Di Stefano Venditti
Il giornalista o il giornalismo può dar vita a qualcosa di straordinario che va al di là della pura e mera comunicazione? Si!! Oggi vi racconterò un’esperienza personale non per vantarmi ma per far comprendere ai più che quando le cose si fanno con passione e senza secondi fini tutto può accadere, anche che una semplice lezione di giornalismo si trasformi in qualcosa di bello e coinvolgente che ha trasformato un gruppo di persone in una famiglia allargata.
Ma andiamo con ordine.
Gli amici dell’associazione Le Onde di Campobasso hanno preso parte sia alla seconda sia alla terza edizione del concorso giornalistico sportivo “Premio Pietro Fasolino” aggiudicandosi il podio nella categoria scuola Elementare. Il premio per i vincitori è stato un corso di giornalismo che mi ha visto rivestire il ruolo di docente. Da circa cinque mesi abbiamo attivato delle lezioni cadenzate presso la sede dell’associazione ed abbiamo coinvolto, grazie all’intuito della coordinatrice la dottoressa Elena Salvatore, anche i genitori e i familiari dei ragazzi e delle ragazze che frequentano l’associazione a causa delle loro differenti disabilità.
Non sono nuovo a lavorare con i ragazzi di diverse età o con le persone adulte ma vi assicuro che questa esperienza mi ha arricchito molto, sotto ogni punto di vista! All’inizio si pensava ad un corso di giornalismo classico, con teoria e pratica, e con lezioni mirate, ma con il trascorrere delle ore e delle lezioni ci siamo accorti che attorno alla curiosità scaturita da un mestiere interessante come quello del cronista parallelamente è cresciuto un progetto diverso, un progetto di comunicazione e di compartecipazione che va al di là del sapere come scrivere un articolo giornalistico. In questo corso ognuno di noi, sia io come docente sia i ragazzi e i familiari come alunni, abbiamo trovato uno strumento di confronto, di discussione di dialogo quasi impensabile che ha dato modo e maniera ad ognuno di poter esprimere le proprie idee ed impressioni scavalcando di netto ogni tipo di ostacolo e disabilità. Il corso ha stimolato talmente tanto il gruppo che ad ogni lezione l’intesa aumenta e la voglia di confrontarsi ed imparare, magari anche su tematiche di estrema attualità, si accresce in maniera esponenziale. Ciò che forse era stato interpretato come un qualcosa di statico si è andato trasformando in qualcosa di dinamico che ha spinto tutti ad approfondire tutto ciò che veniva proposto durante le ore di lezione. Ragazzi e ragazze che apparentemente non potevano o non volevano seguire le lezioni hanno trovato la propria dimensione, il proprio modo di parlare ed esprimersi, la propria nicchia di comunicazione per far sentire al resto del mondo la propria opinione, il proprio pensiero, su qualsiasi argomento, nessuno escluso!
L’esperienza ancora continua, domenica 12 aprile ci sarà lezione regolarmente, e credo che i ragazzi stiano trovando la giusta intesa con le parole, la perfetta unione tra pensiero e scrittura. Non mi stupirei se fra qualche tempo, non troppo lontano, loro stessi saranno i fautori di un progetto comunicativo che possa dar eco ai loro vissuti in maniera semplice e diretta senza l’amplificazione della pietà e della compassione che spesso inquinano anche il lavoro dei più bravi cronisti del momento.
Se tutto ciò si concretizzerà, via web o tramite altri canali, sarò più che orgoglioso dei miei ragazzi!