Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali, Giuseppe Iacovelli, Emilio Lanese, Salvatore Di Maria E Timea
Dal Vangelo Secondo Bacco
Anche quest’anno, per dirla giornalisticamente, si è tenuto il rito della pasquetta, cosa ormai ritenuta superflua dal punto di vista del cibo che grazie a Dio non manca mai, cosa forse utile ad un minimo di socializzazione anche questa spesso snobbata e snobbabile, atteso che poi si aggreghino al tuo abituale gruppo personaggi che oltre a non entrarci niente, in un certo qual modo danno anche un po’ fastidio.
Anche quest’anno noi ci siamo riuniti presso la casa di Enzo in campagna e per l’occasione a Totore è venuta l’idea d’impersonare uno chef dal nome abbastanza chiaro: Gustav Lapatane, intanto perché come al solito è toccato a lui il maggior lavoro nel preparare ciò che abbiamo ingurgitato, poi, per il sottile doppio senso che gli calza a pennello… e chi vuol capire capisca.
Ecco dunque che riprendendo il modo di definire il luogo dell’arrosto, modo proposto dalla fantasia di Enzo, ci troviamo di fronte al barbecue definito dal Nostro “papiù”.
Marco poi, ripensando alla trasmissione Masterchef, decide di dare anche a me un nome da giudice, storpiando quello di chi giudica in quel programma.
Rispetto allo scorso anno, Enzo ha resa la sua casa più accogliente, ricavando una striminzita stanza da letto che Totore per l’occasione ha definita “camera della prostituzione”, immaginando chissà quali retroscena…
Non potevamo non iniziare a bere qualcosa e siccome erano state portate delle mezze birre, ne abbiamo approfittato volentieri facendo il primo degli innumerevoli C’ncion!, vale a dire brindisi, l’unica cosa sempre uguale ma che ci dà quel minimo di soddisfazione.
Intanto Gustav inizia maestosamente il suo super Lavoro,
perché si stava facendo quell’ora e mastro stomaco iniziava per tutti a borbottare.
Il freddo era davvero pungente e se non consideriamo Totore che era ai fornelli e soprattutto aveva già ingurgitate sèi grappe, tutti gli altri protestavamo per questa cosa non gradita.
Fuori la porta intanto una cinciallegra, da noi soprannominata “Cencia” come buon augurio a che la cencia o pelle che dir si voglia, entrasse a far parte del gruppo, da quella scema che era, anzi che fu, si specchiava in uno specchio che poi abbiamo scoperto, appositamente posizionato da Enzo. Ho detto “fu”, visto che qualche minuto dopo che l’avevamo immortalata, il gatto del padrone di casa ne faceva un sol boccone. Enzo stesso poi, ci ha spiegato che lo specchio era stato posizionato proprio per agevolare la caccia del gatto agli uccelli di passaggio, come se quell’animale avesse bisogno di simili aiuti!
Dentro intanto continuava tranquillo il lavoro di chef Gustav Lapatane ed una parte della squadra decideva di andare per asparagi, ottenendo quest’anno scarsi risultati.
Eravamo rimasti in due o tre e per la verità ancora non si vedeva Donato con Sergio che ancora mancavano all’appello che oltre a me e Salvatore, vedeva in campo Lay, la figlia Timea, Giuseppe, Mario, Enzo e Marco.
Giunti gli ultimi ritardatari, ecco che lo chef propone di aprire una bottiglia di spumante per fare un secondo brindisi
Che finalmente ci vede uniti, essendo nel frattempo rientrati anche gli asparagisti che però avevano riportato un bottino deludente, non si sa se per colpa del freddo o di altre scorribande precedenti.
Il brindisi ovviamente aveva data anche la stura al saccheggio dei dolci e dei casciatelli che avevamo portati proprio come stuzzichini per quel c’ncion!
Si era fatta l’una e mezza circa e gli stuzzichini non bastavano più. Nel frattempo era pronta la pasta
Condita con alta maestria da Gustav
Che poi si è dovuto ingegnare per servircela, in assenza del mestolo.
Non era ancora colpa della pelle, ma puoi vedere cosa combina Mario…
Tutti a tavola ed in quel momento è calato un silenzio di tomba:
Quando si magna si combatte contro la morte!
Silenzio per qualche minuto, poi i primi tentativi di sfida che vedono protagonista sempre Mario che riesce a fumare dalle orecchie per quanto piccante stava mangiando in maniera assolutamente volontaria…
Se il gatto della casa si era procurato il suo pasto divorando Cencia, ciò non valeva per i cani che pazientemente attendevano che ci avanzasse qualcosa, fatta avanzare di proposito ma senza sugo che nel frattempo era finito.
