Di Vittorio Venditti
Analisi Politica
La sera in cui, a metà dello scorso giugno, si seppero i risultati dei referenda appena tenuti, un esponente PD di Gambatesa, a mio avviso fuori luogo, m’invitava a fare un’analisi politica per costringermi ad ammettere una sconfitta per le destre.
Fu una fortuna che qualche ora dopo, gl’illusi, furono sconfessati direttamente dai comitati promotori dei referenda, che, così, ristabilirono l’ordine.
Quella sera, io mi rifiutai di analizzare qualcosa d’inesistente; non sia mai detto però, che io mi tiri fuori da una sfida!
Così, alla presenza di una competizione politica, (sia pur del tutto artificiosa e parziale), eccomi ad accontentare chi, ancora una volta, credendo di aver vinto, per dirla alla romana, “se consola coll’aglietto”.
Di seguito, grazie ad un dispaccio de “il segreto di pulcinella”, ecco i risultati ufficiali delle scorse primarie, su cui esprimerò qualche mia farneticazione.
Il Comitato Promotore Delle Primarie
D I R A M A :
I Numeri Della Competizione Di Domenica 4 Settembre.
I votanti sono stati 18618,
1°: Paolo Di Laura Frattura, con 7327, (39,37%);
2°: Michele Petraroia, con 5428 (29,16%);
3°: Massimo Romano, con 3858, (20,57%;
4°: Nicola D’Ascanio, con 17432, (7,69%);
5°: Antonio D’Ambrosio, con 597, (3,21%).
La prima cosa che salta all’occhio, è la distanza abbissale fra i primi due classificati.
Milleottocentonovantanove voti infatti, non sono pochi, ne in termine di percentuale ne in termini assoluti.
Il primo eletto, espressione della classe moderata del centro-sinistra, stacca considerevolmente il secondo, espressione della parte più radicale del sindacato proveniente dalla stessa parte politica, il sindacato definito da sempre, il più “arrabbiato” e strenuo difensore della classe lavoratrice.
Se non fosse per il fatto che, anch’io come Mario, credo che i voti dati al Di Laura Frattura, in buona parte provengano da votanti di destra, sarei tentato di dire che ormai neppure i lavoratori credono più nei sindacati che li dovrebbero rappresentare.
Il Petraroia, (si dice), ha fatta man bassa di voti nei paesi piccoli, dove tutti si conoscono e sicuramente tutti si sono contati in termine di votanti.
Personalmente, se non sono andato a votare per queste primarie, fatta salva la legittimità che sicuramente mi sarebbe stata riconosciuta dai componenti del seggio di Gambatesa, (sia pur ob torto collo), è stato solo perché l’euro necessario per esprimere tale voto, unitamente ad altri cinquanta centesimi, è stato da me più profiquamente investito per l’acquisto della solita bottiglia di birra, sicuramente più redditizia in termine di sollievo della sete, di un inutile voto.
Se però avessi persa la testa e fossi entrato in quel seggio, sicuramente avrei votato per Di Laura Frattura, non foss’altro che per il suo incarico attuale, oltreché per l’esperienza derivata da quel politico navigato che è stato suo padre, da me osteggiato, ma sempre ammirato:
L’Onorevole Fernando Di Laura Frattura, vecchio democristiano, e da me soprannominato “le undici e un quarto”…
Nulla da dire sugli ultimi tre arrivati, tranne la mia stima per Antonio D’Ambrosio, una gran brava persona, e la sufficienza da dare sia al Romano che al D’Ascanio, rei, a mio modesto parere, di quella prevedibilità che rispecchia a pieno l’agire da parte dell’attuale centro-sinistra, agire basato sull’essere anti-Iorio e anti-Berlusconi, che dimentica però di proporre una seria e valida alternativa, fatta di azioni reali e non solo di chiacchiere da perenne campagna elettorale.
Salvo ripensamenti dell’ultima ora, dettati da qualcosa di veramente valido ed attuale, presentata all’ultimo minuto, e valida da subito, se non in maniera retroattiva, io sarò fra coloro che non andranno a votare, stufi di sentire parole espresse da asini, contrapposte a chiacchiere ragliate da ciucci.
Non accetto infatti il voler costringere la gente ad avere per forza problemi, in maniera da permettere di governare sempre alle stesse persone, secondo la più machiavellica delle tecniche utilizzabili.
Oggi, soprattutto dopo aver constatata l’inutilità di coloro che si propongono come classe dirigente di ricambio, avente l’unica costante nel fatto di essere uguale se non peggiore di coloro che in questi dieci anni ci hanno, (per così dire), governato, si fa sempre più impellente il dover reagire con azioni eclatanti, proprio nei confronti di questi allupati, che, travestiti da agnelli, pensano di continuare nella loro strada perversa, convinti che il molisano medio abbia ancora la pazienza di sopportarne i capricci.
NOI SIAMO STUFI DI QUEST’ANDAZZO!
Di conseguenza, ci rifiutiamo di esserne ancora complici!
Un’ultima cosa:
Se ben ricordi, nell’articolo precedente in cui ho trattato quest’argomento, dissi che il nostro Sindaco, mi aveva autorizzato a scrivere quanto poi ho posto tra virgolette.
Mi domando:
Ma adesso, alla luce dei risultati ottenuti, il PD, all’unanimità, lo eleggerà davvero segretario della sezione di Gambatesa?
Ci sarà da ridere!