Di Vittorio Venditti
Qualche Considerazione: Di Parte
Spinto dall’attualità, tralascio per oggi le beghe gambatesane e molisane in genere, per provare ad esprimere democraticamente il mio parere su quanto sta accadendo a livello nazionale con uno sciopero generale, che tale è se si considera solo il mondo della sinistra.
Sai bene che stiamo vivendo un momentaccio dal punto di vista economico, prima che politico.
Nonostante ciò, (e questo è il bello della democratia), in Italia abbiamo ancora chi si può permettere il lusso di rivendicare quanto, col tempo, è stato alla base dello sfascio a cui siamo arrivati.
Ovviamente, non sto parlando di capitani d’industria o sceicchi trasfughi dall’Arabia, ma di gente che, se da una parte dice di non riuscire ad arrivare a fine mese, (salvo poi avere tre o quattro cellulari e collegamenti ad internet, fissi e mobili, neanche si trattasse di importanti uffici), dall’altra, si permette il lusso di regalare al proprio datore di lavoro lo stipendio della giornata di sciopero, oltreché spendere altri soldi per la sussistenza giornaliera, basata sull’acquisto di improbabili panini e bevande varie, per seguire cortei che si snodano sotto il sole.
Fra le rivendicazioni di questa parte politica che pretende di rappresentare tutti i lavoratori italiani, viene messa in luce la possibilità di licenziare, (con l’accordo dei sindacati), chi, per qualche ragione, non è più nelle grazie del proprio datore di lavoro.
Ma non succedeva anche prima?
E senza l’accordo dei sindacati?
Ricordo, come fosse ieri, che non appena mio padre esprimesse il desiderio di costruirsi o comprare una casa degna di tal nome, l’impresa edile presso cui mio padre stesso lavorava come manovale, (pur facendo ogni tipo di lavoro utile ed a vantaggio della ditta stessa), invece di trarre vantaggio da una simile richiesta ed aiutare mio padre in quel suo proposito, lo licenziava “per surplus di personale”.
Fra l’altro, volente o nolente, a mio padre veniva regolarmente trattenuta la quota sindacale; mio padre mi ha sempre detto che lui non avrebbe mai accettato di pagarla.
In quel caso:
Dov’era quel sindacato, cui veniva versata la trattenuta sindacale presa dalla paga guadaagnata da mio padre?…
A parte il caso personale, voglio comunque plaudire a quanto sta facendo il governo, nel modificare questo privilegio, (ripeto: già assolutamente bypassato dai fatti), per risolvere una volta e per tutte il problema del non poter allontanare chi, per ragioni varie, pensa che tutto sia dovuto, in cambio di nessun impegno.
Ho sempre ritenuto che l’impresa, grande o piccola che sia, nei fatti, dev’essere partecipata anche da chi vi lavora.
Se ad esempio, avessero licenziati gli operai che in vario modo hanno concorso alla costruzione della mia FIAT Panda 4×4, (la macchina in questione ha la carrozzeria fuori squadratura, è più corta a destra e più lunga a sinistra, e nonostante tutto, nel lontano duemilatré la pagai la ragguardevole somma di undicimilanovecentotrenta euro), se questa gentaglia fosse stata licenziata, io avrei fatto e farei ancora, un giorno, non di sciopero generale, ma di festa comandata, dando, di mia spontanea volontà, una somma ben più alta dello stipendio giornaliero, a chi, in forza della vera democratia e del rispetto per il prossimo, avesse presa una tale decisione.
Va poi detto che tutto quest’allarmismo serve esclusivamente a preservare certi privilegi in favore di chi, non volendo e non sapendo lavorare, nulla fa per progredire in merito.
Va da sè, che un serio datore di lavoro, non si sognerebbe mai di licenziare un proprio dipendente, se questi è particolarmente diligente e versatile.
Chi compie un simile scempio, è autolesionista e, come accaduto per il datore di lavoro di mio padre, a lungo andare, ha cessato lui l’impresa, cadendo dalle stelle alle stalle.
In definitiva:
Ringrazio Dio per il fatto che l’italiano medio, quando è in mala parata sa correre intelligentemente ai ripari, con l’arte dell’arrangiarsi.
Ecco perché, che che ne dicano coloro che sono tarati a zero, (per fortuna pochi), questo sciopero non avrà conseguenze, ne politiche, ne economiche.
Resteranno solo i disagi creati all’utenza, che ormai però, visto che si sciopera un giorno sì e l’altro pure, è vaccinata al punto di non voler più neppure protestare.
Insomma:
Giochi Innocenti Per Bambini Deficenti.