Finito il primo ed in attesa che si preparasse per l’arrosto, visto che nonostante le premure di Bacco il freddo non accennava a diminuire, in diversi ci siamo spostati verso la stufa, occupando ciò che sembra una sala d’aspetto.
Gustav continuava a preparare il primo contorno, ovviamente a base di patate,
Pronte in breve ma devo dire, non di qualità eccellente.
La carne di vitello era congelata ed il clima freddo non aiutava a renderla fruibile; così Lay, senza perdere altro tempo, provvedeva a risolvere il problema alla grande.
Stare fermi però non è il nostro motto e siccome fra i viveri erano presenti salsicce e tocchetti, si è provveduto ad affettarli per poterli divorare, sempre in attesa dell’arrosto.
BOOONIIIIIII!!!!!!!
In tutte le feste che si rispettino c’è anche un momento “forte”, più forte della quaresima, almeno in questo caso. Il lavoro di Lay stava dando i suoi frutti, quelli buoni, la carne scongelata, quelli pessimi, l’acqua di risulta che conteneva anche i residui del sangue di chi si era immolato per noi.
Gustav, da quel grande chef che è, ci ha mostrato tutto il suo coraggio nell’assaggiare quel “ben di Dio”, che non poteva venir sprecato… ma non si dice solo del maiale che “non si butta via niente”?
Stella e Ciro intanto non si davano per vinti e pazientemente attendevano anche loro di fare una bella pasquetta!
Ecco finalmente l’arrosto, servito per prima al presidente della C G Pelle, come si conviene!
Presidente che non poteva non onorare i presenti disponendo dei pieni poteri che un tal consesso offre!
Ridendo e scherzando anche le patate erano pronte e da distribuire ai commensali sempre più fra le braccia di Bacco.
C’erano quei pochi asparagi che erano stati fortunosamente recuperati e c’erano le uova che andavano preparate per la frittata che di lì a poco avrebbe preso forma.
Fra le varie leccornie che avevamo portati in parecchi di noi, va detto che Marco si è distinto, sia per via del Vermentino che abbiamo tracannato senza pietà,
sia per la colomba al grand marnier che finiva di dare quel tocco di francese nella cucina del nostro chef della giornata.
Il tempo passava e come ogni pasquetta che si rispetti, anche quest’anno ci è venuto a trovare qualcuno che per sua scelta ha deciso ancora una volta di disertare il nostro incontro, quel Principe che come può, ci fa divertire.
Ho glissato volontariamente sul comportamento di qualcuno che se non ci ha rovinata la festa è stato solo per la nostra voglia di non farcela rovinare; questa persona, verso le cinque e mezza ha trovata la scusa buona per lasciare la comitiva e per farsi riaccompagnare a star solo, cosa che merita a pieno. Il ritorno di chi lo aveva riportato a casa però ha visto chi era partito, tornare con delle birre che ha tracannate quasi in solitaria, facendo gridare noi che eravamo in casa al tradimento.
Come detto e promesso, Marco aveva lasciato l’uovo ricevuto in occasione della cerimonia di premiazione del Terzo “Premio Pietro Fasolino” che lo aveva visto fra i trenta premiati. L’uovo ha fatta la fine che meritava, per mano della più piccola del gruppo.
C’è stato pure lo spazio per far peccato ma fa parte della festa!
Nel frattempo giungevano fra noi anche altri amici ma quel che più interessa chi scrive, è che arrivavano anche le ultime birre che sostituivano il vino, passato a miglior vita come tutto il resto dei viveri, cosa che ha contribuito non poco ad aggiustare una festa iniziata con il freddo che nel frattempo non era diminuito e che era continuata con un non so che di mosceria, cosa che mi ha fatto ringraziare Dio per come eravamo arrivati a fine giornata.
Lasciata la base che ci aveva ospitati per quel giorno, tutti da cafter, dove il buon Emilio ci ha scattata un’ultima foto, prima che io, sapendo di dover andare a lavoro il giorno successivo, (cosa che hai visto, non si è poi verificata), abbandonassi la squadra, lasciando a loro altre gesta che non riporto perché assente.
Chissà come andrà il prossimo anno!
Noi per ora siamo in attesa dell’ultimo sabato d’aprile, sperando in migliori condizioni, almeno dal punto di vista meteo!