ci avrebbe onorati della sua presenza.
Hanno detto che l’altro ieri era la giornata della liberazione e noi abbiamo avuta ospite la terza carica dello Stato, alla quale abbiamo permesso l’avverarsi del suo più grande desiderio: avere un premier rom.
Chi, meglio di Giuseppe Iacovelli, (zngarell)?
Più rom di così!
Intanto la pelle saliva ed un altro bacio della morte mi colpiva inesorabilmente,
Mentre la seconda portata d’arrosto, questa volta era pollo, si preparava sulla brace.
Come detto, la pelle era già abbondante e mentre aspettavamo che fosse pronto il pollo, Giuseppe ha iniziato a rovistare fra gli attrezzi da campagna di Enzo, trovando un assolcatore, poi utilizzato come arma impropria.
Mentre Giuseppe e Mario ne combinavano di tutti i colori, la nostra ospite decideva di mostrare a noi, comuni mortali, le sue capacità in fatto d’ultima moda.
Questa performance, oltre alla pelle in vistoso sviluppo, faceva sorgere in me quel sentimento di papagna che era cosa perfetta in quei momenti.
A me veniva il sonno, a Donato invece la fame; il Nostro, non volendo attendere oltre, ha preso un pezzo di pancetta, (che avremmo dovuto arrostire di seguito), e senza farsi pregare, ha iniziato a mangiarlo crudo.
Ecco il turno delle patate da arrostire, secondo contorno di cui ho detto sopra,
Ed ecco di nuovo Donato che vede se le patate sono cotte a puntino.
Nel frattempo, Totore, tornato nei suoi panni, preparava una frittata con gli asparagi che Giuseppe e Mario avevano portati, per completezza di tradizione.
Ancora per tradizione, ecco che superate abbondantemente le sèi, arriva il principe (ciccon) che, sempre per tradizione, inizia a darmi fastidio come al solito.
La giornata volgeva al termine e volgeva al termine anche la nostra scorta di vino. Avanzava però la coca cola e per la C G Pelle ciò è vergognoso!
Fra le persone giunte fra noi, era presente anche Giovanni Venditti che, nonostante la giornata di festa e la nostra Pelle in stato davvero avanzato, ci ha data una dimostrazione di serietà professionale che ha pochi precedenti. Giovanni infatti lavora nell’esercito e noi abbiamo iniziato a prenderlo in giro, chiedendo a che grado di carriera fosse arrivato. Lui, senza scomporsi più di tanto e schivando la domanda come fosse un politico di razza, ci ha spiegato che in quel momento il soldato non c’era e che era presente solo Giovanni… Intelligenti pauca.
Superato il momento serio, eccoci ad un altro dei c’ncion! Della giornata, fatto questa volta con la birra che ancora avevamo a disposizione
fino a quel momento!
Sì, perché alla fine, invece d’ingurgitare, qualcuno di noi ha pensato bene di volersi “liberare”, (d’altronde era o no il venticinque aprile?), cosa che ci può stare in una giornata come quella che ti sto raccontando, sia pur per sommi capi,
Danni collaterali che comunque non hanno disturbato più di tanto una giornata in compagnia, bella giornata di sole, iniziata bene e se vogliamo finita anche meglio!