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3° Premio “Pietro Fasolino”: Fra I Premiati Anche Un Gambatesano

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

E Di Gambatesano Non C’Era Solo Lui!

Marco Frosali

Si è tenuta ieri, presso la sede del CONI di Campobasso, la cerimonia di premiazione dei partecipanti alla terza edizione del premio giornalistico sportivo “Pietro Fasolino”. Quest’anno, anche un gambatesano, Marco Frosali, con un articolo che tratta di motociclismo, si è assicurato l’attestato di partecipazione, onore e vanto anche per quest’inutile sito che annovera Marco fra i suoi amici e collaboratori.

Con uno sfondo di mestizia, dovuto alla morte di Anita, la mamma di Donato, altro nostro amico di vecchie battaglie, al quale ci stringiamo e facciamo le condoglianze, anche noi di gambatesaweb, in onore di Marco, ma prima ancora di Stefano Venditti, ideatore ed organizzatore del concorso, siamo stati presenti alla cerimonia ed in attesa dell’articolo ufficiale dell’organizzazione, esprimiamo a nostro modo le impressioni ricevute.

C'Ncion!

Giunti al palazzo del CONI dopo aver incontrato Marco ed aver superate le prime difficoltà d’accensione di Sara, appena uscita dal letargo invernale, visto che comunque eravamo giunti prima delle quattro ed avevamo voglia di stare un momento per conto nostro, salutato Stefano, io, Totore e Marco per l’appunto, siamo usciti per entrare nel vicino bar e bere una birra, atteso che comunque facesse caldo.

Tavolo Dei Relatori

Rientrati e presi i posti a sedere, alle quattro e mezza abbondanti ecco che inizia la cerimonia con i saluti rituali che ti lascio leggere nell’articolo a seguire. Mentre l’ufficialità la faceva da padrona, un bambinetto che poteva avere otto o nove anni, ogni tanto, a voce alta, ne diceva una delle sue, riportando tutti con i piedi per terra e suscitando l’ilarità degli astanti.

Il Pubblico

La sala era gremita all’inverosimile da un pubblico d’ogni età ed estrazione sociale,

Il Pubblico

Pubblico attento ed in religioso silenzio, tolte le pause di cui ho detto sopra.

Emilio Venditti

Come ogni anno, fra gli sponsor della manifestazione era presente anche Emilio Venditti a nome della Cantina Valtappino e con lui, a rinforzare la pattuglia di gambatesani, Domenico Mucci a nome del nuovo sponsor che si è aggiunto quest’anno.

Terminati i saluti, ecco la premiazione vera e propria che ha visto Marco assicurarsi l’attestato di partecipazione, un uovo di Pasqua del quale parlerò in seguito e la più importante partecipazione ad un corso di tiro a volo, fra le novità dei premi di quest’anno. A proposito dell’uovo di Pasqua, Marco ha espressa la seguente dichiarazione: “Portatelo a Gambatesa perché ce lo mangiamo a pasquetta!”, segno che il Nostro non sarebbe rientrato in paese. Marco infatti è venuto da Roma appositamente per la manifestazione e mentre scrivo vi sta tornando per lavorare e prepararsi meglio a riscendere per le feste di Pasqua.

A chiudere, è stato bello per me poter finalmente salutare persone delle quali ho scritto e tu hai letto, gente che mi sembrava di conoscere da una vita ma che, come si diceva quando andava di moda avere il baracchino, finalmente, dopo tanto comunicare, ho potuto conoscere in verticale, vale a dire di persona. Fra gli altri, mi piace ricordare la Squadra di torball “I Guerrieri della luce”, con la loro allenatrice Mariella Procaccini che sta tentando di corrompermi a partecipare a questo sport, non volendo accettare l’assunto per il quale io e lo sport per l’appunto, siamo agli antipodi.

Una Botta (Di Carica...) A Sara

Come detto, Sara ieri pomeriggio faceva le bizze e noi, davanti a cotanta ufficialità, abbiamo dato il meglio nel rimetterla in moto con i cavetti collegati alla macchina di Totore, senza avere il minimo riguardo per chi, fresco di premio, si salutava e ci salutava, magari pensando “ma sti buzzurri, da dove li hanno raccolti?”.

Seriamente parlando, fra le cose che mi hanno colpito davvero in modo piacevole, mi va di ricordare l’estrema semplicità dell’organizzazione della manifestazione stessa, portata a termine quasi a costo zero. Sembrava di stare in famiglia più che alla premiazione di un concorso; non c’erano parole di circostanza ma solo sincerità nell’esposizione del pensiero di coloro che hanno parlato; non c’era l’ombra di un impianto d’amplificazione ma avevamo fra noi radio e televisioni, oltre a testate giornalistiche locali, sicuramente ben mimetizzate fra un pubblico che stava bene. Quell’ora e dieci del nostro tempo è volata senza la classica noia di queste cerimonie, finendo in un abbraccio ideale fra chi vede lo sport, come competizione vera ma nello stesso tempo come rafforzativo di quella cultura ed amicizia, foriera solo di progresso e pace fra i popoli.

COMPLIMENTI A STEFANO!!!

Scusa queste mie parole: ora passiamo alle cose serie ed ufficiali!