Terza Giornata Del Campionato Regionale Di Gimkana Western
14 Settembre 2011
La Chiesa Di San Nicola
15 Settembre 2011
Mostra tutto

Videosorveglianza: Ma Quanto Mi Costi?

Di Vittorio Venditti

Perché Questo Margine Di Guadagno?

E’ di questa mattina, un’informazione che ho ricevuta da un mio collega, secondo cui, un buon impianto di videosorveglianza, costituito da quattro telecamere, unità centrale con videoregistratore su hard disk integrato, con possibilità di registrazione ciclica annuale, dispositivo telefonico gsm/umts, con avvio automatico di chiamate d’allarme ad una memoria precostituita, e relativa cavetteria, ha un costo, (iva compresa), di circa milleseicento euro.

Si parlava inoltre di dotare determinati beni immobili di proprietà dell’azienda presso cui presto servizio, di sistemi di videosorveglianza, simili a quello descritto, al costo, (si sa che per aziende e pubbliche amministrazioni, in considerazione dei ritardati pagamenti, i prezzi lievitano, e non poco), di duemila euro per ogni impianto installato, quindi: mano d’opera inclusa.

Continuando a disquisire del più e del meno, vengo a sapere che il negozio del cinese, sito in prossimità del mio ufficio, propone l’unità centrale di cui ho scritto sopra, (senza ovviamente gli altri accessori), al ragguardevole prezzo di quattrocent’ottanta euro, ovviamente con l’emissione di un regolare scontrino e con la relativa e legale garanzia.

Dove voglio andare a parare?
Presto detto.

Tralasciando ciò che penso io, cosa più volte farneticata, dell’impianto di sorveglianza installato dal municipio di Gambatesa nella parte prelibata del paese, ed assunto che lo stesso impianto ha per i gambatesani la stessa utilità di una calda pelliccia indossata durante le ore più roventi in prossimità dell’equatore, considerato che quanto scriverò di seguito vuol essere, almeno per ora, solo pour parler, proviamo a fare due conti, relativi ad una spesa effettuata da nostri rappresentanti, ma pur sempre utilizzando i nostri soldi.

Insomma:
Facciamoci un po’ i fatti nostri.

Come detto, l’unità centrale con quasi tutti gli accessori, (non ho mai sentito parlare di un dispositivo d’interpello automatico, forse Francesca a massarot avrebbe ringraziato sentitamente), con quattro videocamere, costa, anche ad una pubblica amministrazione, duemila euro.
A gambatesa, dopo l’aggiunta della videocamera che dovrebbe evitare la sporcizia presso il parco giochi del toppo, (vai a qualche articolo precedente e godi dei risultati raggiunti), tolto il prezzo di una seconda unità centrale, ma aggiunto un ulteriore sovrapprezzo per il maggior numero di metri di cavo, posato per l’installazione di cotanto inutile impianto, posso arrivare a raddoppiare la cifra di spesa e portarla a quattromila euro.
Volendo essere scialoni, o come si dice in politica, Generosi, aggiungiamo altri mille euro, per le spese impreviste, e non parlo, ne di tangenti ne di eventuali soste al bar per politici, rivenditori di materiale elettrico e o installatori.

Se la fragile ed inutile memoria non m’inganna, l’impianto di videosorveglianza installato nella Gambatesa che conta, è costato dodicimila euro, (per pagare l’installazione dell’unità centrale e di sette telecamere), più ulteriori duemila euro, per appianare quanto da spendere per l’installazione dell’ottava telecamera, quella, come detto, messa a guardia dell’altrettanto inutile parco giochi del toppo.

Totale: Quattordicimila lussuosissimi euro.

Ma che razza di marca hanno comprato!!!

Io, da quello scialone che sono, (soprattutto poi con l’altrui danaro), ho previsto cinquemila euro; e gli altri novemila, (sempreché io abbia fatto bene i conti), a cosa diavolaccio sono serviti?

Non mi va di volare così in basso, pensando che qualcuno ci abbia fatta la cresta, ma sinceramente, vista la mia limitatezza d’orizzonte, non mi viene altro da pensare e, così facendo, da scrivere, rischiando d’infangare l’ottima reputazione di politici e contabili che hanno avuta la sola colpa di voler servire per il meglio Gambatesa.

Resta però, questo mio ridicolo modo di pensare, che vede in questo “Spendere”, un modo neanche tanto ben nascosto, per fare la cresta, (e che cresta), sulle pubbliche risorse.

Sarà questo, un altro punto da toccare nel voler riordinare gli sprechi, a vantaggio dei servizi da rendere a chi paga onestamente le tasse, aspettandosi poi, proprio questo risultato?